Cinque anni fa avevo scoperto, avevo giocato moltissimo ed ero finito sottissimo a questo gioco. Mi pero persino messo a compilare delle FAQ che oggi ho ritrovato quasi per caso. Ho dei vaghi ricordi che mi dicono che volevo revisionarle perché avevo capito male alcune cose, ma siccome adesso non ho la testa per farlo, preferisco darvi la mia verità provvisoria di cinque anni fa, piuttosto che una verità più corretta, che però potrebbe non arrivare mai. Buona lettura!
Abbiamo giocato davvero tanto e siamo un po’ a corto di opzioni per il Protagonista («Chi?») e di luoghi per ambientare la storia («Dove?»). Possiamo crearne di nuovi?
Sì, e dovreste trovare pane per i vostri denti – nonché le indicazioni di Ron Edwards su come crearne di appropriate – ai seguenti link:
- http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,2585.0.html
- http://www.indie-rpgs.com/forge/index.php?topic=29802.0
Se il Protagonista stabilisce un Obiettivo per il quale deve uccidere il Mostro, come si mette per la Controparte?
Allora, stando a come funziona il gioco da manuale, il Protagonista non può davvero sapere se il mostro (con la «m» minuscola) che indica nel suo Obiettivo corrisponderà davvero al Mostro (con la «M» maiuscola) che la Controparte sceglierà per l’Avventura corrente.
Il consiglio generale per la Controparte è quello di scegliere un Mostro che non corrisponda al mostro menzionato dal Protagonista nel suo Obiettivo: in questo modo, il gioco andrà liscio e si eviteranno casi particolari.
In caso contrario, che è comunque possibile, le cose per il Protagonista si mettono relativamente male: infatti, anche in caso che alla fine vinca lo Scontro e, quindi, raggiunga il proprio Obiettivo («Il Protagonista ottiene l’Obiettivo»), questo – in realtà – non è pienamente raggiunto, a meno che egli non scelga anche di spendere due dei suoi Dadi Vincenti per ottenere la morte del mostro («Il Protagonista uccide o imprigiona definitivamente il Mostro»).
Fonti
Se il protagonista stabilisce un Obiettivo per il quale deve uccidere l’Amante, come si mette per la Controparte?
La premessa a questo genere di discorsi è sempre la seguente: il giocatore del Protaginista sceglie il suo Obiettivo prima e senza sapere chi sarà il Mostro e chi sarà l’Amante, per cui non può davvero includere lui l’Amante nel suo Obiettivo.
Ma mettiamo il caso che la Controparte decida che la persona che il Protagonista deve uccidere è davvero l’Amante. Dove sta il problema? Se il Protagonista fa un’azione verso l’Amante (anche se in questo caso si tratta di un’azione decisamente ostile), prende comunque un dado come parte del suo Go.
E, nel caso in cui il Protagonista riesca effettivamente nel suo Obiettivo (o perché vince lo Scontro o perché compra con due Dadi Vincenti l’opzione «Il Protagonista ottiene l’Obiettivo», pur avendo perso lo Scontro), l’Amante sarà ovviamente considerata come messa in pericolo e uccisa, come se il Protagonista non avesse comprato l’opzione «Il protagonista salva qualcuno in pericolo, compreso l’Amante», e quindi «quella persona [morirà]».
In questo caso, c’è una sola implicazione: il Protagonista si vedrà preclusa fin dall’inizio dell’Avventura la possibilità di avere il doppio beneficio di ottenere sia l’Obiettivo sia di portare con sé l’Amante di questa Avventura nella prosima. Solo in questo sarà limitato.
Fonti
Quanto deve essere “mostruoso” il Mostro? Può essere una persona? o deve essere, in qualche modo strano o mostruoso?
Il Mostro può essere tanto umano o tanto mostruoso quanto la Controparte desidera. Non sentitevi le mani legate in proposito. Nel caso vi interessi saperlo, comunque, Ron ha dichiarato che i suoi mostri tendono a essere un po’ surreali.
