TL;DR: Actual play non si riferisce ai resoconti, ma all’atto stesso del giocare e a ciò che è avvenuto al tavolo tra i giocatori.
Premetto dall’inizio che non ho nulla contro la metodologia che presenti, ovvero la cultura o filosofia del gioco concreto. Parlare in termini di gioco realmente accaduto, scrivere e pubblicare le giocate, sotto forma di quello che accade al tavolo in forma di testo, audio o video, è utile. La mia è una critica semplicemente sull’uso dei termini.
Devo fare una serie di argomentazioni separate per spezzettare bene perché mi da fastidio l’uso che tu, Daniele e altri fate di questo termine.
Prima di tutto (so che lo sai ma specifico per chi legge) si dice play per contrapporre l’atto del giocare (play) al gioco come oggetto (game). Ci si riferisce insomma all’atto ludico in divenire.
(precisazione lingustica da rompiscatole, ignorate pure)
Questa distizione semantica tra play e game dell’inglese viene spesso ripetuta acriticamente nei circoli italiani e rappresentata come molto più netta di quanto non sia realmente (non lo è per niente).
In realtà, nell’inglese i nomi possono diventare verbi e i verbi nomi, ed è qui dove nasce la sfumatura di significato: play è primariamente un verbo e game primariamente un nome. L’espressione base è playing a game. Potrei ripercorrere l’etimologia ma per brevità tralascio, potete cercarvela se vi interessa.
Insomma la distinzione non è così netta e ci sono diverse eccezioni alla “regola” posta sopra. Ad esempio, casi dove game e derivati indicano chiaramente un’attività piuttosto che un oggetto:
- Gaming e gamer può indicare l’attività del giocare come hobby in generale e i suoi hobbisti, e.g. “I’m into gaming”, “I’m a gamer”. Gaming e gamer possono anche riferirsi al gioco d’azzardo, anche se questo uso è in diminuzione. E.g. “He lost all his money gaming”, “My uncle’s a lucky gamer, he keeps winning at the casino”.
- Game può indicare una individuale sessione di gioco, e.g. We had a game of D&D last night.
- Game può anche indicare una campagna, in base al contesto, e.g. Our weekly D&D game has been going on for three months.
Quando ci si riferisce al “gioco come oggetto” con game, spesso viene specificato come game text o game box per chiarire la questione. In italiano diremmo “il manuale”, “la scatola”, “i componenti” a seconda.
Actual play come espressione (e so che sai anche questo) viene dall’uso che se ne faceva nel forum The Forge, e precedentemente nella mailing list di Sorcerer, dove Ron Edwards aveva cercato di evidenziare la discussione concreta di quello che accade al tavolo rispetto a confabulazioni sulla teoria, il racconto rielaborato di quel ch’era successo nella sessione di D&D, o a discussioni senza senso su chi fosse più forte tra Tzimisce e Ventrue. Non ho voglia di espandere particolarmente sull’importanza culturale di questa cosa perché mi pare che siamo tutti d’accordo.
Comincio con una premessa grammaticale forte. Non ci sono gli actual play. Play come nome in inglese è uncountable, ovvero non numerato. È come il latte: puoi andare a prendere il latte o andare a prendere del latte, ovvero puoi avere l’actual play o puoi avere dell’actual play. Nessuno dice “sono andato a prendere i latti”.
In italiano alcuni hanno reso actual play con la parola “gioco concreto”. Io mi ci trovo. E infatti, non ha senso dire che parliamo di “giochi concreti” (o forse, in quel caso davvero parleremmo di scatole), o che mi stai postando “un gioco concreto”, ma potresti dire che mi stai presentando un “resoconto di gioco concreto”, o un “post contenente gioco concreto”.
Quindi già la tua domanda retorica «Cos’è un actual play?» è sbagliata. Ma non ti dico che è sbagliata perché sono un rompiscatole, ti dico che proprio comunica informazioni errate.
Ogniqualvolta, in inglese, sul forum di The Forge e fuori, si usa l’espressione actual play ci si riferisce esclusivamente all’atto del giocare. Non ai resoconti.
Quando ci si riferisce ai resoconti, il nome play viene usato in maniera attributiva nelle espressioni actual play post, actual play podcast, actual play video, proprio per specificare che il nome sulla destra contiene gioco concreto e non cazzate. I nomi attributivi dell’inglese in italiano sono equivalenti a un complemento di specificazione.
Questo uso diffusosi in italia fondamentalmente confonde il gioco concreto con il resoconto di gioco concreto. È per questo che sono contro all’utilizzo che ne fai tu.
Non amo gli argomenti ad auctoritas, ma faccio presente un fatto giusto come precisazione: nell’uso fatto su The Forge, la categoria Actual Play non era assolutamente limitata ai resoconti delle giocate, ma in generale si parlava di giochi in termini di gioco concreto. Quando Ron introdusse le regole, significava che il tuo post d’apertura doveva contenere almeno un riferimento a del gioco realmente accaduto al tavolo. Ma non necessariamente un resoconto, e non doveva essere nemmeno l’argomento primario della discussione.
Per concludere, vorrei dire che usare prestiti inglesi assolutamente inutili è una piaga da estirpare. I prestiti ci stanno se rendono le cose più chiare, io ad esempio li uso molto in informatica. Ma se ci si può esprimere in italiano, in maniera più chiara, perché non farlo? E forse proprio l’abuso di questo prestito e di altri (fiction per dirne uno) a creare col tempo una divergenza dal significato originale di questi termini, causata dalla mala interpretazione dell’espressione originale.
È magari normale nello sviluppo delle lingue? Può darsi, ma i giocatori di ruolo sono pochi e dovremmo comunque non confonderci tra diverse nazioni, almeno si spera.
Se poi mi si dice “eh vabbè ma ormai si è diffuso quest’uso, e quindi significa resoconto in italiano perché la lingua è descrittiva” io metaforicamente alzo le mani e rovescio il tavolo. La lingua è descrittiva alle volte, prescrittiva altre, ma non significa che non devo almeno riflettere un po’ su che cazzo di parole uso quando parlo, per comunicare concetti in maniera efficiente, efficace e priva di ambiguità.
Avrei anche voglia di mettermi a fare un commento più storico del perché sia capitata questa mala interpretazione di questa espressione, però sinceramente non mi va di appestare troppo il forum. Di questo magari ne parliamo in privato.