WAR di Iacopo Frigerio disponibile ora in CC-BY

Informo che Iacopo Frigerio ha deciso di rilasciare in modo gratuito il testo del suo gioco WAR, in CC-BY. Cito qua le sue parole:

War è un pbta, sul tema di redenzione e sacrificio in scenari di guerra contemporanea reale.
Si tratta di un soggetto che mi aveva commissionato un editore, ma che poi è sostanzialmente scomparso poco prima che terminassi in gioco.
Ho provato a dargli un’altra strada, ma va oltre le mie possibilità e dunque, ho deciso di dargli una chiusura in questo modo.

Volevo informarvi che ho deciso di dare una “chiusura” a WAR, il mio PbtA a tema guerra.

Mi arrendo al fatto che non è in mio potere riuscire a darne una forma editoriale definitiva. Ma non sopporto l’idea di lasciarlo chiuso in un cassetto, nascosto.
E pertanto ho deciso di rilasciare il testo in CC BY, in modo completamente gratuito.

Spero che vi interesserà provarlo, giocarlo, leggerlo. E che possa ispirarvi.

Qui trovate l’annuncio e i PDF del gioco da scaricare.

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Ci sono stati aggiornamenti? Ho visto una storia su Telegram dell’autore che parlava di una versione cartacea.

So che Iacopo si sta muovendo per pubblicare il gioco in formato cartaceo. Credo che ci saranno notizie concrete a breve.

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Visto che lo chiedevate, segnalo che dal 1° ottobre al 3 dicembre War è in autofinanziamento su itch.io per riuscire a stamparne una tiratura per le persone interessate:

Ouf. Midjourney. Non una delle scelte più felici, imho.

Nonostante comprenda la tua perplessità, se hai presente come è nato questo progetto, come e perché è stato impaginato, Iacopo è arrivato a fare questa scelta in maniera, a mio avviso, condivisibile, e non senza tentare strade alternative.

A mio avviso, a volte siamo intrappolati nel fantasma del sistema capitalista: se un manuale non ha illustrazioni, non lo leggiamo, non lo compriamo, non lo giochiamo; per avere le illustrazioni bisogna avere i soldi; se non hai i soldi non puoi avere le illustrazioni; se vuoi le illustrazioni belle devi andare da un editore (che ha i soldi); se l’editore non vuole pubblicarti il gioco (per qualunque ragione), allora si torna alla prima casella. Lo pubblichiamo senza illustrazioni? Boh…

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Mmm, non sono d’accordissimo in realtà. Cioè, sono d’accordo sul fatto che per i motivi che hai elencato avere delle immagini è importante (che ci piaccia o no), come avere un layout curato.

Però non è così vero che serva spendere dei soldi per avere delle immagini interessanti.

Per esempio, tutte le illustrazioni di The Breach sono CC - ok, ho avuto la fortuna di trovare un artista che le ha rilasciate per l’uso in quel modo che ha uno stile simile a quello che cercavo per il gioco, e non do per scontato che sia nè semplice nè facilmente ripetibile. Però, il tema di WAR non è così impossibile da coprire con:

  • foto di repertorio (magari modificate con un bordino personalizzato)
  • immagini CC
  • immagini che richiedono una frase nei credits ma che in quel caso sono gratuite (esempio prese da siti come https://www.vecteezy.com/)

Oppure ci sono modi per comporre immagini interessanti pur non sapendo nulla di illustrazione (io sono una pippa, ma seguendo consigli simili ai link che lascio qui sotto ho imparato a cavarmela).
Lascio qui due link a riguardo, che magari possono essere utili:

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Sebbene capisca le tue perplessità e in parte le condivida (sebbene siano probabilmente un po’ naive, vista la direzione in cui stiamo andando con lo sviluppo delle “intelligenze artificiali”… purtroppo) non trovo la questione azzeccatissima in questo contesto.

Come fa presente @danieledirubbo la genesi del gioco è interessante. Francesco Pregliasco dopo aver letto una precedente versione del gioco ha riconosciuto che c’era un ottimo lavoro dietro e si è offerto di impaginarlo e illustrarlo, gratuitamente.
(Un manuale di più di 360 pagine…)
Un lavoro encomiabile, no?

