Consigli per un giocatore nell'interpretazione e creazione di un personaggio

Contesto: Giochi con ruolo da giocatore e master distinti, dove il giocatore ha in mano l’interpretazione di sé stesso, del proprio personaggio (uno o più) e della sua narrazione e dove la parte diegetica del gioco è importante
Gioco attuale: Dnd 3.5

Pre-ambolo:
Un mese di gioco con un master, mi ha portato 2 campagne con ciascuna senzazioni totalmente diverse.
La prima era basata sul manuale di Cairn, ma l’ambientazione si trova in un post sperduto su internet di una persona a caso.
La seconda era basata sempre su Cairn, ma l’ambientazione era “Gardens of the Ynns”, un supplemento di Electric Bastionland.
Ho controllato le fonti (quindi il post ed i manuali) per comprendere da dove venisse la totale differenza nel modo in cui le scene venivano narrate ed introdotte, in cui il worldbuilding era creato e presentato, la velocità nel tempo della storia.
L’unica differenza notata era la presenza di una frase, che scriveva qualcosa del tipo:

Descrivere per Ogni scena o ambiente l’odore ed il colore.

Seguivano pochi esempi del tipo “violetto, scuro, luminoso, si sente un lieve odore di zolfo”. Questo si trova nel post su cui si basava la prima sessione.

Le poche parole usate in quel post per descrivere tutta l’ambientazione hanno dato rilievo a ciascuna frase e la presenza di quest’ultima ha creato una delle migliori sessioni a cui ho giocato. Le sessioni seguenti, ambientate in “Gardens of the Ynns”, non sono state per niente di mio gradimento a livello di narrazione e worldbuilding.

Domanda:
Avete suggerimenti su come creare personaggi?
Attualmente ho una campagna di dnd 3.5, difficile trovare altro con la gente che si conosce in carne ed ossa. Questo post però non vuole parlare di quali sono i gradi abilità più importanti dato che me ne può fregar altamente. Non è nemmeno una richiesta incentrata su come giocare a dnd, dato che vorrei portarmi un modo piacevole di creare personaggi quando gioco altrove, chessia Fate, dove esiste già un modus operandi ben descritto, Dungeon World, o anche Electric Bastionland che ti offre il personaggio già creato.
Personalmente sono passato da lunghi background a poche frasi. Ora sto cercando di capire cosa mettere in quelle frasi.
1 evento passato importante
1-2 frasi di caratterizzazione
L’evento passato sarà di fatto parte della caratterizzazione.
Nella caratterizzazione ho bisogno di scrivere non solo come sembra agli altri, il suo modo di esprimersi per intenderci, ma anche qualche parola su come è lui stesso. Per me scrivere “risulta rude ma sa essere di compagnia” non è abbastanza, mi servono anche una o due frasi su come è dentro, realmente. Del tipo “Si butta nei problemi” “è alla ricerca della conoscenza” “Salva le persone valorose ma è indifferente di fronte alla morte di persone che non lo colpiscono, anche fossero bambini o donne innocenti”.

So perfettamente che descrivere un pattern è inutile, ognuno ha i suoi gusti e bla bla. Tuttavia ho intenzione di chiedervi se avete altro da aggiungermi. Consigli che valgono solo per voi che io sono voglioso di ascoltare.

Ho il vizio di riuscire bene a creare velocemente cose, ma se sono dentro la sessione e non ho ancora definito bene il personaggio tendo a bloccarmi. Devo creare prima lo scheletro e solo in seguito aggiungo dettagli sulla sua backstory che mi invento pure sul momento. Ma senza lo scheletro rimango fermo.

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Qualcuno forse è in grado di scoprire di che si tratta? @thekernelinyellow, o @dismasterfrane, forse voi lo sapete?

Per chiarirmi le idee: stiamo parlando, in entrambi i casi, di un play by chat / play by forum? O di gioco online “in diretta”, tipo Discord e affini? O di gioco dal vivo?

Sarei anche curioso di saperne di più su come quelle poche parole abbiano impattato in modo così rilevante sulla sessione: che cosa è successo che l’ha resa una delle migliori che hai mai giocato? È stato un comportamento del master, o dei giocatori, o di tutti? Che cosa ti fa pensare che fosse collegato a quella frase?

Sta parlando di sessioni fatte su Discord. Questo lo so per via di una nostra chiaccherata in chat.

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Erano sessioni a distanza con microfono e videocamera (anche se spenta).
ora gioco allo stesso modo ma con videocamera accesa.

