Da questa frase di @Davos mi è venuto in mente che è esistito un GdR che faceva dell’investigazione il suo punto di forza. Il suo nome è Gumshoe. Purtroppo all’epoca me ne interessai poco perché, come tutti i GdR con “poca roba” nel manuale, pochi suggerimenti, poco tutto, o eri già esperto a costruirti i tuoi “gialli” oppure ti attaccavi al tram. Dato che io sono una capra nell’inventare i gialli, non mi interessai molto.
Solo successivamente compresi che Gumshoe non riguardava solo i gialli ma l’investigazione generale e quindi poteva, forse, essere usate per qualsiasi gioco in cui il mistero è la parte che ne fa da padrone. Nonostante questo, rimane uno di quei GdR dove o sai già tutto e ti serve solo il regolamento o non ci si capisce un cavolo!
Ciò detto, qualcuno ha preso a suo tempo il Gumshoe? Come l’ha trovato? Può essere usato per gestire “l’aspetto investigativo”?
Feci una breve campagna ad Esoterroristi intorno al… 2012 o 2013. Caruccio. Nessuno di noi era esperto di giochi investigativi. Anzi, apparte io e un altro con cui giocammo a Lex Arcana (se LA si può definire investigativo), nessuno aveva mai nemmeno giocato a giochi investigativi.
La campagna ci ha divertiti, la ambientai in una zona familiare a tutti, S. Paolo e dintorni, a Roma, con tanto di mappe stampate da google maps. Non durò tanto perché era appena uscito Dungeon World e ci siamo infognati di brutto, fu una pausa tra una campagna e l’altra (mi pare che facemmo subito dopo una campagna a Dark Heart of the Dreamer).
Non è un gioco particolarmente brillante, ma è relativamente adatto a fare quel che si prepone. Ovviamente ora preferirei molto di più un, per esempio, Mostro della Settimana, dove l’investigazione è solo una scusa per scoprire i personaggi, le loro relazioni, e i loro drammi. Gumshoe invece a quanto ricordo si prepore come investigazione pura. I giocatori raccolgono indizi e il divertimento sta nell’interpretarli e capire cosa è successo.
Come dici tu, non mi pare fosse particolarmente chiaro sul come affrontare il flusso di gioco, ma onestamente, ho giocato di molto peggio.