In occasione di una convention a Bologna qualche giorno fa, ho avuto modo di provare il gioco di ruolo di Blade Runner insieme a @Xeno, @ranocchio e altri due giocatori. Il risultato è stato una sessione piuttosto interessante, per i suoi aspetti positivi e le sue criticità; mi sembra opportuno trascrivere alcune delle mie impressioni e quelle dei partecipanti, perchè contengono riflessioni sul tema delle investigazioni nei gdr - che ho affrontato per la prima volta direttamente con questo gioco - e su come muovere i png all’interno di una situazione dinamica. Cercherò di procedere con ordine, sottolineando alcuni elementi interessanti.
La creazione del caso
Blade Runner non possiede strumenti particolareggiati per aiutare nella creazione di un mistero che coinvolge i titolari protagonisti. Quello che si ha è un generatore formato da un delitto, un colpo di scena, delle prove indiziarie, alcune locazioni e personaggi determinati randomicamente, e una location dove ambientare il climax finale - che ho scartato immediatamente, trovando l’idea piuttosto bizzarra. Devo dire che questa sezione è molto scarna, e sono di più i rimandi ai Case Files ufficiali - i moduli investigativi rilasciati dalla stessa Free League. Tuttavia, avendo escluso l’idea di integrare ogni luogo e personaggio usciti dal generatore, mi sono concentrato sull’evento drammatico, cercando al contempo di ancorarlo ad uno dei luoghi che più mi ispirava. Ecco le frasi su cui mi sono concentrato principalmente:
- Un Replicante viene arrestato per essersi difeso dagli abusi fisici di un datore di lavoro.
- Il crimine è un’operazione sotto falsa bandiera
La trasgressione e l’ecologia drammatica del delitto
Mentre leggevo Blade Runner, ho avuto parallelamente modo di incrociare il saggio di Jesse Burneko, Unchained Mysteries . Mi ha lasciato una profonda impressione non solo per il modo in cui cerca di smarcarsi da un delitto incentrato su una catena di prove, ma anche per l’attenzione posta ai personaggi coinvolti e alle loro azioni, e per l’idea di basare l’atto trasgressivo su qualcosa che troviamo moralmente riprovevole. Avendo generato L’Università come uno dei luoghi, non ho potuto fare a meno di ripensare a molte delle mie esperienze accademiche a cui ho indirettamente assistito: la presenza di docenti accusati di atti di molestie, ma salvaguardati dai loro contatti o dai loro contributi all’interno dell’ateneo. Ho capito di aver fatto centro in quanto il resto è fluito piuttosto naturalmente da sè.
Riepilogo
Blade Runner: Il Caso Aleksei Antonov
Background
L’anno è il 2037. L’Università di Los Angeles ha per la prima volta dato avvio a un programma sperimentale di inserimento di Replicanti Nexus 9 all’interno del corpo docenti della struttura; la manovra è stata pubblicizzata dalla Wallace Corporation come un’altra prova delle capacità dei suoi nuovi androidi a seguito dell’annullamento della legge sul Proibizionismo Replicante promossa dall’ONU, ma ciò ha raccolto forti critiche da parte di ampi settori accademici, che vedono in ciò un’altra manovra di strangolamento delle libertà dei ricercatori e una nuova forma di competizione sleale nei percorsi di carriera di coloro che non sono allineati alle mega corporazioni. Il movimento Suprematismo Umano ha raccolto diversi consensi, tra professori e studenti, e ha avviato una campagna di disturbo e intimidazione verso i replicanti.
L’università è tuttavia già da tempo preda di baroni che hanno mantenuto il posto grazie ai loro contatti politici. Uno di loro, Aleksei Antonov, ha trasformato il campus nel suo terreno di caccia verso le giovani studentesse; si parla di abusi sessuali e di ricatti per ottenere video e materiali compromettenti, in un misto di minacce e promesse di avanzamento di carriera. L’Università è al corrente delle voci - ma non della piena entità dei danni - che Aleskei sta generando, ma la posizione dell’uomo ha spinto l’amministrazione a mantenere il segreto. Si dice che Aleskei conservi una “Lista” che contiene tutti i materiali che ha ottenuto attraverso i suoi abusi, e che utilizzi come arma e come mezzo per intrattenere alcuni membri umani dell’accademia che condividono le sue pulsioni deviate. La Lista esiste effettivamente: Aleskei è abbastanza accorto da non conservarla su server ufficiali, ma all’interno della memoria dati del suo animoide da compagnia, un borzoi di nome Samo.
