@Viandante, adoro il tuo commento perché hai scritto tre cose su cui sono quasi d’accordo, ma con un quasi sulle cui sfumature potremmo parlare per ore
Per non rubare spazio con l’ennesimo commento-fiume mi limito a risposte super-sintetiche, se poi ce n’è una che vuoi espandere possiamo aprirci un thread separato o parlarne in privato.
- Concordo che l’ossessione per il bilanciamento va abbandonata, e lo dico anche ai miei giocatori. “Non bilanciare più niente”, invece, è una premessa tipicamente OSR; non mi ci riconosco del tutto, ma soprattutto non credo che sia davvero realizzabile in pratica. Anche l’arbitro neutrale è un pilastro dell’OSR: lo rispetto, e questo credo che sia realizzabile, ma non sono convinto che sia del tutto la soluzione giusta per me.
- Sì, un errore puntuale senz’altro si può correggere al volo con trasparenza parlandone off-game, come dici tu. Io mi riferivo a cose più complesse e sfumate.
- Abbandonare la concezione del master come intrattenitore, non ricercare l’effetto wow: sono pienamente d’accordo, ma attenzione, rientrano nel “primo tipo” di cause, dal cui influsso penso di essere già ragionevolmente libero; non nel “secondo tipo” di cause. Temo di non essere stato chiaro e me ne dispiaccio.
@Davos, su questo:
hai ragione. Sono stato frettoloso e superficiale. Per la verità non ho detto che la conflict resolution non si possa usare nel “micro”, ho detto solo che la action resolution non si adatta a essere usata nel “macro”.
Comunque ora mi hai fatto venire la curiosità quindi aprirò un thread apposito sulla finta in combattimento, sappilo
Per il resto: sì, mi sono reso conto che con te, ma anche con @ranocchio e con altri, ci sono state molte incomprensioni per una questione di linguaggio. Una difficoltà che ho avuto solo nella Locanda: su altri siti e forum ho avuto la sensazione che capissero al volo quello che volevo dire. Me ne assumo comunque la piena responsabilità: non ho saputo comunicare in modo adeguato.
Infatti ero anch’io dell’idea che giocando al tavolo insieme ci saremmo capiti meglio. Per questo ti avevo invitato.
Ora però sono curioso: saresti in grado di spiegarmi che cosa credevi che avrei fatto, come credevi che il mio gioco avrebbe funzionato, sulla base dei miei scritti, prima di leggere questo resoconto? Proprio con un esempio ipotetico di gioco. Sapere con precisione quale significato avevo, involontariamente, trasmesso mi aiuterebbe ad evitare di fare lo stesso errore in futuro.