Fonti
Il libretto della Controparte dice che «l’Amante deve essere in qualche modo legato al luogo scelto». Perché?
Perché una parte importante del gioco è che la Controparte cerchi di tentare il Proragonista per farlo rimanere con l’Amante nel luogo scelto. Infatti, una delle opzioni che il Protagonista può scegliere alla fine dell’Avventura per le sorti dell’Amante è: «Rimani qui con lui/lei».
Questa opzione è particolarmente importante tematicamente perché sancisce la fine della saga del Protagonista; l’unico altro modo per uscirne è la morte. Insomma, o il Protagonista si innamora e resta per sempre con l’Amante in quel luogo, oppure muore: la sua storia può finire solo in uno di questi due modi.
Fonti
Nel suo primo Go, la Controparte deve introdurre l’Amante. Quanto deve essere chiara a riguardo?
Notate bene che questo avviene dopo che la Controparte ha descritto «la prima scena» (numero 3 del suo libretto, numero 2 nel libretto del Protagonista) – mostrando lo scenario nel quale il Protagonista farà il suo ingresso ed eventuali persone che lo popolano – e dopo che il Protagonista ha descritto come il suo personaggio faccia il suo ingresso e, se vuole, come le persone reagiscano ad esso.
A questo punto, inizia il primo Go, che è sempre della Controparte e, nel quale, essa deve sempre introdurre anche l’Amante.
Il punto è che la Controparte deve stare attenta a descriverla nel dettaglio: non è sufficiente dire che arriva o è presenta una torma di gente, lasciando intendere che al suo interno si troverà necessariamete anche l’Amante. No, deve essere più precisa!
Insomma, l’Amante deve essere descritta con una certa cura.
«Ma questo significa che l’Amante dovrà essere sempre palese al Protagonista?» chiederete voi.
Non necessariamente. Come Controparte posso descrivere accuratamente l’Amante – e solo lei – e quindi lasciare implicitamente intendere di chi si tratti in termini di regole, oppure posso anche introdurre due, tre o più personaggi, tutti descritti con una certa cura, senza precisare chi tra di essi sia l’Amante. Il Protagonista lo scoprirà solo in un secondo momento.
Entrambi questi approcci sono parimenti legittimi e validi.
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Come faccio a capire quando dai Go dell’Introduzione stiamo passando ai Go dello Scontro?
Be’, qui è abbastanza semplice da capire, e il manuale lo spiega abbastanza chiaramente.
Se eravate in un Go del Protagonista, si passa allo Scontro se quest’ultimo ha intrapreso un’azione verso l’Obiettivo o verso l’Amante. Questo genere di azioni sono elencate e spiegate al numero 4 del libretto del protagonista.
Se, invece, eravate nel Go della Controparte, si passa allo Scontro quando il Mostro o qualche suo tirapiedi o servitore ha intrapreso un’azione ostile verso il Protagonista. Questo genere di azioni sono spiegate al numero 6 del libretto della Controparte.
Il fatto che capire se questo genere di azioni si attivino o meno sia in qualche modo discrezionale dipende dal fatto che ogni gruppo di giocatori dovrebbe regolarsi in base a come la fiction stia emergendo nella propria partita. Insomma: i due giocatori dovrebbero essere in grado di valutare se un’azione sia sufficientemente aggressiva, in un senso o nell’altro, da dare inizio allo Scontro.
A questo proposito, occorre ricordarsi – specialmente per quanto riguarda le azioni del Protagonista – che in S/Lay w/Me è ammesso lo «sconfinamento amichevole» sulle autorità narrative dell’altro giocatore e, soprattutto, che quando si porta avanti la storia bisognerebbe narrare, non dei semplici tentativi di portare a termine delle azioni, ma anche le conseguenze di tali azioni, in modo che la situazione cambi e la storia venga spinta avanti da esse, anche quando queste azioni “falliscono” (vedi il paragrafo “Fare o non fare, non c’è ‘provare’”, presente su entrambi i libretti).
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