In un primo tempo credo Iacopo non aveva ormai più nessuna ambizione di pubblicare il gioco, ma probabilmente proprio grazie alla nuova veste grafica e l’impaginazione, che hanno reso il gioco più bello e accattivante, gli è tornata la voglia di pubblicarlo in formato cartaceo.
Mi sembra tutto una cosa molto bella.

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Ciao,

Daniele mi ha invitato a rispondere direttamente in prima persona, girandomi il link, e così mi ci sto prodigando.

Credo possa essere utile la storia di questo gioco e la sua gestazione.

Il soggetto nasce da una richiesta di Gionata Dal Farra, che era rimasto abbastanza affascinato da un mio precedente lavoro, Precious (gioco sulla pena di morte, scritto con la collaborazione di Amnesty).
Mi chiedeva un gioco legato alla guerra, che parlasse di scelte etiche. Un PbtA.
Doveva essere fatto col cuore, per mandare un messaggio di rilevanza sociale.
Sarebbe stato portato a Essen, in 4 lingue, da Space Orange 42 e poi da lì a cascata.

Con queste premesse, la scelta di scrivere il gioco in modo molto preciso, con tutto il materiale informativo necessario perché potesse essere giocato senza dubbi (il paragone è a uno dei suoi padri putativi, Sagas of Icelanders, che è bellissimo, ma spesso criticato per dare pochissime informazioni su come giocarlo). E questo è un punto importante, perché ha portato alla mole di materiale enorme generata (senza contare la lore, è uno di PbtA più lunghi come testo mai fatti).

tempo di scriverlo e testarlo, e arriva il grande intoppo. Fondamentalmente Space Orange 42 entra in una crisi che ancora a distanza di qualche anno sta ancora perdurando.

Perdo sostanzialmente l’opportunità di avere l’editore e mi ritrovo con un ottimo gioco (va beh… me lo dico da solo) ma su un tema difficile a livello commerciale (guerra contemporanea, niente fantasia, scelte etiche) e con una mole di materiale enorme.

E così ho tentato di proporre il lavoro ad altri editori, ma la lunghezza e la scarsa attrattiva non mi hanno portato lontano.
Allora ho tentato di continuare da solo, o meglio, in maniera indipendente.
La scarsa commercialità non è un problema, dopotutto sono proprio quello che ha scritto Precious, ma la mole è un problema.

Comincio a lavorarci con Antonio Amato. Persona capace, preparata, e con cui abbiamo già lavorato insieme con un mio altro lavoro, Wulfach.
Questo anche per dire che non sono per nulla alieno alle alternative. Wulfach è fatto con illustrazioni su banche dati libere. In passato ho pagato senza problemi disegnatori per quanto serviva.

WAR però si rivela una bestia. Citi The Breach, ma forse non ti rendi conto della mole di WAR, The Breach ha 125 pagine, WAR 375, è il triplo.
E il tema è sensibile…
Ci rendiamo conto molto in fretta che è difficilissimo reperire illustrazioni, sia in numero sufficiente, sia adatte a coprire tutti i risvolti del manuale, e con due aggravanti:
Il forte rischio di effetto “pastiche” dover prendere da troppi fonti diverse per riuscire a coprire tutto il materiale necessario.
Il problema della tematica, si dovrebbe trattare di illustrazioni di guerra contemporanea, cercando di mantenere la mente dei giocatori fissa sulla “realtà”, serve qualcosa di realistico, crudo. E c’è pochissimo materiale capace di fare questo, partendo dalle illustrazioni. (questione su cui ancora peraltro Antonio si sta scontrando con il gioco che sta cercando di dare alla luce ora, che di nuovo parla di guerra, nello specifico la lotta partigiana italiana nella seconda guerra mondiale e i bambini/ragazzi costretti a crescervi all’interno).
Ovviamente l’alternativa principale è improponibile. Contattare un illustratore e commissionare così tanto materiale avrebbe un costo insostenibile. Impossibile anche pensare di riuscire ad attrarre così tanti interessati per raccogliere fondi sufficienti.

Abbiamo però battuto una terza via. Perché non andare a cercare foto d’epoca, o anche recenti, riguardanti la guerra. Antonio, che è bravo ci lavora e scava parecchio. Ma si scontra con un nuovo muro: di libero da diritti, o in CC, insomma gratuito, c’è pochissimo. Fare foto in guerra è una cosa pericolosa ed esclusiva, e la gran parte del materiale è coperto da diritti. Il poco materiale libero è molto vecchio e non sufficientemente rappresentativo, non adatto a coprire tutto quello che serve, e nemmeno una minima parte.