Il reinserimento dei Nexus 9 ha semplicemente aggiunto una fascia di individui vulnerabili, per la loro origine e posizione nei piani di avanzamento della Wallace, a richieste degradanti. A circa due mesi dalla data di inizio del programma, Aleskei si è spinto a invitare la sua nuova assistente, Neith Kerensky, nel suo appartamento nel distretto 9, minacciandola di produrre valutazioni negative sul suo operato in caso di rifiuto. Qui si è svolto un violento alterco, in cui Neith si è difesa dalla violenza sessuale di Aleskei. Aleskei è rimasto ucciso, e la replicante è stata arrestata, anche se proclama la sua innocenza. Nel frattempo, la requizione degli effetti personali di Aleskei ha condotto Samo ad un centro veterinario. Non passerà molto tempo prima che venga disposto con discrezione ad un centro di riparazione animoidi e, se non reclamato, riprogrammato per la vendita a terzi.
Dinamica dell’omicidio
1. Giorni precedenti
- Antonov comunica a Neith il “colloquio privato” nel suo appartamento.
- Neith accetta controvoglia: Antonov ha potere sul suo futuro.
- Victor Lann, tecnico informatico vicino al movimento suprematista (lavora per un servizio esterno di supporto universitario: sicurezza dati, manutenzione), ha installato una microspia sul terminale da scrivania di Antonov settimane fa. Cerca informazioni per il Movimento Suprematista; registra frammenti di conversazioni, tra cui l’appuntamento con Neith.
2. Giorno dell’omicidio
19:30 – Neith arriva da Antonov
L’atmosfera è ostile. Lui insiste con richieste sgradevoli.
L’alterco avviene davvero: Neith si difende, lo colpisce con forza con un busto, gli provoca una lieve commozione cerebrale. Antonov cade, urla, sanguina.
Lei fugge in preda al panico.
19:50 – Lann ha seguito Neith fino all’appartamento;
Sente il rumore della colluttazione. Capisce che Neith è fuggita.
Decide di intervenire subito: è l’occasione perfetta.
20:00 – Lann arriva a Wallace Heights
Non ha bisogno di badge. Il palazzo ha sicurezza leggera: entra da un’uscita secondaria, forse spacciandosi per un corriere o usando un vecchio codice di accesso da tecnico.
Forza la porta (in modo pulito, con attrezzi da scasso eleganti).
20:05 – Antonov è ancora vivo, ferito, barcollante
Antonov è confuso, dolorante. Non reagisce in tempo.
20:07 – L’omicidio
Lann lo uccide con un colpo netto alla gola, usando un coltello.
Poi mette in scena la recita: rovescia oggetti, cancella le sue tracce, lascia una falsa prova collegabile a Neith (capello sintetico, un guanto simile a quelli Wallace, etc.).
20:12 – Fuga
Lann esce nel traffico di Wallace Heights, indossando abiti ordinari. Forse cambia aspetto (cappuccio, maschera antipolvere).
Nessuno lo nota.
Prove chiave contro Neith (false o ambigue)
Prova | Dettaglio | Verità |
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Vista uscire dall’appartamento | Buttafuori del Siren Bar la vede agitata | Vero, ma non post-omicidio |
Traccia sintetica sulla scena | Capello sintetico, guanto Wallace | Piazzato da Lann |
Motivo | Antonov la minacciava | Vero, ma non sufficiente per omicidio |
Ferita iniziale su Antonov | Trauma visibile, sangue | Vera, ma non fatale |
Cast personaggi
- Nome: Victor Lann, 30 anni.
- Occupazione: Tecnico freelance in sicurezza informatica. Collabora saltuariamente con l’università (reti e manutenzione sistemi).
- Origine: Ex studente di ingegneria elettronica, mai laureato. Uscito dal sistema accademico, ma mantiene accessi e legami. Vive in una zona di periferia industriale, ai margini di Wallace Heights.
- Affiliazione: Simpatizzante attivo del Movimento Suprematista Umano, ma non membro ufficiale. Ha contatti con il nucleo studentesco radicale, ma agisce per conto proprio.
- Carattere:
Taciturno, metodico, vendicativo. Vede sé stesso come “l’ultimo firewall umano”.
Non vuole solo sabotare i Nexus-9: vuole smontare il sistema che li promuove.
Disprezza i “moderati” del Movimento che parlano ma non agiscono. - Motivazione specifica:
L’incontro tra Antonov e Neith è l’occasione perfetta per costruire una falsa narrativa: “Una replicante ha ucciso un professore”.
