Questa giocata è stata fatta presso la FroggyCon 2023, con questa versione del regolamento.
Anche questa volta abbiamo giocato una singola Sessione (Oneshot): la Sessione 0 e la Sessione 1 devono essere fatte come parte di un’unica seduta.
Sessione 0
Ognuno dei 5 Giocatori ha creato altrettanti Martiri: Julia la Girovaga, Sirio il Cavaliere, Gabriele l’Oblato, Leponto lo Zelota e Egidio l’Artigiano. Questi Martiri parteciperanno alla Caballicatio indetta dal Vescovo di Ancona: avrà come Obiettivo quello di scoprire come è possibile che l’abate di Farfa si sia suicidato in modo spettacolare e violento proprio sull’altare nella navata principale.
Come Master ho dovuto creare l’Opposizione, ovvero la forza antagonista ai Martiri nel raggiungimento del loro Obiettivo:
- Chi? Un demone in grado di possedere i corpi delle persone.
- Cosa? Ucciderà i monaci uno per uno.
- Dove? Nella Cripta sotto l’abbazia, dove sta riprendendo le sue forze.
- Come? Farà in modo che i monaci, controllati da lui con un incantesimo oscuro, si rivoltino tra loro.
- Perché? Vuole distruggere la comunità dell’Abbazia di Farfa.
Sessione
I Martiri arrivano nella maestosa abbazia di Farfa. Immediatamente notano che i monaci sono decisamente poco accoglienti. Riescono a fatica a farsi portare all’altare dove l’abate si è apparentemente suicidato. Julia e Gabriele trovano una piccola porticina nascosta nei pressi dell’altare, mentre l’Artigiano, il Cavaliere e lo Zelota interrogano due uomini di chiesa, Donatus e Marcus, il quale diventa sempre più ostile. Il gruppo a questo punto si separa: parleranno ai due monaci quando non saranno insieme, in modo da poterli estorcegli informazioni. Nel frattempo, l’Oblato e la Girovaga approfittano di un momento di calma per intrufolarsi nella porticina nei pressi del’altare. Questa apertura li porta ad un corridoio sotterraneo, fino a che Julia e Gabriele si fermano davanti ad un bivio. A seguito di una rivelazione ricevuta dall’Oblato tramite la sua capacità di Archetipo, si rendono conto che nelle tenebre sotto la Chiesa decidono di tornare indietro, ma trovano i monaci spaventati e resi sospettosi dalla paranoia ad aspettarli all’ingresso. Li lasciano passare, ma è evidente che non sono più una presenza gradita nell’abbazia di Farfa, che ora sembra una inospitale e imponente struttura di fredda pietra.
Egidio convince con le buone Donatus, il monaco spaventato, a parlare, e scopre che gli uomini di chiesa credono che l’abbazia sia maledetta: gli abitanti dell’edificio e delle zone circostanti sembrano impazzire e diventare violenti senza ragione. Egidio si fa indicare da Donatus il luogo dove è stato sotterrato lo strano coltello che l’abate ha usato per uccidersi, ma si accorge che tutta la conversazione è osservata da un silenzioso monaco anziano… Nel frattempo, Leponto mette sotto torchio Marcus, il monaco aggressivo, che dopo la sua azione si arrende ed è pronto a svelare tutto. Proprio in quel momento, Sirio si accorge che un contadino sta uccidendo brutalmente un suo compagno di lavoro con una vanga. Prova a fermarlo, ma l’uomo si trasforma in un gigante gibboso con l’attrezzo da lavoro fuso nelle sue carni. La lotta è feroce: anche se il contadino mostruoso viene decapitato la sua testa continua a tentare di ferire i due Martiri, che però riescono a neutralizzare la minaccia. Il gruppo infine si riunisce e decide di esplorare la strana cripta sotto l’altare, sotto gli sguardi inquietanti dei monaci …
Punti salienti
Il dialogo al tavolo è stato piuttosto fluido, privo di grosse interruzioni o momenti dove era stato necessario “tagliare e andare avanti”.
Qualche giocatore ha evidenziato un disallineamento rispetto alle sue aspettative che aveva sulle capacità e sul tema del proprio Martire in termini meccanici rispettivamente a quanto aveva definito nella fase di creazione del personaggio con le domande da farsi: ad esempio il Giocatore dell Zelota avrebbe preferito qualcosa più in linea con un’idea di “figlio bastardo di un nobile” o “nobile decaduto” e ha scelto di ripiegare su quell’Archetipo. Oppure l’Oblato aveva un legame tematico molto forte con l’Archetipo, meno con l’idea del Giocatore di voler interpretare un invocatore di miracoli esperto, cosa che non fa parte delle sue capacità.
Dopo aver creato, nel primo incontro con i monaci, una Ruota (praticamente un Orologio) per tenere traccia della loro ostilità crescente mi ha dato la sensazione che abbia creato maggiore attenzione sull’argomento al Gruppo, che ha iniziato a dare più importanza ai fallimenti che minacciavano di Muoverla ulteriormente.
C’è stato un solo momento dove come GM ho dovuto portare avanti in autonomia la Ruota della Caballicatio, che traccia la vicinanza alla conclusione. È stato comunque frutto di una conseguenza di un’Azione di entrare nella cripta appena trovata per esplorarla, il che ha dato via all’applicazione di una regola che dava questa autorità al GM. Non è stata dunque una forzatura per far andare avanti il gioco, secondo me.
Nella fase di creazione del Martire e nelle prime Scene la giocatrice di Julia era poco coinvolta, quasi passiva. L’aver avuto successo alle prime Prove e la conseguente possibilità di avere autorità sulla Narrazione l’hanno resa più proattiva. È stata lei a proporre, senza alcuna indicazione da parte mia, la presenza di una cripta proprio sotto l’altare, che per pura coincidenza corrispondeva con il Dove dell’Opposizione!
Un altro momento memorabile è stata sicuramente la lotta contro il Mostro: anche se non tutti i Martiri erano presenti in Scena, i Giocatori non coinvolti mi sembravano attenti a cosa stava succedendo e partecipavano indirettamente allo scontro con commenti su cosa stava accedendo. D’altra parte, i Giocatori di Sirio e Leponto hanno iniziato a proporre loro stessi Sacrifici e a integrarli nella Narrativa, senza che dovessi facilitarglieli.
Conclusioni
Come dimostratore mi sono reso conto che, nel caso in cui ci siano 5 Giocatori occorre avere più manuali di demo a disposizione per ottimizzare i tempi di creazione dei Martiri in contesti di gioco dove il tempo a disposizione è limitato. Infatti la Sessione non si è conclusa con la fine della Caballicatio come era successa alla Road to Free Rpg Day, ma non è un problema: abbiamo sfruttato il tempo rimanente per discutere di come è andata la giocata.
Come autore, invece, ho avuto modo di giocare un caso in cui il gruppo di Martiri si separa, e seguendo quanto indicato nei Compiti del Master. I Giocatori hanno portato alcuni dubbi su come elaborare in termini di Archetipo le domande poste in Sessione 0. Inoltre mi son reso conto che le Ferite, per come erano implementate, diminuivano il senso di pericolo nel gioco: devo ancora lavorare su una possibile implementazione.