Cosa si intende per “… esprimere le proprie convinzioni, motivazioni, retaggio, background, ecc.”?
Con i giocatori mi sono confrontato ci siamo trovati distanti sull’applicazione di queste assegnazioni; mi piacerebbe sapere come voi interpretate questa frase.
ci dai delle specifiche sui modi diversi di intendere la cosa che avete avuto tu e i tuoi giocatori?
neanche noi lo abbiamo trovato particolarmente chiaro, la versione di Band of Blades è più “ovvia” ma fin troppo meccanica.
la nostra interpretazione è un bel pot-pourri di cose che spinga il giocatore a creare un PG vivo, con storie alle spalle, motivazioni e convinzioni che non siano solo i soldi (o siano i soldi ma non solo in maniera meccanica).
i miei giocatori, un po’ titubanti all’inizio, ora spingono spesso a fare rimandi a cose del loro passato, o azioni dettate dalle loro motivazioni intrinseche (accumulare soldi per poter sposare la figlia di un nobile).
Convinzioni e Motivazioni (Beliefs e Drives in originale) sono lasciate al giocatore e servono per esplorare il proprio personaggio.
Quando si controlla quell’innesco per capire se assegnare un PE o meno, se il giocatore è titubante e non ha chiaro cosa vuole o in cosa crede il proprio personaggio, come GM hai un principio e un’azione da seguire:
Sii un fan dei PG. Presenta il mondo in modo onesto - le condizioni sono già
sfavorevoli, per loro - non diventare un nemico dei PG. Ne hanno già abbastanza.
Interessati ai personaggi e sii entusiasta delle loro vittorie.
Sii un curioso esploratore della partita. Fai domande ai giocatori per soddisfare il tuo interesse nella storia in cui i PG sono protagonisti. La vostra campagna è una serie TV fichissima e tu sei il suo fan numero uno. Quando sei curioso di approfondire qualcosa che il PG ha detto o fatto, chiedi!
In questo modo aiuterai il giocatore a focalizzare certi aspetti del suo personaggio, rendendolo sempre più reale.
Per quanto riguarda invece retaggio e background, sono definiti nel manuale e vengono discussioni alla creazione del personaggio.
Praticamente il Narratore e i Giocatori non erano perfettamente in linea su come assegnare il PE con quell’innesco:
Il Narratore pensa che debba innescarsi quando il personaggio mette in gioco motivazioni/convinzioni/retaggio/background (da qui in poi mcrb), agendo in modo che sia il giocatore stesso a spiegare quando e cosa ciò è avvenuto durante la sessione e che abbiaavuto per lui un impatto, qualcosa che lo abbia messo di fronte a un bivio, a una scelta magari non facile o che abbia risolto qualcosa attraverso mcrb.
I Giocatori pensano che invece si inneschi quando un personaggio crea qualcosa di “narrativo” o “cinematografico” durante la sessione, qualcosa che abbia portato ad alcune conseguenze nella storia, anche semplicemente come arricchimento della sessione.
Freeplay: 2 personaggi trovano un fantasma nel loro covo, apparso dal nulla; decidono di nascondersi e discutere il da farsi quando il fantasma improvvisamente si impossessa di uno dei due. Per i successivi 20 minuti non accade niente di che a parte che il posseduto comincia a inserire nelle sue frasi parole non sue, ma del fantasma. L’altro giocatore allora si inventa un rimedio della sua terra, che faceva sua nonna, una scena totalmente improvvisata ovviamente. La cosa è sfumata senza nessun reale impatto, ma ha arricchito la scena con risate e siparietti divertenti, la ricetta non ha fatto alcun effetto e hanno dovuto aspettare il sussurro che liberasse con una prova rischiosa/normale il corpo del suo compagno di banda.
Secondo te l’innesco si crea per il giocatore che si è inventato la ricetta di nonna?
Cosa dice Band of Blades se posso chiedere?
Non sta a me stabilirlo, come non sta al GM stabilirlo. Gli inneschi dei punti esperienza sono domande rivolte al giocatore di quel personaggio ed è lui a stabilire se ha ottenuto quel punto esperienza o meno.
Il regolamento infatti dice:
Ogni giocatore tiene traccia dei punti esperienza (PE) che guadagna il suo personaggio.
(…)
Alla fine della sessione di gioco controlla gli inneschi per i PE segnati sulla tua scheda del personaggio. Per ogni innesco segna 1 PE se la condizione si è verificata una volta, 2 PE se la condizione si è verificata più volte durante la sessione (sempre fino a un massimo di 2 per ogni innesco).
Quindi… dipende dal giocatore e se ritiene o meno di aver espresso una sua convinzione, una sua motivazione, il suo retaggio o il suo background.
Se sì, prende il punto esperienza.
Se no, non lo prende.
