Salve,
mi sto rendendo conto in questi tempi che sia come GM (in giochi che prevedono questa figura) che come giocatore di personaggi ho il seguente problema: ho difficoltà a intersecare la situazione con gli elementi dei personaggi.
Quando gioco un personaggio
Mi spiego: ho un personaggio, ma interagisco con la situazione senza ingaggiare gli elementi del mio background incorporati dal GM nella situazione.
Esempio di gioco:
Nella nostra partita di Fantasy World a tema fantasy orientale con @ranocchio sto giocando il libretto del Knight. Nello specifico, un samurai disonorato che ha perso il suo rango sociale a causa di un amore proibito; al momento è in viaggio per dimostrare il suo onore al membri del suo clan delle montagne e al proprio Daimyo.
Ranocchio ha incorporato giustamente parti del mio background nella situazione seguente: una banda di Yokai che ha rapito il figlio del signore locale. In particolare, il mio clan e il mio signore hanno armato questi Yokai con lo scopo di supportare una guerra per procura.
Nella situazione non ho usato né mosse dal mio playbook né ho considerato l’Issue e il Doubt – le due voci sulla scheda che formalizzano gli elementi di background che vorrei vedere in fiction per quel personaggio. Ranocchio ha dovuto infatti ricordarmi che nel villaggio degli Yokai ci fossero indizi sul coinvolgimento del mio clan. Mi ero focalizzato invece sull’aspetto “problem solving”: trovare la soluzione ottimale per recuperare il bambino rapito dall’insediamento Yokai.
Quando faccio il GM
Mi trovo estremamente a mio agio con situazioni “Whoever”: ho una situazione indipendente dai personaggi in cui quest’ultimi incappano e devono risolvere. Preparo i birilli senza tenere conto del background dei personaggi e vedo poi dipanarsi il filo delle loro azioni. Il fatto che questi personaggi abbiano un background o dei sentimenti mi è indifferente. Potrebbero essere chiunque e il loro passato non conta; conta invece cosa fanno qui e ora con la situazione in cui li calo. Trovo congeniale infatti giochi in cui GM è incoraggiato a farlo oppure funzionano molto bene accidentalmente giocando in tal modo: un qualunque OSR, Trollbabe e anche Whispering Vault.
Se volessi incorporare elementi dei personaggi nella situazione, la cosa per me ovvia sarebbe fare domande come in Apocalypse World e costruire su di esse. Ma sentirei come se facessi continuità intuitiva: vado a modificare pezzi della preparazione a priori che ho fatto per includere cose. Spontaneamente, mi viene da considerare questa operazione come un retcon pre-partita per soddisfare delle aspettative da parte dei giocatori. Per questa paura evito di farlo e preparo le mie sessioni secondo la comfort zone del “Whoever”.
Nel corso di Ron Edwards su Adept Play Situation & Story sto approfondendo che la prep è importante fino a un certo punto: conta quello che avviene al tavolo – e concettualmente sono anche d’accordo. Ma vorrei evitare di fare continuità intuitiva prima dell’inizio o durante il gioco. (Per continuità intuitiva intendo modificare la backstory per venire incontro alle aspettative dei giocatori e direzionarli dove io voglio.)
L’aiuto di cui ho bisogno.
Spero di aver chiarito i due aspetti della mia difficoltà a sufficienza. Ho creato un solo topic perché credo che i due siano interconnessi.
Quello che mi aiuterebbe sarebbero esempi di gioco concreto di come reincoporare elementi dei personaggi sia come giocatore sia come GM in maniera produttiva.