Principi di Cairn: giocare per scoprire

Innanzitutto l’originale è:

Give players a solid choice to force outcomes when the situation lulls.

to lull non è tanto “si blocca” quanto “si addormenta dolcemente”, “entra in uno stato di quiete” → quando il gioco si addormenta

questo secondo me spiega molto meglio cosa intendeva Gal con questo principio: ci sono dei momenti di gioco in cui, esaurite le opzioni, gli eventi non hanno più volano.
L’Arbitro quindi deve presentare una scelta (o direi più di una scelta) che permetta loro di uscire dall’impasse.
Potrebbe essere anche porre l’attenzione su un elemento trascurato dal gruppo, oppure esplicitare un binario morto.
Oppure presentare nuove opzioni (magari tirando da una tabella), nel caso in cui si sia in un momento morto tra eventi di gioco (es. quando il gruppo torna in città e non sa più che fare).

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@zeruhur una cosa importante di a choice to force outcomes che non hai incluso nella tua analisi.

“Obbligare un esito” da parte del giocatore vuol dire che l’esito se lo fa lui, tramite le sue azioni. Non gli viene propinato da una lista dell’arbitro – nascosta o meno. Non ci sono scelte a opzioni, soltanto domande aperte. Per questo si chiama “obbligare”.

Questa differenza è fondamentale.

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Grazie, infatti credo che sia proprio il punto che mi interessava. Perché anch’io l’avevo capita così, però parla anche di choice, di scelta.

Se la scelta non riguarda l’esito, forse riguarda l’opportunità di correre il rischio? Si intende, cioè, che il master offre un’opportunità del tipo “a questo prezzo, potrai avere l’esito che vuoi”, o “a questo rischio, potrai avere l’esito che vuoi”, e il giocatore sceglie se pagare il prezzo / correre il rischio o meno? Ho capito bene?

No, proprio non hai capito: si presenta una situazione e il giocatore risponde. Non c’è bisogno da parte del GM di “spingere” se vede dei momenti noiosi dove non si sta avanzando. “Lasciare la scelta” in questo contesto non vuol dire presentare una scelta tra delle opzioni.

Vuol dire molto chiaramente: la situazione è questa, è tua responsabilità da giocatore perseguire gli esiti che desideri, e il gioco ti da i mezzi per farlo. “Lasciare la scelta” vuol dire non precludere decisioni agli altri. “Obbligare un esito” vuol dire che seguendo i vincoli del gioco con onestà si possono presentare degli esiti che l’Arbitro non ha diritto di cambiare – solo di interpretare.

Mi pare che ogni volta che affrontiamo questo argomento ti blocchi sul fatto che qualunque “scelta” per te deve essere chiaramente espressa e concessa dal master. Ma non è così.

È una trappola semantica, perché scelta indica sia una scelta tra opzioni, che una scelta individuale in uno spazio aperto. Io preferisco non usarlo come termine, ma mi rendo conto che è diffuso nel linguaggio comune.

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hai centrato completamente in punto e io non ero stato abbastanza chiaro sul ruolo dell’Arbitro e la sua interazione con i giocatori, ma è assolutamente questo

Evidentemente sono incapace di affrontare questo argomento, almeno su questo forum, senza dare adito, almeno da parte tua, a questo equivoco.

Non penso e non ho mai pensato che la parola “scelta” corrisponda sempre a una scelta tra opzioni concesse dal master, e non è mai la prima cosa che penso quando leggo la parola “scelta”.
Sono desolato che sembri il contrario, e anche che si finisca a parlare di me e non del gioco. Non era questo il mio intento e chiedo scusa.

Tornando sul punto, la frase originaria era: “Give players a solid choice to force outcomes when the situation lulls.”

Prendo atto di averla interpretata male, infatti ho fatto bene a chiedere chiarimenti.

Grazie alla tua spiegazione, adesso ho capito che l’interpretazione è questa: “quando il gioco si addormenta”, come ha detto Zeruhur, il compito del master è presentare una nuova situazione, o un nuovo elemento con cui interagire, lasciando comunque aperta la possibilità per i giocatori di fare una qualsiasi delle infinite possibili scelte a riguardo, e aderendo alle regole per quanto riguarda il risultato di quelle scelte.

Potrei aver capito male di nuovo, nel qual caso ti pregherei di correggermi di nuovo.
Grazie.

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Devo aver frainteso allora. Magari sentiamoci in privato quando ho tempo per chiarire.

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