Rispondo a entrambi
Sì, a me piace la sezione 0. E’ una delle cose che più di tutte tracciano la linea, secondo la mia esperienza, tra giochi tradizionali e non. Tra agentività di tutti i giocatori sul mondo di gioco vs modulo granitico di informazioni.
Parlo di tre esperienze: Forgotten Realms (gli dei mi perdonino) quando giocavo alla 3.5 e l’ultima campagna di DW, che si avvicina alla conclusione - e poi, ovviamente, di Agon (che è la mia esperienza più fresca al tavolo).
I giocatori sono gli stessi, anche se passa un po’ di tempo tra l’una e l’altra.
Forgotten Realms - o di quella volta in cui volevo piangere in posizione fetale
Come più o meno tutti sapranno, i FR sono una delle ambientazioni più famose ed elaborate di D&D. Ci sono libri, film (sic), videogiochi e un sacco di moduli di avventura ambientati nei FR e che nei decenni hanno creato trame, sotto trame, personaggi mitologici, ecc.
Tempo fa provammo a giocare una campagna a D&D 3.5 con i FR come ambientazione - ho anche comprato il librone e me lo sono letto tutto (sono 500 pagine circa, scritte piccolissime - una follia).
Un mese dopo (ho avuto bisogno di tempo per leggere e studiare quel materiale prima di poter giocare), abbiamo iniziato la campagna.
Io, a parte il manuale e un paio di videogiochi (Baldur’s Gate I e II), non avevo mai esplorato l’ambientazione. Uno dei miei giocatori al tavolo, invece, era un mega-fan: libri, magliette, poster.
Questo ha portato all’annoso problema del giocatore al tavolo che ti corregge ogni 30 secondi per dirti che quella cosa non è esattamente come la stai descrivendo tu. Che è un problema che ho sempre riscontrato con tutte le ambientazioni già sviluppate.
E non c’era dolo in quella situazione eh - non era un giocatore rompicazzo che cercava di fare vedere quante ne sapeva più del master. Le sue intenzioni erano buone: voleva correggere il tiro perché in maniera molto onesta voleva che giocassimo quello che avevamo concordato - i Forgotten Realms veri, non la mia versione.
Alla terza sessione ho rinunciato: le informazioni da ricordare, i dettagli, gli NPC famosi, i nomi, razze, luoghi, avvenimenti erano così tanti e così minuziosi che neppure rileggendo tre volte il manuale sarei riuscito a ricordarmeli. Semplicemente ho alzato le mani dicendo “ok, non posso farlo - se volete giocare davvero ai FR io non posso fare il master”.
Dungeon World - o di quella volta in cui la città si è messa a camminare
Tempo dopo, con lo stesso gruppo di giocatori abbiamo preso DW e iniziato una campagna. Abbiamo fatto la sessione 0, e ognuno ha portato al tavolo un po’ di idee - io come GM ho preso appunti e mi sono fatto una lista di cose interessanti da provare a scoprire giocando.
Il Ladro, per esempio, aveva parlato della città dei ladri (una cosa abbastanza banale - città senza legge, gestita dalle gilde in guerra tra di loro).
Qualche sessione dopo i giocatori hanno avuto bisogno di un pezzo di mappa di un dungeon che nessuno sapeva dove poter trovare. Come GM, quindi, ho chiesto:
- GM: Ehi, Ladro, ma non c’è un cartografo o un ricettatore di informazioni come questa nella città dei ladri?
- Ladro: beh… sì. Si chiama PippoPippi e lo conosco molto bene.
- Altri Giocatori: andiamo alla città dei ladri allora… ehi, ma sulla mappa non l’abbiamo piazzata… dov’è?
- GM: E’ vero… Ladro, dove si trova la città dei ladri?
- Ladro: ovunque… è una città che si sposta - avete presente il film Mortal Engines? O il Castello Errante di Howl? Ecco! Io ho perso i contatti con loro quindi non ho idea di dove siano diretti ora.
E da lì è iniziata una serie di sessioni alla ricerca (e all’inseguimento) della città.
Perché mi è piaciuta? Perché:
- a me non sarebbe venuta in mente un’idea così - chi ha stabilito che il GM è quello che ha le idee migliori e più interessanti?
- il giocatore a fine sessione mi ha detto “ecco, questa cosa che il GM fa domande e noi portiamo le nostre idee legate ai nostri personaggi nel gioco è una figata… sono contento che stiamo provando a giocare a DW”
Agon - o di quella volta che ho saltato lezione di mitologia greca
Di recente ho iniziato una campagna ad Agon (giuro che prima o poi faccio l’actual play).
L’ambientazione è super generica, ispirata alla mitologia greca ma il manuale stesso spiega che:
- Il gioco non è un gioco sulla mitologia greca scritta ma su eroi inventati che si muovono all’interno di un modo simile
- Ci sono consigli per giocare a chi non conosce la mitologia greca ma, soprattutto, ci sono consigli su come portare le proprie conoscenze (se si è esperti) nel gioco, senza che questo possa rovinare il divertimento di tutti
Per esempio: stavamo giocando e ho fatto incontrare l’amante di Vulcano, una semi-dea chiamata Apollonia, incatenata nei mari da Zeus.
Io non avevo assolutamente tenuto conto del fatto che Zeus è fratello di Poseidone e che di fatto il re degli dei aveva messo una prigioniera a casa del fratello.
Uno dei giocatori (esperto di mitologia) mi ha fatto notare la cosa, seguendo i consigli del manuale, dicendo:
- Forse non tutti sanno che Zeus e Poseidone sono fratelli… aver messo lì la prigioniera significa che Zeus ha chiesto aiuto al fratello oppure lo ha fatto per fargli un torto?
Ne abbiamo parlato un attimo, concordando che sarebbe stato più divertente la seconda possibilità e abbiamo proseguito la sessione.
Questo approccio, secondo me, è super vincente. Agon (ma anche Blades) tratteggia una vaga ambientazione, dandoti un po’ di riferimenti abbastanza chiari e condivisi tra tutti (mitologia greca, londra vittoriariana, dei, fantasmi, ecc) - e poi permette di riempire i vuoti lasciati dall’autore ai giocatori, interpretando le cose in base ai propri gusti e giocate.