Antonio alla fine, sostanzialmente ci rinuncia. Troppo complicato trovare la quadra.

Di fatto arriviamo al periodo in cui scoraggiato lascio passare del tempo, diventato poi un anno. E alla conclusione di questo, per non lasciare marcire il gioco dentro un cassetto e basta, decido di fare l’ultimo passo (che probabilmente avrei fatto comunque perché fa parte della mia filosofia), mettere il testo nudo e crudo in CC-BY.

Lì arriva Francesco Pregliasco. Si affeziona al gioco, gratuitamente me lo impagina e sceglie per illustrarlo di usare Midjourney (che nel frattempo negli anni di gestazione di WAR è nato, cresciuto ed evoluto abbastanza da diventare utile).

Ma ancora non è finita, non siamo ancora ad oggi. Il lavoro di Francesco è ottimo, valorizza il gioco. Si possono sostituire le illustrazioni con materiale fatto da qualcuno.
Facendo una valutazione, farlo illustrare da qualcuno, così come è sostituendo il materiale presente, avrebbe dei costi tra i 3000€ e i 7000€, così a cifra indicativa…
Ma faccio ancora il giro di diversi editori, magari con loro si trova la quadra. Ovvio che con editori c’è da sostituire le immagini, per loro uscire con illustrazioni con IA rappresenta un rischio di boomerang.
Ma tutti declinano. Tutti.
Tutti gentili, dico davvero. Ma il gioco non è commerciale, oppure la mole è troppo grossa, oppure richiederebbe sforzi produttivi di copie e garanzie di vendita troppo elevati. La migliore risposta ricevuta è stata quella di riprovare a vedere tra un paio di anni, se magari possa essere messa in discussione coi boss la possibilità di pubblicarlo.

E arriviamo a oggi.

Oggi propongo:
A) Testo disponibile gratuitamente.
B) Libretti e Handout impaginati (che non contengono immagini) disponibili gratuitamente.
C) Sezione del manuale impaginato (contente immagini) con tutte le regole necessarie per giocare. Tutte. disponibile gratuitamente.
D) Chiedo solo una cifra che potrebbe essere molti vicina al costo di stampa reale (e comprensiva delle spese di spedizione) considerando la previsione di richieste (tra i 20 e i 40 possibili interessabili).
E) Se anche dovessero esserci delle eccedenze (ipotizzabili solo se andassimo verso i 40), queste saranno tutte donate ad Amnesty International Italia essendo una ONG in totale sintonia col senso del gioco.

Insomma un’operazione assolutamente NON commerciale, in cui l’unico passaggio di denaro è legato al pagare stampatori, per la stampa e le poste per la spedizione.

Le cose riportante, sono tutte belle e giuste, sono tutte strade tentate da chi era capace di farle (peraltro in un periodo storico in cui ancora non era neppure possibile contemplare l’idea di usare AI era o così o morte). Tentate da due persone, Antonio e me, che hanno già una sensibilità e già hanno fatto diversi lavori contenenti immagini free.
Ma sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano se ci si mette a confronto col doverlo fare davvero, operativamente. Con la mole del materiale, con le specifiche necessità del focus del gioco e di doverlo rispettare. Con la necessità di dover fare qualcosa, per non rischiare di passare nuovamente del tutto inosservati.

Ora la mia domanda sarebbe… Ma quali sono esattamente le ritrosie specifiche contro l’uso di Midjourney e come queste specifiche ritrosie e gli eventuali diritti che potrei stare ledendo impattano davvero su questa operazione “cartaceo di WAR”, fatta senza alcun genere di guadagno o velleità commerciale?

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Rispondo perché ho seguito da vicino (ovvero su Twitter ed altri social) la questione AI ed ho potuto vedere come i piccoli artisti e le persone sparse (che poi sarebbe i tuoi clienti) reagiscono davanti a midjourney.

La questione che ho potuto osservare è semplice, malgrado le molteplici scuse inventate nei var post e la quantità di disinformazione alla base di essi:
La gente che si sostiene economicamente facendo l’artista si vede surclassata da un’alternativa gratuita.

Questo è il motivo principale, che non ha niente a vedere con il problema dei dati utilizzati nei dataset di training. Quest’ultimo è un altro problema che hanno scoperto solo successivamente, a livello cronologico, ed a cui si sono tutti attaccati per basare il proprio sdegno.

