Ieri sera, su proposta di @Viandante, ho avuto modo di provare Fantasy For Real insieme ad un bel gruppo nutrito e affiatato. La sessione è stata molto divertente, complice il tono scanzonato e molto fantastico, una piacevole deviazione da quei setting più realistici o cupi di cui ho più esperienza da un po’ di tempo a questa parte. Mi limiterò a presentare la situazione iniziale e alcune impressioni sparse dal mio lato del tavolo; confrontandoci a fine sessione, sono emersi molti pareri, a volte discordanti e a volte meno, che lascerò siano gli altri a descrivere con più dovizia.
Dove siamo?
Il Fiordo Tonante ospita Porto delle Pulci, un’accozzaglia di pontili e palafitte adombrati dalle grandi sagome delle pulci traghetattrici - i nostri Silt Strider di morrowindiana importazione. Si parla di un centro commerciale sede di artisti, ribelli e assassini. Gli aironi parlanti propongono patti dal sapore faustiano; le nonnine goblin raccolgono le anguille piumate per ascoltare il futuro. Dalla parte opposta del Fiordo, il Cupo Veggente brama pietre magiche preziose dalla sua fortezza; Le sue volpi pelo d’ombra mangiano la tristezza e per colpa loro le ombre della fortezza sono color lillà. C’è anche un piccolo villaggio ai margini delle Desolazioni dei Tuoni, nascosto per non essere distrutto dalle enormi lucertole che si recano là vicino a morire, con ali che portano tempesta.
Questi brevi elementi di un fantasy colorato e bizzarro hanno costituito la base su cui cominciare a costruire i nostri personaggi. Avendo @Viandante identificato Porto delle Pulci come l’epicentro di un “pasticciaccio”, una situazione instabile e dagli esiti incerti, siamo stati invitati ad afferrare quello che ci ispirava. Devo dire che in questo senso alcune cose sono state rinforzate - gli artisti, gli aironi - e altre sono state quietamente accantonate senza troppi problemi - non abbiamo visto nonnine veggenti e anguille piumate. Niente di straordinario, ma ce la siamo cavata rapidamente facendo subito “nostra” la sghangherata città portuale, muovendoci in fondo con pochi dettagli. Poco frontloading di informazioni, insomma, ma a mio avviso una rapidità al tavolo nel definire ciò di davvero importante nell’ambientazione.
Dalla mia parte, sono rimasto catturato dall’immagine degli aironi, e ho deciso di creare il mio personaggio, Ciancerto, uno scultore goblin fallito in cerca di scappatoie per il successo. Ognuno di noi ha potuto creare un suo “pasticcino” in cui il suo pg è rimasto coinvolto. In questo caso, ho scelto un patto con un airone per il successo artistico, ma il cui pagamento è alle porte. Altri, come @Bille_Boo, hanno scelto invece di scoprire il loro pasticcino giocando, ed entrambe le soluzioni si sono rivelate valide.
Cercherò adesso di dare alcune impressioni sparse della giocata, senza pretendere di essere troppo ordinato:
- Da come ho compreso per il regolamento, la capacità di introdurre pasticcini è affidata sia al GM che ai giocatori stessi, i quali possono in ogni momento ricordare di una piccola situazione instabile che richiede la loro attenzione: con una prova riuscita, questo elemento problematico si risolve posizionando il personaggio in una posizione favorevole; con un fallimento, il problema persiste, e i tentativi del personaggio di porvi rimedio risultano fallimentari.
Ho usato questo strumento nella mia seconda scena: Ciancerto, che è appena riuscito a comprarsi la benevolenza e la protezione di un nobile locale grazie ad una statua dalle natiche ben scolpite, viene tuttavia raggiunto dal suo airone, che lo intimidisce intimandoli di presentarsi di fronte al Visir Cenerino per il suo debito. A questo punto ho dichiarato che “certamente Ciancerto vorrebbe affrettarsi lì, tuttavia ha un altro pasticcino in corso: la statua con cui si è ingraziato il nobile locale è stata costruita sottraendo materiali dalla bottega del maestro, che è infuriato”. Abbiamo perciò affrontato la situazione con un tiro, che si è risolto con un successo; il maestro è infuriato, ma sorpreso e riconoscente a Ciancerto per l’occasione di spennare il riccone che si è ingraziato.
Devo dire che, complice il momento in cui ho scelto di introdurre questo pasticcino, il risultato è stato…strano. Intendo dire che la scena sembrava essersi naturalmente risolta, e aver aggiunto quel conflitto in più, come se me la cantassi e suonassi da solo, è stato bizzarro. Con più sessioni all’attivo, forse, quella relazione si sarebbe potuta evolvere in qualcosa di più, ma sul momento mi è sembrato di strafare.
-
Connesso a questo, ho trovato che il successo in questa sessione fosse decisamente meno interessante del fallimento. Come gruppo al tavolo, di questi ultimi ne abbiamo avuti decisamente molti, ma devo essere sincero sono i tiri che ho trovato più interessanti. Ogni caciaronata ci ha spinti in direzioni sempre più bizzarre; è stato piacevole e caotico rispetto al successo, che pure ha mosso in diversi aspetti la situazione, ma senza quella spinta allegra - che ci tengo a ribadire non si è trasformata in una caricatura per i nostri pg - che ho notato con i nostri fumble.
-
La magia si è rivelata caotica, bizzarra, e in tema con quanto presente nell’ambientazione. Il suo funzionamento altera il noto meccanismo presente in altri giochi: qui, prima si formula la magia definendone il titolo, e poi se ne decide l’effetto. Unitamente al fatto che i nomi degli incantesimi si formano mescolando dalle tabelle, sono usciti elementi strani forti. L’ordine funziona bene, a mio avviso, per togliere la terra sotto i piedi alle intenzioni dei pg. In una delle ultime scene, Ciancerto ha cercato di soccorrere Mugulì, il pg di @Bille_Boo, da uno stormo di aironi infuriati. Avendo dimenticato il procedimento, avevo inizialmente dichiarato di voler attaccare gli aironi con la magia, rollando poi un incantesimo denominato “Complete Golden Improvement”. Mi sono un attimo spaccato la testa, ma invertendo nuovamente l’ordine è stato facile immaginare che questo fosse un incantesimo di protezione - il risultato è stato di fornire delle armature d’oro a tutti i miei compagni di rissa.
-
Le storie del nostro sgangherato gruppo si sono intrecciate convergendo verso il possibile “pasticciaccio”: il ruolo di una pietra magica di giada nel conflitto tra gli aironi della città e una spia del Cupo Veggente. Va detto però che le nostre situazioni iniziali, nonostante la premessa indicata dal manuale di conoscersi, sono state individuali; ognuno stava affrontando i suoi piccoli pasticcini, lontani l’uno dagli altri. Non so quanta intenzionalità o sforzo @Viandante abbia speso nel ricreare un climax in cui, come gruppo, abbiamo agito insieme. Da parte mia, ho trovato bello interagire con gli altri; eppure, se non ci fossimo trovato e avessimo agito separatamente per l’intera sessione, non me ne sarei fatto alcun cruccio e mi sarei divertito alla stessa maniera. Questo è al contrario stato indicato come un possibile problema parlando nel post sessione. Così come per altri elementi di spunto nella discussione - e soprattutto per presentare i bei personaggi di questa brigata - lascio spazio agli altri giocatori.