Ieri ho giocato a una sessione di Cyber, l’hack cyberpunk di Cairn tradotto dall’ITA. Non vi riporto l’intera sessione, perché ci vorrebbe troppo tempo, ma un paio di scene con un filo conduttore comune, a cui mi ha fatto arrivare una giocatrice a fine sessione.
Background
L’avventura l’avevo scritta io, era fondamentalmente un “heist-gone-wrong”: il gruppo ha rubato dei dati a una zaibatsu prima dell’inizio dell’avventura, li ha messi all’asta ai criminali locali e l’avventura si apre con la raggelante realizzazione che quei dati sono fasulli. Nient’altro che un’esca per acchiappare hacker e mettergli un bersaglio sulla schiena.
Il gruppo decide come primissima cosa una volta iniziato a giocare che la mossa migliore è rubare dei nuovi dati.
I giocatori
Dei quattro giocatori, uno mi ha detto di essere alla sua seconda sessione in assoluto (la prima era D&D 5e), uno aveva già una certa conoscenza di Cairn, uno sembrava molto sul pezzo con i giochi OSR, ma non ha menzionato alcuna esperienza pregressa e la quarta aveva una discreta esperienza con diversi giochi tradizionali e OSR. In particolare la quarta giocatrice aveva una discreta esperienza di giochi cyberpunk, che è la parte interessante.
In gioco
Furto di dati
Il gruppo si infiltra in una scuola per figli dei dipendenti della zaibatsu e raggiunge la sala server. Tutti i PG si collegano ai terminali, anche se uno solo di loro ha l’interfaccia potenziata. Qui vedo una certa titubanza della giocatrice esperta, anche se il suo personaggio è uno dei due più qualificati come hacker.
L’hacking in Cyber non è spiegato benissimo, ma è sostanzialmente un combattimento tra l’hacker e i software[1]. Essendo basato su Cairn lo scontro è veloce e brutale: i giocatori riescono a prendere il controllo di entrambi i nodi/server, ma solo dopo essere stati attaccati e che uno di loro è stato “messo KO” - buttato fuori dall’Infosfera con zero PF.
Il furto dei dati riesce, ma l’arrivo di un gruppo di “disinfestatori” aziendali - che comprende anche un hacker che riesce a buttare fuori i PG - li mette in fuga.
Intermezzo
Succedono un po’ di cose che non ci interessano, ma il gruppo riesce a scappare, inseguito dai disinfestatori e, soprattutto, trova un compratore per la testa dei disinfestatori. Passano da inseguiti a cacciatori e decidono di preparare una trappola.
Guerra elettronica
Mentre il gruppo prepara la trappola, che prevede la manomissione di un’auto rubata e copiose dosi di C4, mi fanno una serie di domande sui loro bersagli. Non ricordo come o per quale motivo, ma riporto alla loro attenzione la presenza dell’hacker nemico - che li stava effettivamente tracciando tramite telecamere e simili.
I due hacker del gruppo (beh, un hacker e un tecnico) prendono alla sprovvista l’hacker nemico. Di nuovo, è uno scontro rapido e brutale, in cui un PG viene disconnesso a forza, ma l’altro riesce ad avere la meglio, anche grazie all’uso di alcuni virus sperimentali rubati prima. Prendendo il controllo del nodo dell’Infosfera dell’hacker[2], i PG sono riusciti a mettere fuori combattimento due avversari che avevano i propri sensi connessi al nodo dell’Infosfera e a bloccare i freni del loro mezzo di trasporto, impedendogli di evitare la trappola.
Cosa mi ha colpito
A fine sessione, la giocatrice con esperienza col cyberpunk, che ha giocato uno dei due hacker (il tecnico), mi ha fatto un commento che mi ha colpito molto, dicendo che era la prima volta che giocava cyberpunk in un GDR usando effettivamente l’hacking.
Mi diceva, appunto, che tendeva ad evitare di averci troppo a che fare, perché è una meccanica così complessa che non è divertente. Così invece, c’era sì una posta in gioco, e non era una prova “semplice”, ma un conflitto, senza però occupare troppo tempo. Aggiungo anche che, da master, l’organizzazione “come un combattimento”, mi ha permesso di tracciare molto bene cosa succedeva dentro e fuori dall’Infosfera, senza dimenticare il resto del gruppo (in maniera piuttosto semplice, un round nell’Infosfera corrispondeva a un round nel meatspace, quindi facevo un “giro di tavolo” alla volta).