Ciao a tutti. Scusate la prolungata assenza da questo forum, dovuta a ragioni personali. Mentre recupero gli arretrati, mi apro ai vostri commenti su una cosa. Ho deciso di provare a stilare una lista di “princìpi” per il giocatore e per il master che tentino di descrivere il modo in cui gioco a D&D (a svariate edizioni di D&D - prevalentemente a un ammasso ormai indistinto di regole casalinghe).
Ero sempre stato scettico su questa usanza. Mi sono ricreduto, e mentirei se non riconoscessi a questo forum un ruolo determinante in questo. Proprio per questo ci tenevo a sottoporre questa bozza alle vostre osservazioni. Vi anticipo che è mia intenzione (comunque vada) pubblicare poi questa lista sul mio blog.
Prima di compilare questa lista ne ho studiate diverse di vari giochi. In particolare ho trovato molto utili i princìpi di Cairn che mi ha fatto conoscere @zeruhur (benché io non mi riconosca nell’OSR).
Princìpi generali
Giochiamo a un gioco da tavolo in cui ogni giocatore interpreta un personaggio (PG) in un mondo di fantasia interpretato dal master (Diemme).
I PG hanno degli obiettivi, sia comuni sia individuali, stabiliti in modo chiaro e accettati da tutte le persone al tavolo. Il loro raggiungimento non è garantito: è minacciato da conflitti, ostacoli, incertezze e problemi di vario tipo. È compito del Diemme creare, presentare e gestire queste difficoltà.
Il giocatore prende delle decisioni per il suo PG, e ne affronta le conseguenze attraverso di lui, cercando di fargli superare le difficoltà e raggiungere gli obiettivi. In questo modo interagisce con il mondo di fantasia e lo modifica, sviluppando progressivamente una storia.
Il gioco è collaborativo: né i giocatori né i PG sono avversari tra loro, e il Diemme non è avversario dei giocatori.
È avventuroso: sono centrali il rischio, la tensione, l’imprevisto e la scoperta; è comune confrontarsi con eventi e fenomeni straordinari.
È creativo: realizza qualcosa di nuovo e unico, che dipende dai contributi individuali delle persone al tavolo ma va al di là di essi.
È fine a se stesso: si gioca al solo scopo di divertirsi con gli altri nel modo qui descritto.
Princìpi del giocatore
Il tuo ruolo nel gioco
- Ascolta con attenzione il Diemme e gli altri giocatori.
- Quando il Diemme ti presenta una situazione, descrivi cosa fa il tuo PG: chiarisci quale scopo immediato cerca di realizzare e in che modo.
- Calati nella situazione, e cerca di fargli risolvere i problemi e superare gli ostacoli per ottenere quello che vuole. Non esiste un unico modo corretto di farlo.
- La scheda del personaggio e le regole sono strumenti, non soluzioni preconfezionate. Usa anche la logica e il senso pratico per prendere la tua decisione, e lascia semmai che sia il Diemme a tradurla in regole.
- Se sei in dubbio su qualcosa, chiedi al Diemme maggiori informazioni.
Affrontare l’avventura
- Il mondo di gioco ha un senso: non limitarti ad apprezzarlo, cerca di capirlo.
- Persone e creature del mondo di gioco sono esseri verosimili, con i loro scopi e interessi. In genere sono più che semplici bersagli da colpire: considera altri modi interessanti di interagire con loro.
- Combattere è molto pericoloso. Prima di far ricorrere il tuo PG alla violenza:
- valuta se sia davvero la scelta migliore;
- studia la situazione e pensa a strategie per volgerla a suo favore;
- tieni presente l’opportunità di una ritirata, se si mette male.
- Ostacoli e nemici non sono tutti uguali: alcuni potrebbero essere fuori dalla portata del tuo PG. Procedi con cautela senza dare niente per scontato.
- Coltiva la curiosità. Raccogli informazioni e risorse utili attraverso il tuo PG, e fagliele usare a suo vantaggio.
- Il rischio e il fallimento fanno parte del gioco. Impegnati per il successo del tuo PG, ma accetta che l’insuccesso (e la morte) sono possibili.
- Le scelte che fai hanno delle conseguenze: esercitati a valutarle e predisponiti, nel bene e nel male, ad affrontarle.
Responsabilità e interpretazione
- Rispetta tutte le persone al tavolo: sono più importanti del gioco.
- Collabora con loro per stabilire, in modo chiaro e condiviso, premesse e aspettative della giocata, compresi gli obiettivi dei PG.
- Nel caso di situazioni nocive per la serenità o il divertimento tuo o altrui, parlane apertamente e in modo costruttivo, cercando una soluzione.
- Fai gioco di squadra con gli altri giocatori.
- Gli obiettivi comuni del gruppo sono più importanti di quelli di un singolo PG.
- Gli obiettivi di un PG sono più importanti della sua identità o personalità (o meglio: sono gli elementi essenziali che la definiscono).
- Non sforzarti ad ogni costo di recitare una parte. Contano le decisioni che prendi per il tuo PG, non il modo in cui le descrivi. Intrattenere gli altri non è vietato, ma non è il tuo compito principale.
- Sono le azioni del tuo PG, durante il gioco, a indicare chi è davvero. Backstory, illustrazioni e descrizioni sono opzionali e secondari. Piuttosto che raccontare chi è, fallo agire in modo che lo dimostri. Se ha dei valori in cui crede, lascia che sia ciò che fa a testimoniarli.
