Dune è un complesso universo fantascientifico, creato da Frank Herbert tra gli anni ‘60 e’ 70.
Tutto l’universo conosciuto, il cui signore, l’imperatore Padişah, regna dal pianeta Kaitain.
L’impero si regge su tre pilastri, i nobili del Landstraat, l’imperatore ed i suoi Sardaukar(soldati scelti, la cui fede e lealtà alla casa imperiale di Corrino è inqiestionabile) e la CHOAM(una specie di grande banca che divide i profitti tra imperatore e sudditi)
Tutto l’Imperium ruota attorno alla preziosa Spezia, il Melange, che si estrae su un solo pianeta in tutto l’impero.
Il desertico Arrakis, meglio noto come Dune.
Senza la Spezia, che si estrae dai deserti più profondi ( nel senso di più distanti dai centri abitati) non ci sarebbero i viaggi spaziali, perché la Gilda sarebbe incapace di prevedere il futuro e scegliere le rotte più sicure per le loro immense navi.
Senza la Spezia la vita degli umani sarebbe più corta, perché la Spezia ha poteri geriatrici e aiuta a mantenersi in salute.
Senza la Spezia, non ci sarebbero le bene Gesserit, ordine di sole donne che utilizza la Spezia per sbloccare poteri che gli umani normali possono solo immaginare.
Il pianeta Arrakis, Dune, era gestito dalla casa Harkonnen(una casata feroce e sanguinaria, corrotta e quasi inumana, ma non dimeno potente), in perenne guerra con gli indigeni del luogo, i Fremen, seguaci di una misteriosa religione esoterica molto diversa dalla (relativamente) blanda fede dei mondi conosciuti, i quali sono attesa di un Messia loro promesso da tempo immemore.
Ad un certo punto, sembra per ricompensarlo di anni di lealtà e dedizione, Shaddam IV del suo nome, ha decretato che l’amministrazione di Dune sia affidata a Leto Atreides, Duca di Caladan ed uno dei più rispettati nobili dell’impero.
Il gioco, invece, pur basato sul motore degli altri giochi in 2d20 della Modiphius, è molto meno “meccanico” e più aperto alla narrazione da parte dei giocatori rispetto ai giochi precedenti.
Meccaniamo molto semplice da giocare, veloce, e con ottimi spunti narrativi, sia per i giocatori che per il master.
Sia grazie ad un range di abilità ridotto, sia alla presenza di punti che consentono ai pg di intervenire in gioco e dire la loro.
È molto interessante anche il fatto che tutti i pg contribuiscono a creare la casata di cui poi andranno a giocare i membri o i servitori. Il sistema di creazione condiviso non è trascendentale, ma è carino e funzionale.
Non vi racconto altro del setting perché la campagna sarà ambientata nei giorni immediatamente successivi all’arrivo del nuovo signore di Arrakis e chi non conosce la storia dei romanzi potrebbe subire degli spoiler, che invece vorrei evitare.
Il gruppo andrà a costituire una delle numerose case minori che bazzicavano attorno alla casa Harkonnen (non necessariamente piacedosi) e dovranno sopravvivere al cambio di potere in uno, forse il più importante, dei mondi dell’imperium.
Buona notte.