Messa così però vale tutto, tanto vale non soffermarsi nemmeno a raccontare perchè o per come si prendono i PE, forse sarebbe più indicato darne un numero prestabilito ad ogni sessione e non credo sia questo lo scopo del gioco.
Inoltre non trovi ci possa essere disparità di valutazione tra i giocatori su cosa e come è stato espresso?
Il punto è: qual è il background, il credo o le motivazioni di un personaggio lo stabilisce il suo giocatore. Nessun altro al tavolo può dire “secondo me non hai espresso davvero gli ideali del tuo personaggio” - ma solo chi quel personaggio lo gioca.
Ovviamente, tutti al tavolo possono fare domande a riguardo - soprattutto il GM (che ce l’ha come compito), ma la valutazione finale del “ho preso o meno il punto esperienza” è una decisione che spetta al giocatore.
Come lo stabilisce? Facciamo finta che non abbia “scritto un background”, ce lo racconta ogni volta a fine sessione creando una storia personale via via durante la campagna?
Non sono sicuro di aver capito la tua domanda.
Da regolamento, quando crei un personaggio devi indicare il suo background.
Per esempio, l’ultimo personaggio che ho fatto per Blades è:
Kalam Mekhar, Tagliagole.
Retaggio: Severos - Nato libero, arrivato da qualche anno a Doskvol per cercare fortuna, dopo aver disertato la carriera militare.
Background: Militare - Facevo parte delle Grinfie, corpo si assassini dell’esercito.
Quelle due frasette (che devo scrivere alla creazione del personaggio come da regolamento), sono quelle su cui baserò le mie valutazioni quando guarderò le domande per i PE.
A un certo punto ho detto “… quando ero nell’esercito, una situazione del genere l’abbiamo affrontata mettendo dell’esplosivo nella bocca del prigioniero” → Ho espresso il mio background? Secondo me sì (ma secondo un altro giocatore, nella stessa situazione, potrebbe essere no), quindi mi prendo il PE.
Ecco, già questo metodo (per quanto mi sembra comunque di poco impatto sul gioco a meno che tu non abbia davvero infilato l’esplosivo in bocca di qualcuno) mi sembra una bussola più precisa.
Beh, ma non è un metodo… è quello che ti dice il regolamento di fare (quelle due frasette vanno scritte da regolamento).
Quando scegli il retaggio, cerchialo nella lista sul libretto, poi scrivi un dettaglio sulla vita della sua famiglia sulla riga sopra. Per esempio, potresti essere di retaggio di Skovlan e dettagliare scrivendo Operai da Lockport, ora rifugiati. Oppure potresti essere di Iruvia ed essere Nobili esiliati.
Scegli una delle opzioni generali dalla lista presente sul libretto del personaggio, poi aggiungi un dettaglio specifico del tuo personaggio. Per esempio scegli Manovalanza e poi dettagli con Marinaio cacciatore di Leviatani, ammutinato. Oppure scegli Legge dettagliando con Ex Giubba Blu.
sono tendenzialmente d’accordo con Matteo.
in primis, l’autorità sui PE è tutta del giocatore, il giocatore si assegna PE “a caso” e tutto il tavolo non è d’accordo? può farlo, sarebbe però carino discutere al tavolo perché non si è d’accordo. In una delle campagne di Blades che gioco (come PG) io propongo e poi se qualcuno dice “secondo me no” cerco di capire il perché, l’ultima parola è mia ma mi interessa sapere cosa si è percepito da fuori.
in Bands, alla creazione del personaggi scegli tra 2 tratti di Heritage (ti incollo un pezzo):
bartan heritage traits
‹‹Warm: Mark an additional rank of consort when you create the character, up to a maximum of 2.
‹‹Pious: Whenever you go on a mission, you may equip a Reliquary in addition to anything else you take.
‹‹Stoic: When you resist with prowess, take +1d.
‹‹Educated: Mark an additional rank of research when you create the character, up to a maximum of 2.
se utilizzi i loro bonus meccanici in sessione puoi marcare esperienza.
detto questo, l’interpretazione del master non vedo come relazionarla a qualcosa di quello che c’è scritto sul manuale
Messa in questo modo, se il giocatore può darsi PE a caso, tanto vale darli sempre e non perderci nemmeno tempo e non credo sia questo lo scopo che vuole il gioco altrimenti avrebbe semplicemente scritto “prendete un PE perchè avete giocato” - cosa che fanno molti giochi.
C’è una bella differenza, per me, tra giustificare ogni azione per prende PE e arricchire il proprio gioco tramite mcrb in modo spontaneo: che il giocatore debba stabilire cosa e perchè inneschi il PE mi sta bene al 100%, ma non può essere stabilito da qualcosa che assomiglia più ad una perdita di tempo per il tavolo che ad una onesta motivazione.
