Scusate il ritardo, ma non riesco a ritagliarmi molto tempo per delle risposte argomentate e pesate.
Vorrei partire con un paio di premesse:
1- ho avuto un po’ di resistenza a rispondere, ed è un motivo per cui mi sono preso qualche giorno (pensavo un paio, ma poi sono diventati parecchi perché non avevo tempo). Il motivo è un senso di disagio perché c’è stata un escalation in cui non volevo particolarmente infilarmi (anche proprio perché mi manca il tempo, e ammetto anche la voglia). Nel senso che è nata come una breve condivisione su Telegram e per la mia eccessiva condiscendenza mi sono fatto trascinare su un forum, con un testo d’origine che non è pensato per i tempi e nemmeno per un’analisi accurata che un forum ha. Vorrei fare del mio meglio per contribuire in modo soddisfacente per tutti, ma in effetti non siamo nei confini entro cui pensavo sarebbe rimasta la mia condivisione.
- Leggendo le vostre richieste, mi rendo conto che tra le cose scritte di fretta non è passato un aspetto nel modo giusto. Non ho un’idea precisa e chiara sul fatto che i giocatori presenti fossero stati soddisfatti o insoddisfatti, contenti o meno. Essenzialmente perché, in quel contesto, non ne ero minimamente interessato. Non ero lì per farmi piacere, non ero lì per vendere il gioco, e neppure su richiesta di qualcuno per farlo provare e di conseguenza, abbiamo brevemente chiacchierato, ma non è che abbia scavato più di tanto.
L’insoddisfazione di cui parlo era del tutto interna, personale, totalmente autodiretta. Ero lì per divertirmi, portando un mio gioco. Ma alla fine, mi è rimasto qualcosa di amaro in bocca, che mi ha portato alle riflessioni di cui prima.
Per quanto ne so, potrebbero anche essere stati tutti soddisfatti e contenti, felici di essere morti perché avevano fatto qualcosa di stupido, oppure no. Ma appunto non è il tema della questione e neppure saprei rispondervi opportunamente su questo.
Andando alle richieste, ranocchio, per genere intendo OSR. Ma vado ancora un po’ più specifico, intendo un po’ la “dottrina ICI” (Informazione, scelta, impatto) che è stata un po’ cesellata a partire da Into the Odd e per cui gran parte della filosofia di gioco di Mano Sinistra è debitrice.
Ma di nuovo, ripeto, mi manca il tempo materiale per mettermi ad argomentare in modo serio e completo come un forum richiederebbe e sono in difficoltà, anche se capisco (e per questo cerco di rispondere) la richiesta di maggiori chiarimenti.
Per Bille_Boo
ho descritto l’ambiente (un’arena di combattimento in legno, in stile gladiatorio, per farla brevissima), alcuni aspetti interessanti dell’ambiente, la presenza di automi chiamati “aborti a vapore”, il riferimento al provenire dal pascolo di spadi (e dunque esplicitando, molto portati alla violenza e guerra).
E una telegrafata sul fatto che al loro ingresso gli automi si aspettassero che fossero gli avversari (o meglio una sorta di allenamento).
Uno dei giocatori ha deciso di caricare a testa bassa, mentre un’altro ha chiesto di potersi muovere per andare a guardare un “oggetto” interessante che si trovava oltre loro, sulla destra (e io ho fatto notare che muovendosi in quella circostanza, nelle vicinanze si sarebbe inevitabilmente fatto trascinare nel combattimento). Gli altri giocatori sono andati a traino, decidendo di partecipare al combattimento, tranne uno che ha deciso di provare a rimanere fuori e disinteressato (e che effettivamente ho lasciato fuori dalla fase di combattimento).
le macchine nei primi colpi hanno abbattuto il giocatore che ha caricato (e che a dirla tutta, aveva anche un pessimo valore di Spadi, che serve per il combattimento), ma anche quello che si voleva avvicinare sperando di non essere coinvolto. Dopo alcuni scambi comunque le macchine sono state distrutte (Spadi sono creature particolarmente forti nell’infliggere danno, ma comunque piuttosto fragili da abbattere).
Come dicevo nella premessa, non ho concluso che non si siano divertiti. Ovviamente ho notato che per un’ora e mezza quei giocatori, senza personaggio, non potendo interagire hanno fatto altro (guardato il cellulare, andato a prendere da bere per tutti al bar), ma non ho dedotto nulla. Sono io, a posteriori che ero insoddisfatto e la morte dei due personaggi e stato solo un elemento, probabilmente anche abbastanza secondario, sulla mia insoddisfazione.
Per Agrajag. In realtà, come ho cercato di spiegare, credo di aver generato in tutti un pensiero sbagliato. Il problema non era dei giocatori, o almeno, la mia condivisione non riguardava loro, quello che hanno pensato/provato/vissuto.
A essere onesti, non credo affatto che la sessione sia stata compromessa. Anzi, i tre rimasti hanno proseguito, hanno impattato fortemente col dilemma alla base di tutto (tradirsi oppure rimanere fedeli) e anzi, in modo totalmente sorprendente per me sono riusciti, per via delle scelte effettuate, a riportare in vita i personaggi uccisi così da permettere loro di tornare a giocare per l’ultima ora di gioco.
Il problema non sta lì, in senso stretto, è solo uno degli elementi che ha provocato il senso di insoddisfazione mio (e per esplicitare, non è che sia stato il comportamento dei giocatori a provocarmelo, anche qui è una faccenda molto più complessa e articolata che trae nutrimento dalla somma di tanti aspetti, tra cui ci entra anche il fatto che la sessione al PbtA WAR mi abbia coinvolto in modo particolarmente positivo, ad esempio).
Comunque i combattimenti in Mano Sinistra sono veloci e brutali, di solito in 3 carte (una mano sola di gioco) si chiude tutto con morti e vincenti, quindi i margini sono sempre risicati. Ma fa anche parte di quella filosofia di cui sopra, in un OSR spesso incappare in un combattimento è di suo un errore tattico aprioristico (e quei giocatori potevano forse non esserne consapevoli per inesperienza… tante cose). E metti nel calderone il fatto che per tutti servono parecchie interazioni col gioco per capire come giocarlo in maniera efficace. Ma ripeto, i giocatori non sono il punto.
Ma anche, e chiudo.
il punto è che non mi aspettavo, quando ho formulato il mio intervento su Telegram, un’analisi e delle risposte.
Voleva solo essere una condivisione, tra pari, e senza aver bisogno di chiarirmi alcunché, perché semplicemente mi sono già trovato delle risposte (essenzialmente tra le prime, è che avrei dovuto proporre al tavolo un tipo di avventura diversa, meno didascalica e focalizzata, che desse più spazi di manovra a tutti e anche tempi meno serrati, che facesse respirare di più l’ambientazione e dare più spazio a tutti alla voglia di interpretazione, interpretazione narrativa e altro ancora).