Su invito di @ranocchio, normalizziamo i post brevi e semplici come questo
Domenica pomeriggio ho ripreso a giocare D&D quinta edizione con un gruppo di dottorandi dell’Università di Pisa.
Dettagli:
(Avevamo iniziato l’anno scorso, poi quest’anno c’era stata una pausa di diversi mesi dovuta a esami, trasferte, ferie eccetera. Giochiamo in inglese perché alcuni sono stranieri. Io sono il master. Erano neofiti assoluti prima di iniziare a giocare con me, e sin dalla prima sessione mi avevano fatto un’ottima impressione.)
Abbiamo fatto un fresh start: personaggi nuovi e avventura nuova. Ho usato un mio adattamento di The Fall of Silverpine Watch di The Angry GM.
Dettagli:
(I PG erano di 3° livello, su richiesta dei giocatori. Il mio adattamento non cambia troppo il modulo: l’ho solo accorciato, eliminando quasi tutta la lunga parte introduttiva, e ho aggiunto una meccanica di incontri casuali col passare del tempo. Ah, e ho tradotto in italiano nomi, descrizioni eccetera, perché l’ho giocato già due volte con gruppi italiani. Il che ha creato situazioni particolarmente buffe stavolta.)
C’erano tre ragazze (PG druida, chierica e artificiera) e un ragazzo (PG bardo).
Ed è stato stupendo. Cinque ore di sessione volate senza che ci facessimo neanche caso (non ne facevo una così lunga dai tempi del liceo).
Ho visto un sacco di creatività, inventiva, partecipazione, ascolto reciproco. Genuina voglia di rischiare e mettersi in gioco. Risate a non finire (anche quando le cose giravano male). Sorprese una dietro l’altra.
Mi era mancato questo gruppo: è uno dei migliori con cui abbia mai giocato. Mi ha riconciliato un po’ con l’edizione, con il modulo, e con il GdR in generale.
Qualche episodio che contiene spoiler...
All’inizio, per entrare nel dungeon (porta principale chiusa), hanno “splittato il party”: bardo e druida hanno scalato una torre e sono entrati dall’alto, artificiera e chierica hanno fatto il giro e trovato una porta di servizio.
A queste ultime è apparso un fantasma minaccioso che intimava di andarsene. La chierica aveva un’ampolla di acquasanta e ha fatto critico, mettendolo in fuga con pf dimezzati.
Il fantasma è andato a tormentare gli altri due, e mi sono divertito a descrivere la sua faccia bruciacchiata dall’acquasanta. Stavolta stava avendo la meglio. I malcapitati si sono dati alla fuga giù per le scale e sono finiti in un’altra stanza.
Lì c’era un nano fabbro non morto, armato di martello, che è diventato un “meme” perché, per qualche impensabile beffa della sorte, continuava a infilare un critico dietro l’altro. Dopo un breve scontro bardo e druida hanno tentato di risalire le scale. Li aspettava il fantasma, che ha rispinto di sotto il bardo con la telecinesi. I giocatori hanno incitato la druida a lasciarlo indietro e fuggire, e lei dopo un momento di atroce incertezza l’ha fatto. Un’ultima martellata (critica!) ha finito il bardo, ma poi ha avuto fortuna coi “tiri salvezza contro la morte” e si è stabilizzato: privo di sensi ma vivo. Il non morto era chiaramente troppo stupido per mettersi a controllare.
Questo nel primo terzo di giocata: per gli altri due terzi, quindi, il giocatore del bardo è rimasto senza personaggio, ma ha continuato a partecipare molto coinvolto, dando consigli alle altre, commentando. Intanto si faceva la scheda di nuovo personaggio, just in case, ma si aggrappavano tutti alla speranza di salvare quello lì.
Le altre hanno dovuto riunirsi, sopravvivere ad altri mostri, trovare un posto relativamente sicuro dove fare un riposo breve (al costo comunque di tiri per incontri casuali… è stato bellissimo quando una, svegliandosi, si è ritrovata un serpente velenoso sulla pancia!), per poi fare una spedizione di salvataggio e recuperare il bardo.
Nell’ultima mezz’ora ci sono riuscite, bruciando il nano non morto, ed è stato un momento di grande trionfo ed esultanza generale!
Ora, in chat, stanno già pianificando la prossima sessione e commentando gli indizi (c’è una parte investigativa sull’origine del fantasma).
Il titolo del post deriva dal fatto che l’artificiera è accompagnata da una capra meccanica. A un certo punto sono scesi dall’alto su una tettoia di legno: i PG con una corda, ma la capra ha dovuto saltare, era un bel dislivello. Si è posta la domanda: reggerà? I dadi (le ho chiesto una prova di Des CD 10) hanno detto di no, per cui ha sfondato le assi ed è finita nell’area sottostante, disturbando le creature succhiasangue (stirge; odio la traduzione “uccelli stigei”) che erano lì in agguato, e quindi salvando imprevedibilmente il gruppo da una brutta sorpresa.