Giocare investigativo: proviamoci di nuovo

Come chiede @ranocchio, parto dalle esperienze con l’investigazione nei GdR.

La peggiore sessione di GdR della mia vita

Ormai un annetto o due fa, ho giocato a un evento una one shot di Call of Cthulhu. Non so esattamente quale versione del regolamento fosse, ma tanto è irrilevante.

La sessione è stata un ferocissimo railroad in cui il master ci ha propinato la sua storia di un’indagine su fatti occulti. È stata probabilmente l’unica volta nella mia vita in cui sono stato tentato di andarmene a metà sessione sbattendo la porta (cosa che non ho fatto per motivi diplomatici: è un evento in cui ancora oggi la mia associazione propone tavoli tutti i mesi, quindi ho evitato di sfanculare un altro master dell’altra associazione che allora collaborava). Per spiegarsi: nel momento in cui abbiamo scoperto il macabro rituale che avveniva nella casa, ho detto tre volte molto nettamente che intendevo interromperlo (o comunque interferire), ma tutte le volte sono stato ignorato in vario modo.

Il macabro rituale e il mio prospettato intervento [CW: Body horror]

Erano due ragazzini uniti da tubicini di rame (o forse di vetro?) che ne collegavano gli apparati circolatori e c’era qualche sorta di evidente negromanzia per cui uno dei due veniva alimentato dall’altro, come se l’essenza vitale di quest’ultimo fosse risucchiata per sostenere il primo.

La mia intenzione mai realizzata era di tagliare, o spezzare, i tubicini per interrompere la tortura.

Bisogna dire che sarebbe stata un’esperienza povera anche se non fosse stata un railroad così duro, perché effettivamente non c’era un’indagine. La struttura era più quella di un dungeon crawl, ma con una mappa sostanzialmente lineare e i check point. Avanzavamo stanza per stanza a ficcare il naso in questa casa e trovavamo cose, non c’era un mistero da indagare.

Varie ed eventuali

Ho giocato alcune volte a Brindlewood Bay (e ne ho già parlato qui) e una volta a Paranormal Inc (di cui ho parlato qui). L’esperienza con Paranormal Inc è stata un po’ altalenante, mentre quelle con Brindlewood Bay piuttosto positive, sia giocando da Custode sia da Esperta. Di BB ricordo distintamente che in una sessione ci siamo soffermati a commentare una mia applicazione della mossa del Giorno. È passato un po’ di tempo e non ricordo i dettagli, ma il giocatore mi aveva esposto le sue perplessità e mi aveva convinto che avrei dovuto gestire la cosa diversamente. (Cosa che non è servita perché non hanno più innescato quella mossa! :slight_smile:) La cosa comune di queste esperienze è che l’indagine è solo una nota di colore, visto che il mistero non preesiste, come è già stato scritto da @LorenZo-M sopra. In queste sessioni è più interessante lo sforzo creativo di imbastire una spiegazione logica per gli indizi, siccome per forza di cose non c’è nessuna sfida legata all’investigazione.

Ho giocato varie volte a Fedora Noir (una volta con @Viandante al ToPlay e c’è l’audio di una partita con @Dannato sul suo canale YouTube) e Nerves of Steel (di quest’ultimo ho parlato qui). Benché siano giochi noir centrati sull’investigatore, con la combinazione dell’assenza di un master e dell’assenza di preparazione anche qui l’indagine non presenta nessuna sfida. Talvolta si racconta degli investigatori che indagano, ma perlopiù l’indagine è solo il pretesto per giocare sui rapporti complicati con la femme fatale e gli altri comprimari (in FN c’è l’investigatore partner, in NoS c’è il boss del crimine). Entrambi i giochi sono molto in alto nella mia classifica personale perché le sessioni risultano sempre piuttosto intense.

Una volta ho giocato a Crackbrain con il Caso Pollyanna. Questo è un caso particolarmente interessante. Il regolamento è fatto per l’investigazione come sfida e ha tanti bei consigli su come preparare i casi da risolvere. Il modulo ha la sua sparizione, PNG legati alla vittima, una fazione che intralcia le indagini… insomma, tutto a regola d’arte. Però la sessione è andata su una sua strada che non aveva niente a che fare con le indagini! Ci sono stati il furto del computer dello scomparso per ricettarlo e una cena gratuita procurata con uno che distraeva il kebabbaro chiacchierando e l’altro che si è intrufolato a rubare una pizza. Ovviamente i cattivi hanno raggiunto il proprio scopo.

Ho giocato con @ranocchio a Inquest alla prima (?) FroggyCon, era il Delitto nel Principato di Leova. Di quella sessione ricordo chiaramente la sensazione di non avere il tempo per arrivare a una soluzione schiacciante, infatti alla fine avevamo molti elementi a carico di una dei PNG, benché nulla di incontrovertibile, e l’ultima scena si è concentrata sulle nostre prese di posizione a riguardo del caso e sulle loro conseguenze. Siccome è passato un po’ di tempo non ricordo i dettagli, ma più una sensazione: che ci sia stato uno stacco piuttosto netto tra la fase in cui indagavamo e quella in cui, con la soluzione in mano, c’era da decidere cosa farne.

Recentemente nella stessa giornata ho giocato sia a Il Re in Giallo sia a Vaesen. Il primo è basato su GUMSHOE ed è stata la prima e finora unica mia occasione di vedere in azione questo regolamento. L’impressione “sul campo” è stata esattamente quella che mi aspettavo avendone sentito parlare: l’inaridirsi di tutto il divertimento dell’indagare. Vai in giro, ti imboccano gli indizi in modo automatico, se tutto va bene arriva il momento in cui capisci. A noi non è andato tutto bene: siamo arrivati in fondo senza avere idea della soluzione del mistero e ci si è abbattuto tra capo e collo il mostrazzo (anche se abbiamo portato a casa la pellaccia). Nel pomeriggio invece ho apprezzato particolarmente Vaesen. Qui l’indagine è stata strumentale, perché il fulcro della sessione è stato trovare il mostro e gestirlo (e gestire anche i “mostri” umani che ne hanno causato l’arrivo).

7 apprezzamenti