Princìpi del Diemme
Basi fondamentali
- Dai fiducia ai giocatori. Assicurati di avere la loro fiducia, e di meritarla.
- Assicurati che ci sia chiarezza e concordia, tra tutte le persone al tavolo, circa il modo in cui si gioca e gli obiettivi dei PG nel gioco.
- Fai del tuo meglio affinché il raggiungimento degli obiettivi dei PG sia possibile ma rischioso: cioè, avventuroso.
- Fai del tuo meglio affinché ogni giocatore abbia pari opportunità di contribuire al raggiungimento degli obiettivi.
Arbitrare il gioco
- Le regole sono uno strumento per rendere il gioco onesto e sicuro.
- Assumiti la responsabilità di conoscerle e di applicarle, e farle applicare, correttamente.
- Usale come un mezzo e non come un fine.
- Se ne cambi qualcuna fallo in modo esplicito e trasparente, e permetti ai giocatori di modificare qualunque scelta basata sulle precedenti.
- Le tue parole sono gli occhi e le orecchie dei giocatori. Presenta loro le situazioni in modo chiaro. Offri informazioni utili per prendere decisioni consapevoli. Fornisci prontamente chiarimenti se richiesto.
- Interpreta le conseguenze di ogni decisione dei giocatori con obiettività. Sii coerente con le informazioni che avevano a disposizione, salvo i rari casi in cui una di esse è errata per un motivo logico.
- Usa i dadi solo quando c’è incertezza: il buonsenso viene prima. (Questa non deve però diventare una scusa per disinteressarsi alle regole o per ridiscuterle in continuazione.)
- Non truccare mai il risultato dei dadi, per nessun fine.
- Non penalizzare nessuno per dimenticanze, fraintendimenti, o ignoranza delle regole. Se hai dubbi in questo senso, offri o chiedi un chiarimento, e permetti al giocatore di cambiare idea.
- Segnala ai giocatori le situazioni pericolose in modo tanto più evidente quanto maggiore è il pericolo, salvo i rari casi in cui c’è un logico motivo per nasconderlo.
- Non proteggere i PG dalle conseguenze delle loro azioni, neanche se dovute alla sfortuna. Chiarisci ai giocatori che non lo farai: il mondo di gioco è pericoloso, e la possibilità che le cose vadano male va accettata.
- Se sbagli, ammettilo con franchezza e cerca insieme ai giocatori una soluzione costruttiva.
Creare un mondo di avventure
- La storia è un risultato del gioco: non è definita a priori. Ma si basa sugli obiettivi dei PG.
- Non preparare successioni di scene o avvenimenti, bensì domande aperte con molteplici risposte, e situazioni dinamiche che i PG possano modificare profondamente con le loro azioni.
- Al contempo, non trascurare gli obiettivi dei PG: usali invece come fondazione della tua preparazione, affinché la storia che emerge sia la loro storia.
- Ogni cosa che fai avvenire nel mondo di gioco deve avere una causa logica (anche se non sempre evidente) che è possibile scoprire e spiegare.
- Crea opportunità per i PG di esplorare il mondo di gioco per procurarsi informazioni e risorse.
- Crea sfide interessanti e rischiose che ostacolino i PG nel raggiungimento dei loro obiettivi. Assicurati che ci siano più soluzioni possibili, e se i giocatori ne propongono una che non avevi previsto sii disponibile ad accoglierla.
- Se i giocatori hanno un’idea o un desiderio ragionevole, offri loro l’opportunità di realizzarlo, ad un costo o rischio proporzionato.
- Non sanzionare né biasimare il metagioco: può non piacerti, ma se vanifica o rovina una parte della tua avventura significa che l’hai progettata male.
- Il mondo di gioco è il tuo personaggio: interpretalo in modo attivo, e fallo reagire con coerenza alle azioni dei PG. Permetti che quelle azioni lascino il segno su di esso.
- Interpreta persone e creature del mondo di gioco come esseri verosimili, con i loro scopi e interessi. In generale, non sono automi e non vogliono morire. Falli ricordare le azioni dei PG e cambiare di conseguenza.
- Ricompensa i PG quando superano una sfida rischiosa avvicinandosi al loro obiettivo.
- Permetti ai PG di usare le ricompense per aumentare progressivamente il loro potere. Fai crescere, in proporzione, la loro influenza sul mondo di gioco e l’importanza delle questioni con cui hanno a che fare.
Responsabilità e interpretazione
- Prenditi cura del contesto sociale.
- Il benessere delle persone al tavolo è più importante del gioco.
- Assicurati che il tavolo di gioco sia un ambiente sereno e sicuro in cui tutti sono a proprio agio.
- Se qualcuno si trova male, cerca una soluzione costruttiva attraverso il dialogo.
- Chiarisci ai giocatori che se uno di loro si sente infastidito, turbato o a disagio non deve fare altro che dirlo e provvederai a rimediare; non sarà tenuto a dare spiegazioni, non dovrà sentirsi in colpa, e la cosa non dovrà suscitare polemiche.
- Spetta solo al giocatore dire cosa il suo PG vuole, crede, pensa o prova: non porre limiti a questa sua autonomia, se non per una valida ragione e comunque con il suo consenso.
- Non giudicare i giocatori per “l’interpretazione” del PG, intesa come espressione estetica e intrattenimento. Se c’è, rispettala ma non premiarla. Se non c’è, non richiederla e non penalizzarne la mancanza. Fai contare solo le decisioni del giocatore, non il modo in cui le esterna.