Proporre un’opera con l’aiuto di midjourney potrebbe causare non solo carenza di persone che la comprano volontariamente, ma anche gente che mette attivamente i bastoni tra le ruote.

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Mah, guarda, @Iacopo_Frigerio ognuno fa quello che vuole, ci mancherebbe.
Tutto il wot che hai scritto è sicuramente pieno di spiegazioni, ma a me onestamente interessano fin lì: il gioco è tuo, ci fai quello che vuoi.

Tuttavia, la ritengo una scelta infelice.
E bada, non sono uno che vuole dare contro per forza al concetto di contenuto generato tramite strumenti chiamati (impropriamente) AI.
Anzi, a fine mese sono a Bolzano a tenere una conferenza per parlare di come questi strumenti possano (e debbano) essere sfruttati per migliorare le pipeline di sviluppo di certi tipi di prodotti.

Inoltre, per onestà, faccio notare come un anno fa ho usato anche io Midjourney per produrre alcune immagini da mettere in un gioco.
Prima, però, che emergesse l’uso poco etico che fa Midjourney dei database di immagini acquisiti senza pagarne i diritti (che è il nocciolo della questione, non tanto il fatto che siano generati da prompt e non disegnano con una penna, ovviamente).

Proprio perchè dici questo, mi sembra una scelta poco felice quella che hai fatto. Non è commerciale e alla fine la compreranno principalmente quelli che vogliono sostenere il tuo lavoro (e devolvere dei soldi in beneficenza ad Amnesty)… probabilmente lo avrebbero fatto comunque, indipendentemente dalla qualità delle immagini - ma ripeto: gioco tuo, scelte tue.

Boh, guarda, non sono le mie perplessità.
Mi sembra che l’industria stia cercando di prendere una posizione a riguardo. Dagli sviluppatori, agli artisti, ai publisher, ai platoform holder.
Sia nel mondo tabletop, sia nel mondo elettronico.

Per dire, nel premio dell’anno dato da Dicebreaker sottolineano che

Games that utilise AI art will not be eligible for nomination.

BackerKit ha iniziato a bannare i prodotti che fanno uso di immagini generate con questi sistemi.
Steam (il principale portale al mondo di distribuzione dei videogiochi), idem.

Quindi no, non mi sembra “poco azzeccata” in questo contesto. Soprattutto alla luce delle risposte di Iacopo che dice:

Dando per scontato che, invece, le immagini di Midjourney siano davvero libere, che è un’informazione non del tutto corretta (per lo meno contestabile, anche in sede legale - ci sono procedimenti in corso a riguardo). Per cui, mi sembrava assolutamente il contesto giusto per fare notare la questione, in modo che chiunque passi dal thread abbia tutte le informazioni del caso.

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Ho compreso il punto.
Sono quanto di più lontano dall’essere d’accordo.
Ma come sarei in disaccordo con il continuare ad usare materiale in CC per un gioco che ha preso una piega totalmente commerciale, senza cambiarle o decidere di destinare parte dei profitti all’autore.

Mi sono spiegato.
Hai avuto possibilità di controbattere.
Hai la possibilità di rispondere anche a questo.

Credo poi possiamo andare avanti.

Se avete voglia, posso anche dare indicazioni suoi contentuti, il game design, gli aspetti peculiari.

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Ragazzi, come dice il regolamento: ciascuno ha spiegato il suo. Non c’è bisogno di convincersi a vicenda.

Mi dispiace di non avere tempo o energie di intervenire dato che sto passando un periodaccio. So che avete tutti ottime abilità di mediazione e che potete farlo.

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Per curiosità, quanti per ora hanno acquistato la copia fisica (io sono uno di quelli) ?

Da quello che leggo sulla pagina itch.io, ci sono 14 sostenitori. Suppongo che ci siano altrettante copie cartacee prenotate.

Ti rispondo sotto data.
Le persone che hanno sottoscritto direttamente la richiesta sono 16, ma devo anche produrre 4 copie e ci sono 6 persone che mi hanno garantito che lo compreranno più avanti. Quindi con 26 ho la massa critica necessaria per andare in stampa.

Spero però di arrivare almeno a 25 sottoscrizioni entro il 3 dicembre, sarebbe un buon successo!

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