Discussione separata da “Root è un gioco di ruolo”

Perché quando io argomento le mie risposte, mi viene detto che non le argomento? O mi spiego male io (possibile) o leggete male voi (possibile).

La risposta era riferita al fatto che tu ritenevi che la questione cooperativo/competitivo fosse una cosa data dall’abitudine mentre io ti facevo notare che c’è un motivo se la maggioranza dei giochi da tavolo sono competitivi mentre i GdR sono collaborativi ed il motivo non è l’abitudine ma il fatto che abbiano esigenze diverse di gioco. Lo dico per via della mia esperienza esattamente come la tua argomentazione. Prova a rileggere la mia risposta in quest’ottica.

Faccio notare:

  • in un GdR ad “azioni limitate” posso: tirare il tappeto da sotto i piedi dell’avversario, fargli cadere il lampadario in testa, fargli cadere una colonna in testa, chiamare i rinforzi o qualsiasi altra cosa mi venga in testa, senza uscire dallo schema “dell’azione standard”!
    Fare la stessa cosa in un GdT è semplicemente vietato: se in HeroQuest volessi tirare in testa il lampadario non potrei farlo, in D&D sì. Perché il medium è diverso.
  • il nuovo combattimento di D&D è uguale al vecchio e non cambia di una virgola. La mancanza di interpretazione, mia opinione, è dato dall’uso della “mappa tattica” che lo trasforma in un GdT agli occhi dei giocatori. Ma qui stiamo un tantinello andando OT sullo scopo della mia risposta.

In virtù del primo punto, nei GdR ho molta più libertà di azione che in un GdT. Questo, sempre per mia esperienza perché nessuno ha una laurea a testimoniare qualcosa, implica che l’attenzione si focalizza maggiormente sull’immaginario che non sulla singola regoletta scritta. Da qui riparte il fatto che alla fine ognuno gioca per conto proprio, se gli altri giocatori non sono in scena, con tutto quello che ho già detto e non mi va di ripetere.

Amen.

Io l’ho visto fare anche da adulti: la competizione è competizione.

Non credo di essere d’accordo su questa affermazione ma può darsi anche che non abbia capito cosa intendi.

Non ricordo i nomi, per questo non volevo fare esempi. Ma se sei davvero interessato, una meccanica era: interpreti un PNG seguendo alcune linee guida. Ogni volta che un giocatore interpretava il PNG, la sua personalità cambiava completamente, pur seguendo tutti la stessa linea guida. Un secondo ti faceva interpretare le emozioni del personaggio in scena (una cosa veramente surreale) ma di fatto non ho mai capito a cosa servisse…

Non dovrebbero, visto che hai iniziato anche tu con:

Il che significa che non conosci Root.

Ciao :slight_smile: