Allora, qui vedo un po’ di confusione ma idee che magari possono essere un punto di partenza. Ti consiglierei di soffermarti su queste sensazioni per capire cosa e come vuoi giocare. Soprattutto, vai a provare qualcosa senza farti troppi problemi: prova qualcosa e vedi come ti trovi. Ti hanno già consigliato titoli semplici con i quali iniziare.
Io considero il gioco di ruolo una forma di espressione tra esseri umani, fondata sull’ascolto attivo reciproco. Ci sono cose che possiamo scambiarci tramite il gioco che non possiamo scambiarci altrettanto efficacemente al di fuori di esso. Quindi un pochino mi ci trovo in quello che dici.
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Il commercio
Da amministratore del forum, mi ritrovo a dover sottolineare un elemento del tuo discorso che è un po’ un elefante nella stanza: il tuo tornare ripetutamente sull’idea di usare il gioco di ruolo per guadagnare soldi. Sinceramente guardo con scetticismo e sospetto quando mi sembra che parte della tua motivazione sia cercare di trovare un modo di arrotondare per qualcuno—se giochi, devi giocare perché vuoi giocare e non per altre ragioni.
Ci sono due elementi problematici in questo:
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Il mercato dei GDR è molto piccolo ed è ancora più piccolo il mercato di vendere avventure preparate per uno specifico gioco. Se pensi di farci più di qualche soldo, ti stai illudendo. Ci sono pochissime persone in grado di vivere di gioco di ruolo, e in molti casi al costo di un compromesso etico a favore del consumismo. Dunque ti consiglio davvero, se vuoi fare questa attività, dimenticati di guadagnare soldi, e concentrati su quello che ti piace dell’attività a livello umano. Se vuoi condividere materiali, dagli il prezzo che credi giusto, ma non aspettarti di fare più di qualche euro. Personalmente io rilascio tutto sotto licenza Creative Commons, perché preferisco che più persone possibile usino quello che faccio.
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Questo hobby ha una relazione conflittuale con la sua componente commerciale. Fondamentalmente quando gioco con qualcuno, si crea un quadro paritario di spontanea reciprocità dove si cerca di esprimersi autenticamente, con anche la possibilità di sbagliare e senza sapere bene dove si andrà a finire. Nel momento che introduco uno scambio di denaro, fondamentalmente uno scambio di servizi, è molto forte la tentazione a trasformare questa relazione in una relazione di dovere, dove una persona deve fornire all’altra un qualche tipo di prodotto o servizio dalla qualità consistente. L’espressione spontanea va fuori dalla finestra.
Quest’ultima ragione è per cui su questo forum, il giocare a scopo commerciale non è argomento della discussione. Quindi se davvero questa è la parte che ti interessa, non è il posto dove puoi ricevere aiuto.
Fare il gamemaster
La seconda cosa problematica che vedo è la tua idea di cosa significhi fare il gamemaster (che ammetto, mi pare confusa, e non so bene da dove la prendi). La visione del GM come “quello che scrive la storia”, è fondata su un concetto di intrattenitore del tavolo che prepara quasi uno spettacolo per gli altri, ed è un’idea ampiamente rifiutata in questo spazio. C’è anche chi fa il “Master a pagamento” offrendo l’equivalente ludico di uno spettacolo di magia. Se ti interessa perseguire questo, ci sono gruppi mainstream dove questi atteggiamenti sono considerati accettabili, ma non sono qui.
L’idea che qualcuno scriva o controlli o guidi la storia e che poi si possa veramente giocare e influenzarla è un paradosso. La mia visione è che si tratta semplicemente di un ruolo asimmetrico, che è un giocatore alla pari degli altri, con mansioni diverse, che tra l’altro variano nella loro distribuzione esattamente da gioco a gioco.
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