Per anni ho giocato a tanti PBTA, e li ho considerati a lungo il sistema con cui mi trovavo meglio. Ma ora che le mie priorità nel gioco di ruolo sono cambiate, sto iniziando a sentirli un po’ fastidiosi, soprattutto nel modo in cui vengono giocati nelle bolle che frequento.
Ci sono due aspetti, in particolare, che mi stanno pesando. Entrambi portano allo stesso problema di fondo.
Il primo è che si è consolidata l’idea che l’MC non debba mai fare una vera preparazione su ciò che sta succedendo nella “big picture” della situazione. È come se si fosse consolidata questa idea che i PBTA sono giochi perfetti per l’improvvisazione di quello che succede e l’MC lo scopre passo passo insieme agli altri giocatori cosa sta succedendo (o “con loro”, quando delega a loro la decisioni su certe parti della situazione, e poi spetterà a lui far quadrare i conti con il resto in qualche modo, spesso faticoso).
Il secondo punto riguarda il modo in cui vengono usate le mosse dell’MC. Spesso vedo MC che le interpretano come momenti in cui devono “far succedere qualcosa di interessante”, come se il loro ruolo fosse principalmente quello di rendere la scena più avvincente. In alcuni casi estremi, l’MC reagisce solo alle azioni dei PG, agendo esclusivamente quando ha il “permesso” meccanico di farlo. In un caso limite mi ricordo di un MC che, su un 6- di un personaggio, ha annunciato che stava per succedere qualcosa di “brutto” da tutt’altra parte, completamente sconnesso da quello che stavamo dicendo.
Col passare del tempo mi sono reso conto di come queste prassi mi facciano godere sempre meno della sessione di gioco, fondamentalmente perché mi fanno sentire come se quello che sto dicendo abbia poco impatto.
Questo perché sia l’MC-improvvisatore, sia l’MC-showrunner che cerca sempre di rendere tutto avvincente, finiscono per imporre, anche inconsapevolmente, la loro visione di ciò che è interessante. Il risultato è spesso una sensazione di fatica, dove l’MC è costantemente sotto pressione ed è costantemente portato a pensare “oddio, tocca a me, devo rendere questa situazione avvincente con una mia mossa!”, una vocina che magari non è sempre chiara e consapevole, ma è una sensazione strisciante e onnipresente nelle sessioni di PBTA approcciate in questi modi.
Ho realizzato quanto questo mi desse fastidio solo dopo aver giocato con giochi dove questi problemi non si presentano: giochi in cui il master non è uno showrunner, ma interpreta con onestà gli elementi della situazione. Un PNG agisce in un certo modo perché ha senso che lo faccia, in base alla preparazione e al buon senso del master, e non per generare colpi di scena a effetto.
E lo stesso mi aspetto dagli altri giocatori: che interpretino i loro personaggi in modo coerente e onesto, scoprendoli magari lungo la strada, ma senza piegarli solo per creare “momenti fighi” o per far ridere. Anche lì, facendo così, si rischia di ignorare gli altri in favore della propria visione di ciò che è “cool”. È come se mentre giochiamo a calcio, visto che voglio segnare con un tiro pazzesco, chiedo al portiere avversario di stare un attimo fermo.
Detto questo, non penso che i PBTA siano sistemi fallati di base (ci sono altri giochi che hanno questo tipo di meccanismi molto più cuciti all’interno delle loro procedure), e sono sicuro che sia possibile giocare ai PBTA in modo più “onesto”, ma per farlo credo vadano dimenticate e disinstallate certe prassi che mi sembra siano diventate la norma in certe bolle.
Che ne pensate? Avete avuto esperienze simili?