Eccomi!
Allora.
Secondo il mio arrogantissimo parere vi siete incartati ma non siete così distanti. So far so close…
Forse il punto attorno al quale vi avvitate è il seguente…(o comunque lo butto là come i famosi 2 cents…)
Andare e tornare alla narrazione di gioco (per narrazione intendo tutto ciò che fissa e modifica lo spazio immaginario condiviso) è una cosa che fa qualunque gioco di ruolo e fanno sicuramente tutte le mosse.
Anche fine sessione? Certo.
Prendete il combattimento di D&D (qualunque edizione).
Finito il rolla rolla rolla qualcuno muore/scappa/altro.
Finito il rolla rolla rolla quindi qualcuno descriverà che un mostro e/o qualche pg/png giace a terra stecchito.
Pessima astrazione, piattezza e noia, ma va e torna alla narrazione, una volta che la “meccanica solida”(quella dello strumentario fisico al tavolo, schede e dadi) e “i calcoli quantitativi” saranno finiti e avranno dato un loro responso.
Quindi? Quindi il punto, a mio arrogantissimo parere, non è stabilire se le mosse vanno e tornano alla fiction, ma COME lo fanno. Cioè come si agganciano alla narrazione e al loro interno cosa elaborano, cosa ti costringono a fare.
Anche perché sono sempre i giocatori reali al tavolo che decidono quando una narrazione attiva una meccanica solida e in che modo e fino a che punto una meccanica solida cambia lo spazio immaginario condiviso.
Sono sempre le persone che giudicano se sia coerente con quanto già narrato il passaggio ai dadi o l’attivazione di uno snodo narrativo o di una meccanica.
Le persone fisiche al tavolo riusciranno sempre ad inserire qualunque mossa, anche una mossa come fine sessione, all’interno della narrazione in modo ragionato e coerente, creando nella conversazione di gioco un aggancio sensato rispetto al mondo immaginario e alla situazione dei personaggi.
Quindi è più importante stabilire COME le singole mosse vanno e vengono alla narrazione. Qual’è il loro modo di inserirsi nel flusso della narrazione.
In questo la cosa forse più importante è naturalmente il trigger della mossa, il suo innesco.
Perciò forse @Matteo_Sciutteri ha sempre scritto che essendo l’innesco della mossa fine sessione un innesco non di narrazione allora la mossa non arriva e non va alla fiction.
Il punto è che la narrazione e la modifica dello spazio immaginario condiviso per quel tipo di innesco non è parte interna e diretta della mossa.
La mossa fa riferimento e gestisce elementi solidi che con una procedura fuori narrazione* comunicano fra loro.
Un po’ come “rolla rolla rolla…colpito! Quindi rollo rollo rollo …6 danni!”
In modo diretto la Mossa al suo interno trasporta una procedura che fa riferimento a elementi non di narrazione. Autoesegue una meccanica non di narrazione.