Volevo condividere con voi una cosa che mi è successa ieri.
Ho fatto, dopo tanto tanto tempo dall’ultima volta, una sessione con un mio vecchio amico. Una se non la prima persona con la quale ho iniziato a giocare di ruolo, e un giocatore a tratti… “problematico”.
La scena era la seguente: dobbiamo scappare dalla città invasa dagli zombie con una lettera, il giocatore in questione decide di rubare a me la missiva, tira e fallisce; io allora decido di usare il mio incantesimo per addormentarlo, era già ben chiaro che stava interpretando un personaggio moralmente grigio, che ci avrebbe abbandonati al nostro triste destino. Uso i miei punti per darmi bonus al tiro e vinco. L’altro giocatore comincia a diventare particolarmente irritato e si lamenta che non aveva capito che doveva spendere anche lui punti prima per avere il bonus, che “non può farci nulla”, “quindi mi addormento e basta?”, ecc… [credo possiate immaginarvi bene la scena].
Allora ricordo i saggi consigli che ho ultimanente letto dai libri di @zeruhur e provo una cosa che, nella mia ignoranza (e autismo), non ho mai provato a fare prima: “hey X, rallentiamo un attimo. Vogliamo redconnare e tagliare questa cosa se non avevi capito la regola? Fermiamo un attimo… ti vedo che ti stai scaldando, c’è qualche problema fra di noi? Vogliamo prendere una pausa e parlarne?”
Bum, X rimasto allibito per una frazione di secondo, poi comincia ad incazzarsi perché ho insinuato che ci fossero dei problemi fra di noi. Ma 10 secondi dopo era col sorriso sulle labbra, ha chiarito che è semplicemente “il regolamento che fa cagare”, che non sia mai che fosse incazzato con me, si è scusato per essersi scaldato e abbiamo passato il resto della sessione a divertirci assieme.
Io forse ho fatto la parte dell’autistico, dello strano, a fare questa domanda. Ma la situazione si è risolta come MAI (in un decennio che lo conosco) è mai finita. Forse, e dico forse perché non ne ho idea nemmeno io, forse ogni tanto le persone hanno bisogno di qualcuno che le aiuti a realizzare i loro stessi comportamenti. O, per dirla in modo meno paternalistico, hanno semplicemente bisogno di allontanare un attimo la loro prospettiva da una situazione che gli causa troppo stress, e, in un certo senso, guardare le proprie azioni dall’esterno.
Non so, è da ieri sera che ci penso, e credo forse di avere provato sulla mia pelle qualcosa di profondamente importante, che prima non avevo mai realizzato.