Resoconto scritto a caldo al ritorno dalla terza FroggyCon. Per la terza volta torno a casa con tanti bei ricordi e con la soddisfazione di aver potuto incontrare, giocare e chiacchierare faccia a faccia con tanti amici con i quali gioco e interagisco più che altro online. Quest’anno poi è andata anche meglio delle altre volte, perché i giorni erano due e non uno soltanto.
Sabato mattina
Tempo di prendere un caffè ed eccomi a facilitare Tunnels & Trolls ad un tavolo con tanti volti noti: @Bille_Boo @Xeno @LordPersi. Ho voluto portare alla FroggyCon questo gioco (nella sua edizione del '79) per interesse archeologico e anche perché, se c’è da provare qualcosa con cui non sono molto a mio agio (in questo caso perché non avevo mai giocato prima a T&T), le ranocchie della Locanda si sono sempre dimostrare le persone migliori per farlo in serenità e con un impegno e interesse da parte di tutti, non solo da parte mia. Ho creato un dungeon per l’occasione, scrivendo i suoi 4 livelli in fretta e furia durante il viaggio d’andata perché sono un procrastinatore seriale. Alla fine la compagnia di avventurieri ha esplorato il 15% del dungeon, quindi bene così.
Mi sono divertito molto, T&T è un gioco interessante per tanti motivi nonostante la tanta matematica (si tirano molti d6, bisogna fare addizioni e sottrazioni con numeri anche molto alti, calcolare formule di qua e di là ecc.). Ad un certo punto abbiamo tirato fuori le calcolatrici! @Bille_Boo ha notato a più riprese, giustamente, come la death spiral in questo gioco sia particolarmente evidente e di come dopo i primi scambi di colpi si possa già intuire l’andazzo del combattimento. Nonostante ci sia sempre l’elemento aleatorio dei dadi pronto a ribaltare anche un combattimento che sembra già deciso, non posso che essere d’accordo con lui. Per certi versi mi ha ricordato tanto Cairn di Yochai Gal.
La mi parte preferita: i giocatori, non potendo usare un’ascia magica come arma (requisiti di Forza troppo alti), l’hanno usata a modo di trappola per far fuori un grosso insettone anfibio.
Workshop del Sabato
Una novità (da me assai gradita) di questa terza edizione. Sabato ho deciso di partecipare a Jacquaysare i vostri dungeon tenuto da Dada Dan Aikiko (che conosco da tempo attraverso Ruling the Game e Alleanza OSR Pizza). L’argomento per me non era una novità, abbiamo parlato di argomenti che già conoscevo, ma non mi stanco mai di parlare di dungeon e vecchi moduli di d&d. In realtà ho anche imparato due o tre cose nuove, ottima l’idea di farci schematizzare i loop e le ramificazioni di dungeon come il castello degli Amber o White Plume Mountain.
Sabato pomeriggio
@Faust ci ha fatto provare Supergente che si Mena, un suo gioco filler in fase di playtest su supergente dai poteri improbabili che cerca scuse idiote per fare a cazzotti. @Faust è riuscito nel difficile compito di farmi piacere i supereroi (o supercriminali) e i giochi filler. Era da tanto che non ridevo di gusto al tavolo, tanto da temere seriamente per la tenuta del mio apparato circolatorio. Ho creato un supertizio idiota dal nome di Il Vecchio Airone di Saigon, e ho fatto a cazzotti con La Furia Scarlatta (e poi Cremisi, @Davide_Cavadini), il Signor MilleMiglia (@Faust) e Vision Attack (@MimmoMane).
Mi ha molto colpito come, attraverso l’ascolto attento e il costruire su quanto inserito dagli altri, si siano create in maniera spontanea rivalità, coincidenze e rese di conti…naturalmente terminate nel ridicolo per vincitori e vinti!
Abbiamo parlato a fine partita con @Faust di alcuni aspetti forse ancora acerbi del gioco, spero tanto che andrà avanti con questo progetto perché merita tanto e l’idea di fondo è divertentissima.
Domenica mattina
Per questo turno domenicale ho deciso di riproporre Beast City Coagulation di @Luca_Negri, un Pbta minimale che prende a piene mani dal videogioco Bloodborne (cacciatori sguinzagliati dalla Chiesa della Cura per uccidere i mostri di una città gotica in rovina). Anche questa volta ho giocato con volti noti (tra i quali @Bobo). La caccia si è conclusa con un mezzo successo, i giocatori erano alla ricerca di un cacciatore impazzito per conto della misteriosa Accademia e si sono trovati ad affrontare un Grande Essere invisibile ai loro occhi ancora miopi nei confronti delle verità insopportabili della città. Nella discussione post partita è uscita fuori una perplessità riguardo alla lista delle mosse, che per come sono scritte appaiono un po’ superflue (io le vedo più come delle linee guida o degli spunti per i tipi di azioni “da cacciatore” piuttosto che come mosse classiche da pbta). Ma il gioco spacca, per ora è l’opzione che trovo maggiormente valida per giocare Bloodborne al tavolo.
Mi affascina sempre come combinazioni di cacciatori diversi (sotto forma di libretti, ma anche in base alla personalizzazione di ciascun giocatore) portino a conclusioni imprevedibili e sempre diverse pur mantenendo il medesimo scheletro/scenario per la caccia.
Workshop della Domenica
Ho partecipato a W l’autoproduzione tenuto da @danieledirubbo, ma ho dovuto abbandonare il workshop a metà per via degli orari del mio treno. Molti spunti interessanti, ho deciso di partecipare nonostante io non abbia mai azzardato imprese di game design (preferisco scrivere materiale per gdr già esistenti). Peccato non aver avuto il tempo di affrontare la parte sulla grafica e impaginazione del materiale.
In conclusione
Non sto ad elencare tutte le belle persone incontrate qua e là (sono tante e temo di escludere qualcuno!), è sempre un piacere condividere questi momenti di hobby con voi. Un grazie a @ranocchio per aver organizzato anche quest’anno una delle Con che preferisco, nella quale il giocare è veramente il collante tra le varie attività e le persone (e non qualcosa di secondario come mi sembra di percepire in altri contesti). Che dire, attendo già con trepidazione la FroggyCon IV!