Io prediligo sessioni con narrazione lenta, che danno spazio ai giocatori di ruolare (in game come personaggi o off game come narratori dei personaggi) e fare qualche commento tra loro.
Io amo giocare di ruolo come ho amato leggere perché ricerco un altro mondo in cui immergermi. Non è escapismo, ma semplice curiosità, di essere qualcun altro in mondi con leggi fisiche diverse.
Per questo motivo amo osservare e la narrazione, nella mia esperienza, rappresenta i miei occhi nel mondo di gioco. Un master ha in mano i miei occhi mentre mi descrive la stanza della strega, così tutti i giocatori, me compreso, quando si muove il personaggio. Amo descrizioni concise ed efficaci, ma mi sto perdendo in un altro argomento.

Detto questo preambolo la sessione è stata lenta e soddisfacente, senza eccessivi monologhi.
Le sessioni successive, basate su “Gardens of the Ynn” sono state quasi l’opposto.

Quella semplice frase imponeva al master di narrare. Questa narrazione gli è piaciuta e tutto il tavolo si è messo a narrare.

Perché questo antefatto se parlo di come impostare un personaggio?
Senplice: Io, come questo master, ci lasciamo impressionare da poche parole ed io cerco quelle giuste per permettermi di ruolare come mi piacerebbe ed al meglio del divertimento disponibile. Non cerco metodi universali, ma semplici metodi diversi, che ciascuno trova confortevoli, per provarli e comprenderli. Capire che per me non bastava scrivere quale modalità espressiva adottare, ma necessitavo di tratti caratteriali è stato immediato quanto importante, ma ci sono volute alcune sessioni. Prediligo pure un evento del passato. Sono ovvietà, ma alcune persone preferiscono metterci un desiderio sul futuro o creare tutto sul momento. Altre ancora di mia conoscenza vogliono 10 paginate di background. Accetto qualsiasi vostra strana opinione: voglio provarle e capire cosa mi piace di più

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Servirebbe qualche dettaglio in più. Cairn ha una generica ambientazione “forestosa”…

Questa parola non significa niente. Se intendi “giocare di ruolo”, stai già giocando di ruolo. Se ci sono delle parti dell’esperienza che non consideri “giocare di ruolo”, stai semplicemente usando procedure per te negative e poco efficaci. Se intendi altro con “ruolare”, definiscilo.

non avrei scritto nulla. Ma questo tuo ultimo intervento mi ha mosso.

Sentir parlare di narrazione lenta di paragone fra la lettura e il gdr di immersione come curiosità sul mondo e sulle sue relazioni oggettive di causa-effetto mi fa bene al cuore.

È, in parte, la descrizione di ciò che piace anche a me nel fenomeno gdr, anzi, di quello che costituisce in parte requisito per me essenziale di qualunque gdr, la credibilità e solidità dell’immaginato.

Ti consiglio allora di provare ad accostare il personaggio come fosse un tipo da indagare psicologocamente con domande situazionali.

EX.

  • Gli piacciono i fiori? Perché, cosa ci trova di bello/brutto.

  • Un bambino assiste all’umiliazione per povertà di suo padre in piazza. Cosa prova il personaggio, e se fosse capitato a lui?

  • ha mai pensato alla propria morte? Come la immagina?

  • preferisce un tramonto da solo a riflettere o con una giovane ragazza? Perché?

  • come reagisce se il cibo che prende fa schifo?

  • se perde le parole (qualcuno lo surclassa in un dialogo contrapposto e non riesce nemmeno a spiegarsi) si vergogna?

Più le domande sono legate all’ambientazione meglio è e più il risultato sarà buono.
Le domande possono anche avere una serie di risposte pre-costruite.
Le domande possono anche riferirsi ad eventi del passato realmente accaduti alla fiction del personaggio.

Non è che sia necessario fare cose del genere eh. Moltissimi giochi prescindono allegramente da ogni caratterizzazione a priori e ne hanno ben donde.

Ma se vogliamo un background vecchio stile trovo che gli aspetti alla Fate siano un modo tutto sommato debole e statico, un’indagine psicologica per situazioni a me piace molto di più

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In generale a me piacciono due cose, quando creo un personaggio (che sia un PG o un PNG, non mi cambia molto):

  • Pensare a un conflitto che lo riguarda (qualcosa che vuole e non riesce a ottenere; o qualcosa da cui vuole fuggire che lo perseguita, ecc).
  • Creare dei trigger, ispirati a The Burning Wheel: SE succede questo ALLORA lui di solito si comporta così.

