Principi di Cairn: giocare per scoprire

In effetti, avevo decontestualizzato/sottovalutato la questione Old-School.

Ripensandoci, è un principio che perde un bel po’ di valore, al punto da chiedersi sa vale la pena esplicitarlo. Intanto, perché é un principio inserito fra quelli del giocatore, oltre che del master. Poi, perché non aiuta a sbloccare alcun comportamento virtuoso al tavolo. Mi spiego meglio: se un principio rivolto a me (giocatore) suggerisce di “Aiutare gli altri giocatori a far brillare i loro personaggi”, questo mi aiuta, perché ogni volta che lo rileggo su un post-it attaccato alla scheda del mio PG, sono costretto a pensare “ehi, quasi quasi invece di continuare a parlare io, passo la palla all’altro, che è un po’ che non parla, suggerendogli che sarebbe utile quella sua abilità, in questa scena”. Ma se leggo “Gioca per scoprire cosa succede”, non guadagno nulla: magari sto interpretando male il principio, ma è normale che io debba giocare, per vedere cosa succede. Se non parlo, se non agisco, se non uso le mie abilità, non succede nulla al tavolo.

Su tutti gli altri principi presenti non ho nulla da dire, li ritengo molto validi, così come quelli esplicitati inizialmente nei vari PbtA, per farli risaltare al tavolo.

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