Per la questione Narratore/Master credo si finisca OT, è una cosa che trova il suo peccato originale in Vampiri e nel Mondo di Tenebra. Suggerisco al limite di aprire un thread in chiacchiere a tema.
Per il resto provo a indovinare che cosa, in realtà, non gira per te della regola dei PE (se ho avuto impressione sbagliata tagliami).
La regola non ti piace.
Sembra una banalità, ma deve essere prima di tutto chiaro che si tratta di un problema diverso da quest’altro: la regola non è chiara o non funziona.
Perché è una reazione naturale vedere come sbagliato e poco chiaro qualcosa che non ci piace, immaginando di conseguenza che non può funzionare proprio in quel modo lì, deve essere scritta male.
Forse questo è il motivo per cui hai dato a @ranocchio l’impressione di voler cambiare questa regola di Blades, cosa che non credo affatto che tu voglia, mi sembri perfettamente in buona fede.
Ora. È assolutamente legittimo che una regola non piaccia.
Ma. Quella regola funziona esattamente nel modo che @Matteo_Sciutteri ti ha spiegato più volte e funziona esattamente così per motivi precisi.
Harper è un bravissimo designer e ogni regola di ogni suo gioco ha sempre un motivo preciso (a prescindere dall’effetto finale che produce il sistema e dai gusti di ciascuno).
Il Giocatore è libero. Se ne può parlare al tavolo, ma la chiacchierata sarà sul gusto estetico della decisione presa liberamente dal Giocatore quando si è utoassegnato PE.
Insomma il tavolo può storcere il naso e ritenere fiacca la decisione, ma non può bloccare i PE presi dal Giocatore.
Di una semplicità disarmante.
Il punto è che nessuno deve essere giudicato per quanto è bello il suo pg, il background che ha immaginato, le trovate narrative di gioco e il racconto che porta nello spazio immaginato condiviso.
Qualunque cosa va bene.
Te lo ripeto che è grossa da mandare giù.
Qualunque cosa va bene.
Una torta sul davanzale di una catapecchia gli ricorda il giorno di festa dalla nonna quando era un bambino e il mondo era un posto migliore? PE
“Sono già stato qui, quando facevo il fattorino, è rimasto tutto uguale e conosco il posto” PE
“Odio davvero i fantasmi, da bambino sono rimasto chiuso con uno di loro in soffitta per 3 giorni, mi butto sull’altare!” PE.
Ho sempre scopato come un animale dopo una forte emozione! PE
Etc etc etc.
La regola garantisce al Giocatore il pacing, il tono, la profondità e il tipo di costruzione del background del suo Pg durante il gioco e almeno in parte per effetto delle giocate.
Se lo sottoponi a giudizio nei PE è come mettere becco, che so, mutatis mutandis, nella build di un giocatore della 3.x di D&D. È come se ti dovesse chiedere il permesso per “fare un certo Pg”.
I PE non sono importanti nella regola. Sono solo uno strumento per creare in modo dinamico e vivido i Pg durante il gioco contribuendo alla profondità dell’ambientazione per tutti.
Il rapporto è invertito rispetto a quello che esprimevi tu: i PE sono a servizio del background e della vita del pg, non il contrario.
Non è che il background deve meritare i PE.
E se un giocatore racconta ad cazzum cose solo per prendere PE?
La risposta a questa domanda ha 3 punti, ciascuno decisivo:
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Evviva! Il sistema ha ottenuto proprio quello che voleva, il giocatore ha inventato cose dal nulla e buttato nell’ambientazione il suo contributo, a prescindere dalla bellezza del contributo stesso, che peraltro nessuno ha il diritto di giudicare in gioco (fuori si, ti dico cosa ne penso alla fine)
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Faccia pure, si accorgerà ben presto che la regola usata così è noiosa e rende piu brutto il suo stesso Pg, appiattendo ogni aspetto del background, che finirà per perdere di importanza
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Chi lo dice che è ad cazzum? Perché una volta buttata sul tavolo di gioco una cosa, anche solo per avere il dannato PE, il Giocatore non è più l’unico a poterci costruire sopra, quelle stesse informazioni, per quanto parziali, superficiali e brutte all’inizio, potranno essere espanse, complicate, ritorte contro, in gioco, al Personaggio.
Tua nonna faceva torte? Forse la torta che il personaggio sta per mettere in bocca al ricevimento di gala a Palazzo Superfigo è come la madeleine di Proust e provocherà un attimo di disarmato stordimento che metterà a rischio i tempi del piano svizzero della banda etc etc etc …
Ok.
Ultima cosa, come accennato sopra. Se un giocatore produce schifezza a oltranza, non è la regola che è sbagliata (pur potendo non piacere)… è il giocatore che produce schifezza.
In gioco è protetto, il sistema gli garantisce, giustamente, di poter giocare come riesce e come piace a lui, senza che qualcuno lo contesti e lo faccia sentire inadeguato.*
Ma nessuno ti costringe a giocare a calcio con chi proprio non ti fa divertire.
Come in qualunque altra attività, anche nel gdr ci si sceglie e, soprattutto nei giochi narrativi (attenzione è un termine errato ma non so se conosci la diatriba sottostante), è necessario che ci sia libertà … di fare schifo nel racconto .
È l’unico modo per garantire creatività.