Lann intercetta la notizia e decide di farla diventare realtà, sfruttando la crisi in atto. - Lann non conosce/crede all’esistenza della Lista.
Nome: Jonas Korr
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Ruolo: Studente di Scienze Politiche, rappresentante di una coalizione di "Difesa Umana”; è il leader organizzativo del Movimento Suprematista Umano all’università.
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Immagine pubblica: Attivista eloquente, promotore di un “etno-umanesimo accademico” che si oppone all’uso di IA e bioingegneria in ambienti formativi.
Organizza conferenze, assemblee e pubblica articoli critici sulla Wallace e i Nexus. -
Intelligente, narcisista, manipolatore: usa la retorica per normalizzare l’odio sotto forma di dibattito “etico”.
-
Non approva l’azione di Lann perché è politicamente pericolosa; tuttavia, potrebbe sfruttarla per creare caos o rafforzare il Movimento.
Dr.ssa Mallory Wei – Vicerettrice alla Ricerca
- Ruolo: Alta dirigente universitaria, umana, legata a Wallace Corporation da accordi finanziari sull’innovazione tecnologica.
- Motivazione:
Mallory vuole trovare la Lista per distruggerla. Se diventasse pubblica, provocherebbe scandali istituzionali, un crollo di fondi e l’interruzione del programma replicante, nonché un’inchiesta sull’intero corpo accademico. - Relazione con Aleksei:
Era a conoscenza parziale degli abusi, ma ha scelto il silenzio per proteggere i fondi e la facoltà. Se salta fuori la Lista, anche lei finisce bruciata.
Yazmin Rojas – Dottoranda e sopravvissuta
- Ruolo: Ex-dottoranda di Antonov, oggi nel limbo accademico. Ufficialmente si è “ritirata per motivi personali”, ma i documenti mostrano un’interruzione sospetta.
- Motivazione:
Vuole trovare la Lista per diffonderla pubblicamente.
Vuole giustizia, vendetta, e crede che solo una rivelazione totale possa far crollare l’apparato che protegge i predatori come Antonov. - Relazione con Aleksei:
Era una delle sue vittime. Aveva denunciato informalmente il professore a una figura interna… e fu messa a tacere. Ora lavora come archivista part-time in una sezione remota del campus.
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Luther Cane – Agente Affari Interni Wallace
Ruolo: Operativo freddo e ambiguo, incaricato da Wallace per “supervisionare” l’evoluzione del caso. Non ha giurisdizione ufficiale, ma si muove liberamente grazie a pressioni interne sull’università e la polizia.
- Motivazione:
Vuole trovare la Lista per usarla come leva.
Se contiene prove che altri docenti o membri del consiglio accademico sono coinvolti, Wallace può usarla per:- controllare la politica interna dell’università,
- zittire oppositori del programma replicante,
- oppure eliminare concorrenti nei settori di ricerca più redditizi.
- Relazione con Aleksei:
Non lo stimava, ma lo considerava utile — finché è servito. Ora è una pedina caduta.
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In breve, ho strutturato l’intero caso su due punti focali: l’omicidio di Aleskei Antonov, professore coinvolto in questi atti e protetto dalla sua posizione, e il ritrovamento e il destino della sua “Lista”, contenente i video e le foto compromettenti estorte alle sue studentesse. Alcuni personaggi sanno o sono diretti verso la Lista, altri vogliono semplicemente utilizzare il caos per protestare contro l’introduzione dei Nexus 9 nel corpo docenti e rafforzare la propria posizione politica.
Qui devo dire che ho mancato di produrre un elmento della preparazione piuttosto importante: il countdown. Da manuale, questo strumento serve a tenere traccia di un’escalation che porterà a conseguenze estreme se i pg non riescono ad intervenire. E devo dire che qui…mi sono bloccato. Intendo dire che, a mio avviso, il ritrovamento della lista e la fuga del sospettato sono gli eventi di non ritorno. Solo che se nel primo caso mi riesce facile immaginare un abbozzo di azioni a seguito dell’omicidio, nel secondo, avendo provato a immaginare chi e in quale lasso di tempo e con quali azioni avrebbe raggiunto la Lista mi ha fatto friggere il cervello. Intendo dire che, piuttosto che diventare uno strumento per tenere d’occhio la tensione, nella mia esperienza è diventato uno strumento per simulare la vita di circa quattro persone nell’arco di almeno tre giorni: uno sforzo che mi ha fatto desistere e mi ha lasciato con un’idea vaga di cosa questi png avrebbero fatto. Questo elemento può essere uno spunto di riflessione per come si è poi svolta la giocata.
