La scorsa domenica il mio gruppo ha giocato a Cani nella vigna, tutti per la prima volta. Abbiamo fatto in tempo solo a creare I personaggi e a giocare I conflitti di iniziazione. Io ero il GM. Raccolgo in questo thread un breve riassunto della sessione e le mie impressioni:
Conflitto 1
Fratello Thaddeus è figlio di due ex-cani. Sin da bambino ha sempre saputo di essere destinato a percorrere la stessa strada.
La posta: “spero che il mio personaggio venga scelto come voce solista per la festa di pasqua”
Impostiamo la scena: il maestro di canto, conclusa la lezione del coro, trattiene fratello Thaddeus per una prova. Abbiamo cominciato a rilanciare su virtuosismi canori e pezzi impegnativi, e qui mi è venuto il primo dubbio sul regolamento: una situazione del genere è sempre considerata un conflitto non fisico? Comunque poi il conflitto è diventato propriamente a parole, e nell’ultimo rilancio ho accusato fratello Thaddeus di poca umiltà nel richiedere per se stesso il ruolo di solista, dopodichè il giocatore di Thaddeus si è ritirato. Ha guadagnato un nuovo tratto “non ho ottenuto il posto di solista per la poca umiltà 1d6”.
Dopo il giocatore mi ha detto che data la situazione non gli sembrava il caso di escalare. Non so se considerare ciò come un limite del gioco – perché l’unico modo che un giocatore ha di dimostrare che tiene davvero alla posta è buttarla sul fisico, anche in una situazione del genere – o un momento in cui invece il sistema ha funzionato, perché ci ha mostrato come il giocatore in fondo non tenesse poi tanto alla posta.
Conflitto 2
Fratello Archibald è uno del popolo delle montagne, convertito all’ età di 12 anni.
La posta: “spero che il mio personaggio impari a tenere la bocca chiusa”
Impostiamo la scena: Un maestro del tempio si sente libero di utilizzare il cavallo dei futuri Cani in addestramento per I suoi comodi. Sorpreso da fratello Archibald cerca di intimidirlo, ma quando fratello Archibald si frappone fisicamente tra lui e il cavallo (Escalando!) se ne va borbottando qualcosa sulla tracotanza delle giovani reclute. Fratello Archibald guadagna così il tratto “non ho mai imparato a tenere la bocca chiusa 1d6”.
Il giocatore ha subito Fallout a lungo termine, decidendo di aumentare il suo tratto “lingua lunga 3d4” a 4d4. Ovvero, fratello Archibald, incoraggiato dal suo successo, si trattiene ancora meno dal fare commenti inopportuni, ma questo gli causerà ancora più guai!
Conflitto 3
Fratello Malachi viene da una famiglia particolarmente devota.
La posta: “spero che il mio personaggio dimostri di saper conoscere il libro della vita meglio dei suoi maestri”
Impostiamo la scena: la lezione di scritture è quasi conclusa quando fratello Malachi si permette di correggere il maestro su un interpretazione errata di un passo. Qui ho giocato di nuovo la carta dell’ accusare il personaggio di poca umiltà, come nel primo conflitto. Mi è sembrato un po’ banale, ma trovo difficile interpretare personaggi che esistono da due minuti… Comunque il conflitto l’ho vinto io, così fratello Malachi ha guadagnato il tratto “ho perso il dibattito con il mio maestro 1d6”.
Osservazioni varie
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Mi sono spesso trovato a boccheggiare durante i conflitti verbali. Non sapevo proprio cosa dire! È che ruolare un “ritorcere il colpo” non è facile, soprattutto al terzo o quarto scambio verbale…
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L’unico fallout mi è piaciuto molto. Fratello Archibald mi sembra un personaggio molto più interessante ora.
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Non capisco come le relazioni possano entrare in gioco. Durante la creazione del personaggio tutti hanno preso relazioni con abitanti della loro comunità locale, e a meno che non passino di lì credo che rimarranno inutilizzate sulla scheda personaggio… anzi, se avete dei suggerimenti in tal senso li leggo volentieri.