Si tratta di uno story game che potrete giocare in solitario e ha come ispirazione principale il romanzo Paura e disgusto a Las Vegas di Hunter S. Thompson (e/o il fedele film di diretto da Terry Gilliam) e nasce come hack della versione beta di Guarda il Mare di Leonardo Lucci, a sua volta gioco che ho trovato molto interessante e suggestivo e che tratta della solitudine di un naufrago abbandonato su di un isola, e parla di temi quali l’isolamento e la paura dell’ignoto.
In “Paura & Delirio” ho declinato quei temi in un altra ambientazione, forse più estrema. … a dire il vero non credo rientri negli interessi della maggior parte dei giocatori di ruolo.
Il gioco presenta un personaggio durante otto giorni di festa, esagerata, fuori controllo. Otto giorni allucinati per l’uso incontrollato di droghe e alcool. Ha con se un registratore al quale si rivolge, registrando ciò che pensa e vive, i suoi ricordi e le proprie esperienze… Mentre vaga sconvolto in preda ai deliri, affronta il crescente delirio fino allo sfascio, deve fronteggiare i propri demoni interiori e le proprie paure più profonde, in un mondo distorto e allucinato, fino all’inesorabile tracollo.
Si gioca durante otto giorni reali, durante i quali si avrà l’opportunità di elaborare un diario e alla fine del gioco si avrà la possibilità di riflettere su quello che si è vissuto, sulle emozioni che si sono provate.
Ecco il link alla mia pagina di itchio: Paura & Delirio by LorenZo-M …sono arrivato alle versione 2.7.2, l’ho ripulito dei typo, ho riscritto alcune parti e ascoltato i consigli di chi è stato così gentile da darmi un feedback.
Ho commenti più lunghi che dovranno aspettare quando ho tempo di scriverli.
Posso però chiederti perché l’hai chiamato story game? Trovo sempre bizzarra la pratica di etichettare i giochi in uno o nell’altro modo, e mi interesserebbe sapere la tua prospettiva.
Ciao…
a me le etichette non danno fastidio, spesso lasciano il tempo che trovano, ma in generale le ritengo uno strumento utile.
In questo caso ritengo sia utile a dare un idea di cosa sia il gioco, ad incuriosire chi si ritrova con quel termine e ad avvisare chi non è interessato.
Ho indicato il mio gioco come story geme perchè credo sia appropriato per evidenziare che lo scopo è quello di raccontare una storia e che è un gioco che attraverso spunti narrativi aiuta la creatività. Inoltre qui, come in generale nei giochi che ho visto indicati come storygame, le regole gestiscono solo il giocatore, non il personaggio ed è l’abilità del giocatore ad influenzare ciò che accade in fiction, indipendentemente dalle abilità e caratteristiche del personaggio.
Ad ogni modo se credi non sia una definizione adeguata, posso toglierla o sostituirla…
All’interno indico il gioco come journaling game, che è un termine che ho conosciuto più recentemente.
Mi hai frainteso — non volevo dirti cosa scrivere, solo capire perché l’hai scritto.
Ma figurati, non intedevo questo. Sono aperto a qualsiasi modifica, siccome Uno Story Game Pulp per un solo giocatore appare come sottotitolo in “copertina” sarebbe un peccato fosse un inesattezza
D’altro canto ripeto, a me le etichette non hanno mai dato fastidio ne mi fanno sentire a disagio.
Se suono rock c’è poco cosa dire, anche se il genere è estremamente vario è rock… e quando suono punk, suono quel tipo di musica lì… l’hard techno è techno, non è eurotrance