Quello che vorrei evitare è un banale conflitto di interessi tra giocatore e PE che vada a scapito del gioco.
@SirBrontos , se sei fermo al livello del “se posso darmi un PE allora lo farò automaticamente perché è a mio vantaggio” non credo tu possa divertirti giocando a questo gioco.
Il gioco è uno strumento, si gioca tutti insieme al tavolo. E il giocatore ha i suoi compiti nel giocare, che deve svolgere a servizio dell’intero tavolo da gioco. Il giocatore non è un agente egoista che dev’essere tenuto sotto controllo dalle regole o dal GM. Stiamo giocando insieme. Il giocatore ha delle scelte nell’usare gli strumenti che gli sono posti; tali scelte hanno un’effetto sull’esperienza di gioco per sé stessi e per gli altri.
Come ha detto giustamente @Matteo_Sciutteri , il compito di determinare se ha messo in gioco il background[1] o il retaggio sta unicamente al giocatore, perché è lui l’unico a poter dire se davvero l’abbia fatto o meno. Uno dei compiti del giocatore è interpretare onestamente il proprio personaggio. Se risponde mentendo, solo per darsi il punto esperienza, non sta adempiendo ai suoi compiti e rovina il gioco per tutti.
Anche nella pratica, ti assicuro che questa cosa funziona eccome e che se il giocatore è interessato a giocare a questo gioco con gli altri, qui e ora, e non a fare qualcos’altro, questa è una delle tante occasioni di esprimere questi elementi del personaggio (o, più che altro, di riflettere sull’espressione dei tali nel corso dell’ultima sessione).
Come ultima cosa, è abbastanza evidente da questo e altri post che hai fatto che tu non abbia giocato a Blades in the Dark – o che ci abbia giocato ancora poco. Va benissimo fare domande di chiarimento, in maniera che chi conosce meglio il gioco possa aiutarti. Tuttavia, in aggiunta a questo mi sembra che tu ti stia mettendo ad argomentare se questa o quella cosa funziona, a priori, potenzialmente suggerendo che hai intenzione di modificare il gioco senza nemmeno aver compreso perché le cose sono scritte come sono.
Ti suggerirei di fidarti di quello che ti dicono gli altri riguardo a come interpretare le regole, aprire la mente a risultati inaspettati, provare il gioco così com’è, e poi magari tornare con le tue esperienze e discuterle. Altrimenti, non imparerai nulla di nuovo.
P.S. Piccola correzione: Il GM di Blades in the Dark si chiama solo GM, non “Narratore”. Non penso che questi termini siano equivalenti.
Con background s’intende la frase di una riga che il gioco ti fa scrivere in creazione, non pagine e pagine di storia pregressa. ↩︎
quoto Ranocchio e tutto quello che ha detto.
ti porto 2 actual play:
uno è mio, nell’ultima sessione non ho preso P.E. per il background, l’azione è stata serrata e non ho visto momenti in cui buttare lì niente che mi piacesse, quindi semplicemente non li ho presi.
uno è di un mio giocatore, nell’ultima sessione è stato molto contento perché ha potuto tirare fuori il suo background dopo 2 sessioni in cui cercava di farlo ma si focalizzava sempre su contatti recenti e non su cose del suo passato, nelle 2 sessioni precedenti non si era assegnato PE per la cosa, stavolta sì.
Si è creata una discussione al tavolo su come assegnare il PE, perchè in tre dicevano tre cose differenti (vicine, ma differenti). Da lì mi son messo a cercare info su internet e son finito qui. Ci sono alcuni comportamenti che sono più scontati e immediati da un tavolo all’altro e siccome si finsce sempre per giocare con le stesse persone, poter avere un parere più esterno mi sembrava una cosa buona.
Alla luce di quanto detto, il mio interesse era trovare una forma unica, una chiave di lettura unica che evidentemente l’italiano del manuale non ha soddisfatto in pieno. Lo scopo è di evitare che l’incomprensione porti a comportamenti eventualmente tossici (non voluti o cercati da nessuno sia chiaro), e già dalle risposte posso sicuramente essermi fatto un’idea più chiara sul gioco e alcuni suoi aspetti.
Per quanto riguarda la tua impressiono mi limito a dirti che sei in errore, non ho intenzione di modificare niente di niente a priori e sto giocando per la prima volta seguendo i consigli trovati qui e sul manuale di non comprendere tutto alla lettera sin da subito, ma di giocare e sbagliare, imprando mano a mano. Inoltre ho già fatto tesoro dei consigli che mi sono stati dati, non li ho ignorati altrimenti non avrei fatto domande e avrei scritto delle convinzioni.
Ps: è necessario sottilenare che sul manuale non si chiama Narratore? che differenza ci trovi?