Off topic totale, ma: secondo voi come sarà la seconda edizione de l’unico anello? A me la prima piaceva molto ma tolkien mi mette in soggezione e non riesco a masterarlo.
Io ho il tuo stesso problema; ho provato con Merp (Girsa in italiano), con tLotR RPG e con One Ring. In tutti i casi faccio fatica credo soprattutto per colpa dell’ambientazione troppo “rigida”.
Raga, la 2a edizione dell’unico anello non avverrà mai. Cubicle7 non ha rinnovato alcuna licenza per tolkien e ha smesso di botto di produrre materiale, prima, seconda edizione, e adventures in middle earth.
L’unico anello mi ha dato grandi soddisfazioni negli anni. Ovviamente funziona solo con giocatori molto appassionati. È un po’ faticoso e dispersivo ma ha i suoi pregi, se sei un Bravo Master™.
oggi Nepitello parlava di novità in arrivo in tal senso. Quindi vedremo.
Il problema è proprio che io non sono un “bravomaster” e soprattutto non sono uno studioso di tolkien. Questo me lo rende ostico anche se alcune idee erano interessanti (come il posizionamento tattico nel combattimento che influiva su iniziativa, ca e tiro per colpire).
Oddio, quella roba era abbastanza niente di nuovo. È un derivato di lex arcana, con tutta una serie di regolette aggiuntive che vagamente potrebbero essere tolkieniane.
La cosa secondo me ideata bene era il ciclo ombra/speranza, e i punti avanzamento delle abilità legate ai tratti. Inoltre, la fase di compagnia era piena di buone intenzioni, non è perfetta, ma è gradevole.
Il viaggio è un martirio purtroppo, l’unico modo di sopravviverci è essere padrone del sistema e sapere come ritmarlo e bilanciarlo come loremaster.
Ma questo vale lo stesso con le avventure. Se non ti approcci usando la sezione del GM di altri giochi, è la fine. Le avventure pubblicate sono al meglio piene di flavour intrigante, al peggio, spazzatura che manco AD&D, spaziano dal railroading sfrenato alla mappa del dungeon con le stanze piene di mostri.
In ogni caso, se non sei un appassionato di tolkien, non ti aiuta minimamente. Nella mia esperienza, basta avere un giocatore al tavolo che non abbia letto i libri per spezzare il mood. E non è una questione di “sacralità”, è proprio che gli altri gongolano quando avvengono cose che solo un appassionato comprende, e lui sta lì a cercare di inserirsi che fa quasi pena. Se vuoi fare cose “alla tolkien” meglio giochi come the fellowship.
Fantastico! Vedo che è pieno di gente che ha il mio stesso problema con Tolkien.
Non riesco a farci il Master. Da un certo punto di vista mi sento come se facessi il master nei Fratelli Karamazov …
Per questo speravo proprio tanto che Antonio Amato ci facesse da Master per Trinath.
In ogni caso se esce una 2 edizione di The One Ring io la compro. L’arte figurativa della prima edizione aveva davvero un mood tolkieniano.
Poi tanto nessuno degli amici ci vuole giocare…
Secondo me è un’obiezione, di quelle legate alle percezioni, un po’ pregiudizievole: io ve lo dico. Un po’ come quando i giocatori di stampo tradizionali ti dicono: “Eh, no, non posso giocare a Montsegur 1244 perché la storia è già scritta. Io poi cosa gioco?”.
Può essere un blocco psicologico.
Ora come ora mi troverei in difficoltà.
Ci lavoro sopra con l’aiuto di uno bravo…
Intendiamoci: lo capisco, in parte. Dico solo che trovo che sia assolutamente un falso problema e superabile. Cioè, ci sono giochi in cui giochi mille anni prima degli eventi descritti nei libri e per i quali la quantità di materiale descritta da Tolkien equivale a dieci righe. Difficile sentirsi costretti lì dentro: ve lo dico perché ci ho “lavorato” attivamente sopra.
Ma questo vale lo stesso con le avventure. Se non ti approcci usando la sezione del GM di altri giochi, è la fine. Le avventure pubblicate sono al meglio piene di flavour intrigante, al peggio, spazzatura che manco AD&D, spaziano dal railroading sfrenato alla mappa del dungeon con le stanze piene di mostri.
Questa cosa è verissima.
Talmente vera che voglio sottolinearla con sdegno come forma (un po’ tardiva e inutile me ne rendo conto) di sabotaggio commerciale e pubblico ludibrio per chi le ha scritte.
Sono indegne, negli anni 90 per DeD usciva roba davvero migliore.
Il mio problema è il seguente: non sono un grande esperto o fan di Tolkien.
E mi sono sempre trovato al tavolo con persone più esperte di me che si aspettavano precisione sui dettagli.
Mi sembrava il periodo da incubo della 3.5 dove ‘aspetta ma il manuale X a pagina Y che ho comprato solo io dice che posso fare Z’.
Quando giocavo col Merp era tutto un ‘eh ma guarda se sono nati nella città di X e hanno la faccia blu allora sono CosoRiani e hanno 7 dita, mica sei. Se hanno sei dita potrebbero essere degli StraniRiani ma allora non si spiegano le barbe’.
E io volevo solo impiccarmi
Sono pienamente d’accordo: sono vergognose e, inoltre, vanno anche contro a quello che dice il manuale base su come preparare le avventure e le campagne. Non ho veramente parole: è ancora una volta il carretto delle mele bombardate che torna.