I Personaggi giocanti
Parallelamente alla creazione del caso, essendo lo slot limitato in termini di tempo, ho generato quattro schede di investigatori per il caso; ho creato due Replicanti e due umani assegnati alle indagini, per ognuna delle due categorie un uomo e una donna. La creazione dei pg è determinata prevalentemente dal tiro randomico di dado, ma nella fase di distribuzione dei punti mi sono diretto più verso rinforzare gli archetipi di riferimento che non nel determinare un “team ottimale”. Ho invece lasciate incomplete le sezioni dei Ricordi Cardine, della Relazione Principale e dell’oggetto personale di ognuno dei personaggi (che lascerò descrivere agli altri, se vogliono)
Blade Runner personaggi giocanti.pdf (216,0 KB)
Qui sottolineo un problema di natura diversa: il numero di punti a disposizione dei personaggi per aumentare le proprie statistiche e abilità. Da regolamento, i Replicanti sono novizi all’interno del dipartimento, e cominciano con un +4 avanzamenti agli attributi (più uno extra su Vigore o Agilità essendo Replicanti) e +8 alle abilità che ogni attributo raccoglie. Gli umani che ho scelto sono esperti, tra i 2 e i 7 anni di servizio: possiedono 3 avanzamenti agli attributi e 10 alle abilità, in aggiunta ad una specializzazione. Tutti cominciano con attributi a C - equivalenti a un d8 e abilità a D - equivalenti a un d6; per ogni avanzamento aumenti la taglia del dado di uno fino ad A, un d12.
Ora, è assolutamente possibile che abbia fatto cazzate in corso d’opera, ma i personaggi sono belli carichi dal punto di vista dei punteggi. La somma di attributo + skill per il tiro garantisce che tu abbia almeno un d8 sempre con te, e non credo di aver mai visto un tiro con un doppio 6 in partita; i soli casi più pericolosi sono quelli in cui tiri con svantaggio, dove il dado di taglia più basso è rimosso. Dal momento che in questo gioco è anche possibile spingere il tiro - ci tornerò più tardi - , e che un 6+ garantisce un successo mentre un 10+ ne garantisce 2…è quasi impossibile fallire. Possibile, certo, ed è anche successo, ma il tutto garantisce che l’esperienza vada avanti senza inciampi/fallimenti. Questo, almeno è quello che mi è capitato di osservare.
Nella mia testa
Come sono andate le scene? Devo dire che da un certo punto di vista alcune cose sono andate bene. La prima scena, in particolare, ha avuto un confronto con Luthor, che si è infiltrato nella scena del crimine per esaminare gli effetti personali nell’appartamento di Aleskei, e che ha condotto a tutto uno squadrarsi vicendevolmente per capire chi voleva cosa. E’ probabilmente, a ripensarci a posteriori, il momento in cui non ho ragionato per “plausibilità” o “simulazione delle vite dei personaggi”, ma attraverso lo strumento della coincidenza: volevo una scena in cui i pg si confrontassero con uno degli agenti in gioco, ho ritenuto che Luthor fosse il più interessante e l’ho schiaffato lì, immaginando di giustificare i dettagli della sua presenza dopo. Per lo stesso motivo, il confronto degli altri due detective con Jonas e il movimento Suprematista mi è piaciuto. In linea con quello scritto da Jesse, le scene più drammatiche sono state quando i png informati raccontavano degli abusi, in un caso particolare scambiando le informazioni per l’immunità dalle accuse di complicità.
Il resto…è complicato. Molte scene, a ripensarci, si sono trasformate nella classica catena di indizi. Yazmine, che pure ho fatto muovere per chiedere aiuto ai Pg, è un po’ rimasta in disparte. C’è di certo il fatto che non mi sia impegnato abbastanza per immaginare le sue azioni…ma anche qualcosa di più. Il fatto è che ho immaginato Yazmine sì a conoscenza della Lista, ma non di alcune cose che l’avrebbero aiutata a trovarla, come dell’appartamento di Aleskei - immaginavo che lui l’avesse “ripresa” in un’aula deserta. E perciò ho immaginato che nel corso delle sue giornate si sarebbe mossa in giro per l’università, intervistando vittime o raccogliendo fonti. Ma questo non è mai emerso in gioco. In pratica l’ho giocata nella mia testa. E’ un errore? Da un lato la catena logica delle azioni dei png è rispettata, e non è che tutto quello che facciano debba necessariamente ricadere in maniera immediata sulle scene dei pg. Ma dall’altro tenersi tutte queste info in testa è a) confusionario, perchè mi sembra di dover simulare un mondo e b) inutile, perchè i pg non interagiscono con quella parte.