Esempio:

SE vede un debole deriso o aggredito, INTERVIENE in sua difesa, qualunque sia la minaccia
SE subisce una ferita grave, FUGGE perché è un vigliacco e ha paura di morire e del dolore
SE ci sono in ballo guadagni, è disposto a FARE qualunque cosa

Con 2-3 trigger (che rappresentano le sue motivazioni / le sue paure / i suoi desideri, ecc) che più lo distinguono, mi sembra di definire già un personaggio in maniera interessante - il resto, lascio che sia esplorabile nel gioco (a volte, personaggi che ho creato mi hanno stupito).

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Tanti, ma bisogna partire dal presupposto di avere un’idea base. Un concetto di personaggio da cui partire, altrimenti ogni cosa non ti porterà da nessuna parte.

Se non hai idee per il proprio PG, @AndreaParducci mi ha dato due generatori casuali che possono sfruttare idee:

Una volta che hai avuto un’idea di base del tuo PG, ci possono essere svariati trucchi per tirar fuori qualcosa di giocabile.
Per il backgruond io ti consiglio questo articolo (grazie @Bille_Boo ):

Per il resto, dipende molto da quale sarà il concetto di base del personaggio perché devono essere tarati sul concetto base :slight_smile:

Qui mi fermo perché ho da fare: magari tornerò con qualche consiglio più tardi :slight_smile:

Ciao :slight_smile:

2 apprezzamenti

Intendo giocare di ruolo, ma tendo a differenziare la parte diegetica e non. Forse dovevo specificarlo di più.

(in game come personaggi o off game come narratori dei personaggi)

Questo lo uso e penso già sia affine ai miei gusti, avendo trovato particolarmente d’aiuto creare worldbuilding partendo dalla scrittura di domande a cui rispondere.

E penso di provarlo già col personaggio che uso nella mia attuale campagna. Lo ricreo sul modello iniziale dalla prossima sessione, poi ti faccio sapere :+1:

Ringrazio anche gli altri, sono molto soddisfatto dalle risposte (si, siete d’aiuto)

3 apprezzamenti

Quindi stai differenziando fondamentalmente tra il raccontare in prima e in terza persona?

Sto differenziando tra 4 casi diversi:

  1. Quando la narrazione avviene dalla bocca dei personaggi
  2. Quando la narrazione avviene dalla bocca dei giocatori
  3. Quando la narrazione ha impatto nel mondo dei personaggi
  4. Quando la narrazione ha impatto nel mondo dei giocatori

Quindi distinguo 3 situazioni, dato che lo sfondamento della quarta parete rimane abbastanza circoscritto nelle nostre usuali condizioni.
Abbiamo l’Io Giocatore, l’Io Narratore e l’Io Personaggio. Almeno così li chiamo qua. Spero si capisca e non si invochi qualche problema terminologico di cui non sono a conoscenza. Non è una semplice differenza tra quale persona usi quando parli e mi dispiace tu abbia compreso questo dal mio messaggio precedente.

Voglio anche aggiungere che è bene comprendere che tutto è gioco di ruolo, ma penso sia più utile comprendere che queste situazioni possano accadere e definire cosa sia il gioco di ruolo, con tutti gli asterischi che possono essere messi e le eccezioni che vanno tolte, insomma, ci siamo capiti, almeno spero. Sono conscio che esistono rpg con e senza master, dove tutti sono master o senza regolamento.
Sono dell’idea che se senti il bisogno di fare quell’affermazione allora stiamo parlando di giochi (ecco che arriva il termine) “tradizionali”, nel senso che funzionano con i ruoli alla dnd, master e giocatore. In questa condizione è meglio identificare le 4 possibilità come si fa nel cinema o nella letteratura, in modo da spiegare perché tutto è ruolare.

E forse non è neanche off topic giudicando dal titolo.

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No, non è off topic, e ti sei espresso con relativa precisione. Ci sono dei termini già noti per le cose che hai detto, ma non mi sembra il caso di appesantire il thread – l’importante è che sia chiaro quello che dici.

In questo caso con “narrazione” stai intendendo semplicemente partecipare alla conversazione, parlare (della materia del gioco, chiaramente).

Vorrei solo dire che delle preferenze di questo tipo sono preferenze tecniche. Ovvero, questi in realtà sono strumenti che possono essere applicati in maniera giusta e sbagliata in base al contesto. Dire “mi piace più quando la narrazione è fatta così” è confondere il cacciavite con la sedia.

e in effetti, se ti siedi sul cacciavite non è una bella cosa.

Perché una mela è una mela.