@Matteo_Sciutteri, è successo anche a me. Però avevo ammesso di non ricordarmi certi dettagli e, su quelli, ho seguito io loro, chiedendo spiegazioni. Come dice @Spiegel, non sempre il game master deve essere il giocatore più esperto al tavolo.
Sì mi è chiaro. Infatti non ci sono stati problemi dal punto di vista del tavolo.
Sono io che lo trovo frustrante perché certi dettagli trascendono il gioco e si basano sulla lore stabilita in altre opere di cui non sono fan e conosco poco.
È un po’ come quando ti trovi a giocare a qualunque cosa di Star Wars e al tavolo hai un giocatore (non importa se GM o meno) che ha visto solo episodio 7-8-9: troverà frustrante l’esperienza, secondo me.
Per lo meno, è quello che è sempre capitato a me giocando sulle opere di Tolkien.
Risposte sparse:
L’ultima campagna l’ho giocata con una persona che probabilmente è la maggiore conoscitrice di tolkien che abbia mai incontrato. Ha un’intera libreria solo di signore degli anelli in varie lingue… Beh, i giocatori sono assolutamente quelli che devono essere più preparati. Fare il Loremaster all’unico anello è na cavolata. Come dice Daniele, nel manuale ti danno pure dei consigli… Non orrendi… Ma il trucco sta nel fatto che in Tolkien il Male è la parte meno definita. Non se capisce mai chi è chi, chi fa cosa, ndo stanno, ndo vanno, chi è figlio de chi, sti cazzo de orchi fanno come je pare. Quello c’ha gli annelli ma è un occhio fiammeggiante su una torre. Quell’altro prima va a cavallo poi sui draghi e di punto in bianco frantuma armi a buffo ma muore come un disgraziato. Insomma, il Male è inspiegato, inspiegabile, e del tutto a servizio della trama. Sono elfi nani e uomini che sono pieni di dettagli. Va da sé che la cosa pesa molto su giocatori non appassionatissimi di Tolkien.
Il mio approccio con l’unico anello, da Loremaster e da giocatore, è proprio quello del parco a tema. Voglio visitare terre di cui ho solo sentito parlare, o comunque che in quell’era sicuramente erano piene di cose fiche ma non ce le hanno fatte vedere. Insomma, per me, il gioco funziona se hai una brama fortissima di vedere quel posto, in quel momento (meglio ancora se è da quando hai 15 anni che sogni di scoprirlo).
Oh, io sono molto modesto, credo, ma su questa cosa ci tengo a dire che spero di essere sempre stato il tipo di giocatore che coinvolge tutti, quando gioca ambientazioni non conosciuti da tutti allo stesso modo. Lo facevo con Dragonlance, lo facevo con Star Wars, lo facevo con Sagas of the Icelanders e lo faccio anche con i giochi ambientati nel Legendarium.
Mmmmmmm… mmmmmmm… mmmmmmm…
Questa cosa del Male ci porterebbe lontano lontano…
Con Tirnath-en-Êl Annûn, invece, il nostro approccio è stato opposto: volevamo un gioco ambientato nella Terra di Mezzo perché amiamo Tolkien e abbiamo iniziato a progettarne uno in cui le meccaniche spingessero sui temi. Non volevamo fare il parco giochi: volevamo spingere sulle motivazioni dei personaggi.
Oddio, vorrei spezzare una lancia in favore dell’unico anello. L’ultima campagna ci ha dato davvero dei bei momenti. Ora ti faccio accapponare la pelle:
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Aravir, figlio di Arathorn e fratello maggiore di Aragorn, pugnalato da una lama morgul mentre insieme al bianco consiglio attaccava con i suoi ranger Dol Guldur. Ramingo Vagabondo. La sua ombra l’ha portato ad essere sempre più distante e spettrale. Ci manca l’ultima sessione (sospeso causa Covid!); ha appenna abbattuto il Nazgul che l’ha ferito (grazie anche a Gandalf, spuntato dal nulla), e siamo tutti in trepidante attesa di sapere se lo sostituirà, morirà in pace, o andrà a Occidente.
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elfo di bosco atro ribelle, che ha incrociato più volte lame e insulti con Thranduil, il quale al momento sta portando uno dei sette per usarlo contro i nani; sto pg si è fatto irretire nell’ordine da Saruman, dal Re Stregone, e da un Drago, pur di scovare il modo di risolvere il problema Thranduil.
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un paio di nani, erebor e monti azzurri, che hanno forgiato di tutto e si sono fatti corrompere da tutto, incluso Grond.
Capisci che intendo con parco a tema? Ovviamente, tutte le vicende si risolveranno in qualche modo affinché il canone rientri sui binari, quel che ci interessa è sapere come finiscono i personaggi e colori che amano e proteggono.
Puntualizzo solo una cosa: la mia non è una lamentela sul fatto che le persone non mi coinvolgessero. Cioè il problema lo sentivo molto più io degli altri, a livello personale.
Io se prendo un gioco spero basti il manuale per poter giocare al 100% con esso, capendo le sfaccettature. Se giochi a tLotR… questo non è così vero (se vuoi un’attinenza corretta con l’ambientazione) perché nessun manuale (giustamente) scende così tanto nei dettagli. E se tu non conosci molto bene le opere di Tolkien certi dettagli te li perdi.
E a me, perdere dettagli, frustra.
Probabilmente dovrei farmi vedere da uno bravo
No, lo capisco. Però a far così ci si frustra nella vita, mica solo nel gioco. Lo dico perché ci sono passato anche io e ho notato che, tutte le volte che riesco a passarci sopra, l’esperienza è molto migliore e decisamete meno stressante.