Soddisfo l’interesse mostrato da @Davos qui e condivido alcune prime impressioni.
Ho giocato la prima sessione di Microscope online, su un server Discord che frequento abitualmente. Giocheremo una seconda sessione tra una decina di giorni. L’intenzione con cui abbiamo cominciato era di giocare tutti un giro nel ruolo di Lente, ma essendo arrivati a metà vogliamo raggiungere l’obiettivo.
Nota peculiare, siccome è la prima volta che mi succede: chi ha organizzato ha finito per non essere il facilitatore. Ha coordinato le adesioni e organizzato, per mezzo di rallly.co, tre diversi tavoli. Nel nostro eravamo cinque e partecipava un altro giocatore che ha proposto di utilizzare materiale dal supplemento Microscope Explorer, quindi ha anche vinto il compito di spiegare le regole all’inizio. Tempo addietro avevo già letto Microscope, ma non Explorer che non ho, anche se devo dire che ricordavo più i principi che la struttura generale del regolamento. Sicuramente l’allineamento iniziale sul regolamento è stato imprescindibile.
Passando agli aspetti più immediatamente rilevanti per il gioco, il giorno prima ci siamo scambiati in chat uno schema dei posti a tavola, utile come riferimento per fare i giri in senso orario e antiorario, e un Seed. Quest’ultimo è una paginetta con un piccolo paragrafo di spunto di ambientazione con una sequenza di cinque domande a risposta multipla con ulteriori spunti di massima, per avere un punto di partenza veloce. Se ho ben capito, fa parte del materiale supplementare di Explorer. Il Seed che abbiamo usato riprende l’immaginario sword & sorcery e, di base, propone di giocare i risvolti della caduta di una potente nazione insulare che occupava un intero continente, Lemuria. Noi in realtà abbiamo piegato un po’ la cosa, seguendo un consiglio scritto a fine pagina, e abbiamo posto l’inizio delle vicende appena prima della caduta di Lemuria. Qui, seguendo il principio fondante di Microscope per cui si narra e si costruisce sulla narrazione altrui, ma senza mai contrattare, ho proposto di rispondere ciascuno a una domanda, senza discuterne o cercare un accordo.
A questo punto siamo passati a compilare la Tavolozza. Nessuno ha sentito l’esigenza di porre veti legati a motivi di sicurezza, al contrario sia i Sì sia i No sono stati mirati ad aggiungere o sottolineare spunti per la narrazione, o al contrario a rimuovere elementi che sentivamo esteticamente estranei (per esempio, ci siamo detti “no alieni”).
Di entrambi gli strumenti, Seed e Tavolozza, ho avuto una buona impressione, perché effettivamente vari elementi emersi dagli spunti ottenuti così sono diventati centrali nelle vicende.
Durante il primo giro da Lente del facilitatore, ci siamo focalizzati su “la lingua maledetta degli Dei Pariah”. Per riprendere quanto detto sopra, questi Dei Pariah vengono dalla prima domanda del Seed, la cui risposta recitava qualcosa a proposito della “venerazione di divinità proibite”. Nel primo turno questi ha inserito un Evento (a grandi linee “la regina Larissa impone la lingua maledetta come lingua ufficiale, gli oppositori vengono sterminati”) e ha impostato una Scena Giocata al suo interno. La domanda era “perché la regina Larissa ha imposto la lingua maledetta?”. Mi concentro su questa Scena perché è stata anche la prima occasione in cui abbiamo usato la Spinta. La Scena è stata inquadrata alla corte della regina, dove al suo cospetto c’erano la scriba e il generale dei suoi eserciti, oltre al sacerdote del Dio del Fuoco e la sacerdotessa, Assuria, della Dea dell’Osso Pallido. Punto rilevante, dato il contesto, è che il Dio del Fuoco è una delle divinità “legittime”, mentre la Dea fa parte dei Pariah. La scena è cominciata con una piuttosto standard discussione politica sull’opportunità o meno del provvedimento, finché Assuria non ha presentato una pergamena nella lingua maledetta alla regina. Dopo un balletto di diffidenza più o meno velatamente espressa e una molto esplicita sfida al coraggio del sacerdote, quest’ultimo ne ha letto il contenuto. La prima proposta del facilitatore, che qui interpretava il sacerdote, è stata che semplicemente la pergamena assoggettasse la volontà dei presenti con un sortilegio. Ma io, che giocavo con Assuria, volevo che la pergamena facesse i fuochi d’artificio, quindi ho Spinto una seconda proposta molto meno timida: il sortilegio nella pergamena avrebbe polverizzato le ossa di tutti i maschi presenti. Qui Microscope dice di raccogliere eventuali altre proposte e poi procedere a una votazione tra i giocatori, senza discutere le alternative o accordarsi. Così abbiamo fatto e l’Assuria sanguinaria ha vinto, concludendo anche la Scena.
Da qui in poi Assuria è diventata presenza fissa nelle successive Scene, questa sua amabile crudeltà le ha guadagnato grande apprezzamento, al punto da diventare un Lascito al termine del giro della Lente successiva. Al di là della considerazione prettamente meccanica, ho apprezzato il fatto che un personaggio nato dalla mia mente (almeno in parte, perché la Dea dell’Osso Pallido e la sua sacerdotessa sono state messe sul tavolo dalla Lente) sia stato ripreso e cucito saldamente nella storia che abbiamo creato giocando.
Un altro momento che voglio riportarvi (molto più velocemente, non temete!) è stato nella seconda Scena Giocata della serata. Per come eravamo disposti al tavolo, dovevo scegliere che personaggio interpretare per secondo o terzo. Impostando la Scena Giocata, chi era di turno ha messo nel cast anche Assuria. Con un certo sgomento degli altri giocatori, non me la sono presa per me. Un po’ perché c’era ansia da prestazione, non sentivo di potere fare meglio rispetto alle ossa polverizzate, un po’ perché avevo anche genuina curiosità di cosa potessero farne gli altri, vista la bomba che avevo tirato poco prima usandola.
Domande e curiosità sono benaccette. Dopo la prossima sessione comunque aggiungerò eventuali altri punti di interesse nelle risposte.