Era la sera della FroggyCon e stavamo iniziando a giocare Nerves of Steel. Con me c’erano due giocatrici che conosco e che sono molto amiche. Avevo appena finito di spiegare le regole, ci eravamo distribuiti i ruoli e avevo letto il brano introduttivo. A quel punto una delle due tutta esaltata dice “ho in mente una storia figa, ma mi serve una mano” e dopo uno scambio di sguardi mi dicono “dai, lasciaci da sole così facciamo un piano”. Io, impassibile, ho risposto “no no, rimango saldamente qui e adesso cominciamo con la prima scena senza discutere oltre”. E così abbiamo fatto, con la prima scena inquadrata dalla prima giocatrice che ho detto sopra, siccome chiaramente aveva in mente un’idea da cui partire.
Nope! La sessione è riuscita bene, quindi non mi è neanche venuta la curiosità di indagare. Poi, a dirla tutta, a me sembra che avesse in mente più che altro una premessa: un triangolo amoroso tra la vittima, l’investigatore e un gangster (cose che ha introdotto lei con la prima scena e la seconda che ha inquadrato) e un qualche ruolo della sorella della vittima (cosa che ho cristallizzato scegliendola come mio personaggio).
Anzi, ritratto: ora che ci ripenso, quando ho inquadrato la scena con la sorella ha proprio commentato entusiasta qualcosa come “mi avete capito anche se non ci siamo detti niente!”.
Ricordo nella mia prima (e migliore) campagna di Dungeon World nel 2012 circa che successe una cosa simile.
Stavo giocando con degli amici storici, tutte persone che non spendevano tantissimo tempo a leggere roba di gioco di ruolo online, ma persone con le quali ci capivamo e ci ascoltavamo. Tuttora non so esattamente cosa abbia portato uno di questi a farmi questa richiesta, perché non era consistente con il modo in cui stavamo giocando.
Stavamo tornando in macchina da una sessione, e mi dice “Senti Claudio, ma io avevo un’idea per un arco narrativo per il mio personaggio, pensavo che ne potessimo parlare.” E ho reagito più o meno come @Eujohn : gli ho spiegato che non pianificavo le sessioni e che sarebbe stato meglio scoprirlo mentre giocavamo.
Non ho in verità molto da aggiungere, perché non conosco le persone coinvolte nella storia di Eugenio e il loro intento. Può anche essere che come dice spesso @Bille_Boo la parola “storia” qua fu usata in maniera estremamente vaga e piuttosto si stava cercando di impostare una premessa. O forse insieme a quella premessa c’era davvero un tentativo di prenarrazione e delle aspettative su come il triangolo si sarebbe risolto. Non lo sapremo mai perché non è avvenuto.
Una delle premesse interessanti e poco “scritte” dei giochi “story now” (rigorosamente tra virgolette) è il fatto di non prenarrare e che io vedo molto discussa ma poco scritta nei regolamenti? Dipende sempre dalla separazione tra regolamento e giocata?
Non mi sembra una premessa relativa a un particolare gioco o tipo di giochi. Si tratta di pre-giocare, praticamente sostituire il giocare e il suo risultato caotico con l’aspettativa di come il gioco si deve svolgere e l’implementazione della stessa.
Se giocassi a Risiko e ci accordassimo per avere una battaglia finale sulla kamchatka dove alla fine vinco io, non ti verrebbe da dire che non stiamo giocando a Risiko?