ci sono 2 cose che mi lasciano perplesso.
il 1°, come ti hanno fatto notare altri, è che l’approccio che stai utilizzando a leggere la tua descrizione, sembra più vicino a FATE che a un PbtA, nonostante tu usi le mosse. Sono 2 giochi fortemente differenti nella costruzione e decostruzione meccanica di come affrontare le situazioni.
2° utilizzare sempre la stessa caratteristica personalmente mi sembra un “finto problema” (non per sminuirlo), in generale io personalmente trovo a livello di design “irrilevante” la parte di “incentivare la descrizione” tramite regole.
Cerco di spiegarmi per benino.
Se riconosco che, nelle mie prime partite a FATE tendevo a utilizzare quasi sempre lo stesso tratto, e in generale io non sono un fan dei giochi a tratti, questo non dovrebbe far pensare che i tratti siano un problema, né che un giocatore che usi sempre lo stesso tratto stia giocando male o sbagliando. In entrambi i casi io porterei al “tavolo” (a sistema? non mi ricordo mai) la questione cercando di capire “perché” si sta giocando. Se stiamo giocando per “vincere” quindi quello che vado a cercare è sempre la stat migliore/dove ho più dadi/punti mentre tu/voi volete una narrazione più ricca, allora il problema non è da ricercarsi nel sistema ma nel motivo per cui si gioca.
ho scritto con mia moglie un gioco, fondato su KS, dove ci sono 2 caratteristiche, ed ereditando dai FitD lascio ai giocatori la possibilità di argomentare la narrazione su come risolvono gli ostacoli affinché possano usare quello che preferiscono. Il che porta chi descrive, volutamente da design, a volte a fare voli pindarici per usare il punteggio più alto, ma questo arricchisce in parte la narrazione; spesso le persone al tavolo mi chiedono “ma non faccio il ‘powerplayer’ giocando così?” e la mia risposta è: “siamo qui per giocare, il tono del gioco è spensierato, se ti senti che stai ‘piegando troppo la realtà’ è tua responsabilità usare la caratteristica che ha più ‘senso’ nell’azione, ma se invece trovi un modo per giustificare quello che stai facendo come preferisci, siamo qui tutti assieme per passare una serata piacevole quindi sentiti libero di farlo”.