Una partita a Rusałka

Ciao.
Il 2 dicembre ero all’ArCONate 2023 e ho avuto il piacere di giocare a Rusałka.
Il facilitatore era Lollo Trenti e al tavolo c’erano Marco Ragni, Roberto Giugno, io (Cristian Sisto) e Diego Colombo.

Chi non conoscesse il gioco può trovare la versione originale in CC qui:

Oppure una mia traduzione amatoriale in italiano (sempre e per sempre in CC) qui:

Vi riporto delle impressioni/dei pezzi della partita.
Li ho scritti alla veloce per rispondere a @ranocchio in un gruppo telegram gestito da Marco Ragni.
Non escludo in futuro di aggiungere altri racconti di future partite.


Durante la partita, ognuno di noi (5 giocatori) ha dato spessore alla propria Rusałka caratterizzandola in base a quello che aveva in mente e adocchiando gli spunti delle proprie carte.
C’era una Rusałka più meditabonda, una più sibillina, una anziana e schietta, una che affrontava i supplicanti (ndr. ho tradotto così il termine petitioner) a muso duro ecc.

Interpretando le carte per offrire doni al supplicante di turno, che appunto prevedono anche il racconto di un flashback, ognuno di noi ha dato sempre più spessore alla propria Rusałka, raccontando le tragedie patite in vita.
All’inizio eravamo più concentrati ognuno sulla propria Rusałka, poi abbiamo iniziato a intrecciare le nostre storie come potevamo. È stato naturale fare così, ma anche le carte suggeriscono questa scelta, perché alcune ti chiedono proprio di esplorare il rapporto con le altre Rusałka (es: perché quando hai visto tizia che veniva affogata non hai fatto niente per salvarla?).
La cosa interessante è proprio questa, capire come trovare una “quadra” in mezzo a tutti quegli spunti, e sono d’accordo con Roberto Giugno che noi umani proviamo a fare ordine ovunque, anche nel caos più ingestibile, ma secondo me nella partita siamo riusciti abbastanza a reincorporare quello che dicevamo vicendevolmente.

Mi è piaciuta molto la fase di risposta al supplicante e alla sua richiesta, perché ognuno è “costretto” a rispondere in base alle carte che ha e distorce quei prompt affinché la cosa possa funzionare, anche se a volte sembrano veramente cose lontanissime tra loro.
Per esempio, al supplicante di Marco, indefesso illuminista e filosofo della natura, con il desiderio di studiare e capire il mondo, ho proposto di rinchiudere la sua anima in una scatola d’argento, in modo che vivesse per sempre e avesse tutto il tempo per continuare a studiare (non provando più emozioni, ops).

In un altro caso, è giunto allo stagno delle Rusałka un supplicante che era lo spirito del prete che aveva annegato la mia Rusałka. Questa roba l’ha messa sul tavolo Diego, un ragazzo che era venuto a curiosare la sera di sabato con la voglia di condividere le sue esperienze e il desiderio di giocare. Ha ascoltato i flashback della mia Rusałka e li ha sfruttati per dare forma allo spirito del prete. In questa situazione la mia Rusałka era adirata e furibonda e gli ha voltato le spalle, ma io come giocatore sono stato costretto a giocare ugualmente un dono. Non potevo fare altrimenti (per rifiutare la sua richiesta avrei dovuto avere una carta apposita che non avevo). È stato interessante seguire le regole del gioco e al tempo stesso capire come fargli avere il dono a disposizione, pur rimanendo coerenti con quello che avevo appena raccontato.

L’escamotage è stato questo: la Rusałka si inabissa nello stagno, ma perde un oggetto magico (forse un ciondolo). Quando lo spirito lo tocca sente come potrebbe usarlo (o qualcosa del genere).

Ho inoltrato questa ricostruzione della partita anche all’autore del gioco, per avere un confronto anche con lui.

Concludo aggiungendo che è piacevole anche presentare i doni ricordando il loro contrappasso, cercando di renderli appetibili malgrado quest’ultimo (non tieni per te il prezzo da pagare, lo espliciti in qualche modo al supplicante).
Alla fine del gioco puoi scegliere se dare una chiusura al villaggio vicino lo stagno, alla tua Rusałka o allo stagno stesso ma hai talmente tanta roba sul “tavolo” che diventa piuttosto spontaneo.

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Bravo, bravo, ottima iniziativa.

Avevo già letto Rusalka in inglese, dopo averlo scaricato durante una delle abbuffate di bundle su itch.io, ma non ho ancora avuto modo di provarlo.
Sicuramente, se ce ne sarà l’occasione, sarà più piacevole portarlo al tavolo nel nostro idioma.

Per aggiungere qualcosa di utile, segnalo che in inglese c’è anche un piccolo supplemento di regole che serve se qualcuno vuol provare il gioco il solitaria, o semplicemente con un altra persona. Quindi da gioco 3+ giocatori diventa un 1+ :slightly_smiling_face:

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