Credo che questo sia uno degli argomenti più idioti che abbia mai pensato di aprire. Però, non riesco a togliermelo dalla testa.
Sono relativamente convinto che nel discorrere di giochi di ruolo ci sia un’enfasi fin troppo grande sul tiro. Ovvero: che dado tiri, come funziona la matematica del tiro, come si calcolano gli esiti. Senza dare troppa attenzione al sistema che lo circonda. L’abitudine a denominare i sistemi di gioco ‘generici’ in base al dado usato è particolarmente fastidiosa, perché sembra davvero che l’idea sia che tutti i giochi siano uguali eccetto quel tiro di dado. E mi incazzo sempre quando qualcuno si riferisce ai PbtA come al “2d6 system”.
Questo mi porta a solitamente liquidare discussioni su queste cose come frivole. Ma è vero che variare il dado che si tira, la quantità e il metodo del tiro può avere un effetto significativo sulla distribuzione e sulla percezione degli esiti del meccanismo di risoluzione.
Ok, adesso continuate a seguirmi. Non voglio parlare nemmeno di quello.
Sono l’unico a cui tirare certi dadi semplicemente piace più di altri? Proprio come aspetto estetico, o “feeling”. In più, ho come l’impressione che i sistemi che impiegano meno aritmetica siano fondamentalmente più primevi e viscerali di quelli che ne impiegano molta. Mi sono reso conto che non sono l’unico a pensarlo. C’era quel post di Chris McDowall che è girato (@thekernelinyellow o @_Elil_50 mi aiutate a recuperarlo?) dove diceva qualcosa di simile.
Pensate alle caterve di dadi di Cani nella Vigna. Che figata.
Il d12 è bellissimo. Il d20 è davvero brutto. Mi sono reso conto che quando scrivo regole, inconsciamente cerco di non usare il d20 affatto, e di cercare di trovare un posto per i vari altri dadi se posso. L’ho fatto senza accorgermene nel mio gioco sui pirati.
Non so che dire. Sarà un’idiozia, ma è figo. È anche il fatto che il d4, d6, d8, d10 e d12 sono tutti di taglie “vicine” gli uni agli altri, mentre il d20 è in una taglia tutta sua. E questo crea proprio due mondi separati: le moderne edizioni di D&D usano i primi per i danni, e i secondi per le prove. Ma non mi piace avere questi mondi diversi.
Una delle più vecchie conversazioni che ricordi nella mia vita era discutere con mio fratello di quanto fosse figo il d12, che D&D 3.x non lo usava abbastanza, e che dovrebbero scrivere un gioco di ruolo solo per esso.
Saranno capricci, ma … cosa ne dite?