Oh, l’ho ascoltato un paio di volte. Ma devo essere sincero, non mi ha aiutato molto, o forse mi aspettavo toccasse punti diversi (probabilmente quelli degli audio precedenti a cui fate riferimento, fra Daniele e Claudia…).
Queste autorità di cui parli, @ranocchio , continuano ad essere un concetto talmente astratto, talmente elevato, che fatico a calarle nella pratica del mio giocare. O forse sono così terra-terra che sto aspettando una sorta di rivelazione, e questa rivelazione non arriva.
Tutta la parte da minuto 12 a minuto 19 è un continuo dire cosa l’autorità NON è.
Poi, le autorità di cui parli, non sono (dal minuto 19) autorità di “chi ha il diritto di parlare in quel momento”, o “autorità narrazionale”, e (20:40) non c’entrano con il problema del “master potente”, non c’entrano con “calpestare l’autorità specifica”.
Poi “Non parliamo di autorità centralizzata, autorità monolitica, o eccesso di autorità, ma di assenza di autorità”. “Non c’è ascolto reciproco. E’ non-gioco.”
Questo è facile, se il GM non ascolta i giocatori, e tira avanti per la sua strada, facendo rail-roading, è un problema, ma come dici tu non è di questo che vuoi parlare.
23:35 “C’è al massimo un’autorità sociale del gioco.” “L’autorità può essere confusa con il diritto di parola.”
25:00 io mi sento molto Daniele, in questi minuti.
30:00 questa parte è chiara, nulla da dire sul discorso “cosa fai?” “giocatori che fanno domande per poter fare una scelta ecc.” Tutto ovvio.
35:35 “questa non è autorità, questo è chi inventa qualcosa”.
37:00 bisogna separare dall’autorità sociale da questo concetto dell’autorità in gioco. La centralizzazione dell’autorità in gioco non implica una disposizione sociale malsana."
Daniele ha dubbi, ma, come in altri momenti prima durante il podcast, io credo (magari sbaglio di brutto) che nemmeno lui riesca a venirti dietro…
38:55 questa parte è ovvia, cristallina: rispetto sul costruire su quello che è già stato detto in precedenza. Questo è chiaro, e va fatto da tutti al tavolo, ed è uno dei nuclei fondamentali del GdR. “Agency è la capacità di essere ascoltati, e che gli altri ti rispondano”; ok.
46:40 esempio di The Pool, poi il problema di GM di Daniele: ecco che qui si vedono problemi nell’agency (o nell’autorita!?). Io dico che PROBABILMENTE è perché il regolamento non ti spiega nel modo corretto, o abbastanza in dettaglio, proprio il “chi può dire cosa”, ma soprattutto fin dove può spingersi, E se alla fine c’è una figura (solitamente il GM) che può validare e far proseguire il gioco, o che può fermare e chiedere al giocatore di riavvolgere, di ripensarci un po’, perché sta “rovinando” qualcosa - ad esempio il mood della campagna, o quello che (almeno nella testa del GM) è un pilastro dell’ambientazione, ecc.
54:00 - ok, questo tutto facile, tutto ovvio. Ecco che poi 1:00:00 si arriva a parlare del sistema di risoluzione. “L’autorità cambia”. “Chi ha l’autorità sull’esito?”. Ok, le regole devono spiegare questo.
1:04:00 a Daniele qualcosa non torna…
1:05:25 “Questo è una regolamentazione che non riguarda l’autorità stessa ma il transizionamento da un’autorità all’altra”.
Dubbi su manuale di Trollbabe…
1:05:55 “tutte le autorità i sistemi si realizzano in maniera diversa da gruppo a gruppo; le distribuzioni di autorità non sono sempre le stesse anche se il manuale è lo stesso, ma dipende anche dalle persone al tavolo e da come interpretano certe regole e certe indicazioni del manuale”.
1:06:15 (e dopo, a 1:15:15) ma questo vuol dire semplicemente che lasci al giocatore un po’ di colore, può narrare il “colore” invece di sentirselo narrare dal GM, ma non ha nessun “potere”, non c’è un’autorità di quelle che per me contano qualcosa. Ma vabbè, questi son solo un paio di esempi di come tu giochi The Pool o CyBorg.
1:07:00 ok, chiaro. “Autorità sui retroscena”. “Delegare qualcosa dei retroscena al giocatore”. ecc.ecc. Qui si capisce che è il regolamento che (in teoria, se fatto bene) spiega al tavolo queste parti di autorità, o almeno dà delle indicazioni abbastanza precise. E qui tutto facile, il manuale se fatto bene dice chi può dire cosa, chi ha diritti di veto ecc.
1:16:40 Anche qui sono con Daniele. E comunque stiamo parlando di una parte del gioco davvero minore.
1:23:10 Anche qui sono con Daniele, è questo . E anche qui viene di nuovo fuori “ma non è quello di cui stiamo parlando”. E ancora 1:25:30 “non riguarda il tema di oggi, il tema di oggi sono le cose che succedono al tavolo una volta che hai già realizzato il sistema al tavolo e letto il manuale”. …
1:26:10 “Distinguere quando si passa dall’autorità situazionale a quella degli esiti è importante, cambia i ruoli delle persone al tavolo”. … “Se si perde la sensazione sull’autorità situazionale si percepisce questa ossessione sugli esiti”.
“Si confonde l’autorità in gioco da quella sociale”.
Anche qui mi pare che Daniele fatichi a venirti dietro.
Nel mio piccolo, io sono uno di quelli che ha piacere ad avere chiare le autorità sugli esiti (ma soprattutto, un buon manuale che faccia comprendere al gruppo che il GM non sta facendo il dio, ma sta seguendo delle buone regole, delle buone norme, agende, principi ecc.).
1:30:55 Ok, qui entra in campo l’Ogre Quantico. Ignoriamola pure, non è poi così importante, distrae dal resto.
1:39:15 “Molto importante capire queste autorità, specificamente”. “Capire queste parti mi ha aiutato ad capire dove avevo degli automatismi che non funzionavano, che creavano dei problemi”. Boh, non vedo quali siano, non mi sono arrivate. Sarebbe interessante avere una sorta di riassuntino, di elenco puntato che possono essere utili a tutti, e sulle quali forse possiamo provare a confrontarci in futuro.
IMPORTANTE: questo post non ha un gran filo logico. E’ un semplice mio commento/reaction all’audio. E’ un riportare alcune frasi che tutto sommato ho sentito, ma che alla fine non mi hanno dato nulla.
Non so se ho qualcosa di preciso da aggiungere.