Ci sono anche elementi della Lista che sono rimasti nella mia testa. Ecco un indizio cardine che voglio riprendere. Come si evince dalla preparazione, i materiali compromettenti di Aleskei sono conservati nella memoria di Samo, il suo borzoi da compagnia, che ha spacciato a tutti come un rarissimo animale vero - quando in realtà si tratta di un animoide. Dal momento che Blade Runner simula le giornate dividendole in quattro turni - mattina, pomeriggio, sera e notte -, ho pensato a questo indizio facendo attenzione al tempo di gioco:
- Samo viene requisito prima degli eventi di gioco; dal momento che Aleskei ha prodotto certificati falsi, nessuno sospetta ancora che sia un animoide;
- Mattina: viene inviato in una clinica veterinaria specializzata;
- Pomeriggio: viene esaminato;
- Sera: ci si accorge della cosa: il centro invia una mail ad Aleskei informandolo di averlo “spostato con discrezione” ad un centro riparazione animoidi, e di ritirarlo entro 30 giorni.
Il punto è che, avendo i due pg esaminato il pc di Aleskei la mattina, non hanno trovato questo indizio, cosa che ha rallentato le indagini. Era necessario schiaffarlo immediatamente davanti ai detective?
Immagino che questo, come gli elementi elencati sopra, derivino da un conflitto su come gestire delle cose che non ho interiorizzato, o su cui non mi ritrovo d’accordo, con delle parti di Unchained Mysteries e con le riflessioni di @ranocchio sul successo, e il fallimento, nelle scene di investigazioni. Abbiamo avuto una discussione intensa a fine partita, ma lascerò parlare lui su questo per poi aggiungere il mio.
Il grande assente: lo stress
Questo è sicuramente uno degli aspetti più carenti del gioco: la principale fonte di pressione sulle vite dei detective, il meccanismo dello stress, è risultato praticamente assente in partita, portando ad una serie di ritiri senza alcun sacrificio e quindi alla sensazione di stare riscrivendo i risultati per avere una bella indagine riuscita.
Per farla breve, il meccanismo è semplice: puoi subire stress se uno o più dadi in un prova generano 1, il che porta alla perdita di più stress. In caso di fallimento, è possibile ritirare (pushare) il risultato, con l’eccezione degli 1 già emersi. Gli umani possono pushare una volta, i Replicanti due.
Per farla breve: gli 1 in partita non sono praticamente mai apparsi. Non sono abbastanza bravo con le probabilità per sapere quanto è raro tutto ciò, ricordando comunque che i dadi molto spesso erano di taglia superiore al d6; ma ciò ha portato a frustrazione al tavolo, solo in parte limitata da una house rule introdotta al volo, per cui anche il semplice atto di ritirare costa un punto di Stress. Immediatamente dopo questa decisione, Atlas, il pg di @ranocchio, ha perso tutti i suoi punti con un ritiro e due 1, ma è stato troppo poco, e troppo tardi.
In un gioco come questo, se - come vorrei giocarlo io - la possibilità di fallimento nel trovare le prove è reale, devono esistere dei sacrifici significativi per sovvertire il risultato e ottenere un’informazione reale. In assenza di ciò, l’intero meccanismo di Blade Runner mi sembra collassi su se stesso. E ciò non è aiutato dal fatto che recuperare Stress e Salute è incredibilmente facile - anche se potremmo aver capito male una regola sul recupero dei punteggi in scene non di downtime.
La violenza, mezzo imprevedibile
Concludo questo primo round di riflessione con il mio sincero e positivo stupore per come la violenza venga gestita in questo scontro. Un conflitto con un sospettato armato di coltello in quella che è stata l’ultima scena ha portato un Blade Runner a perdere un orecchio, prima che fosse capace di perforare un polmone dell’uomo con un proiettile e costringerlo a terra. La particolarità è che, nonostante i danni delle armi siano fissi e scalino gradualmente la salute, un successo critico - e almeno da questo punto di vista, la facilità con cui si raggiungono aiuta molto - bypassa direttamente i tradizionali punti ferita per arrivare a conseguenze estremamente significative, in termine di danni e successivo recupero. Se il png che controllavo avesse tirato un danno critico maggiore sulla sua tabella di ferite perforanti, non sarebbe stato difficile per Leon Barrick beccarsi una ferita mortale e salutare i suoi colleghi di polizia per l’ultima volta. Molto eccitante, e sicuramente un elemento che esalta la rapidità con cui le cose possono escalare.