Premessa: ho iniziato una nuova campagna a Blades con il gruppo storico nel quale, però, alcuni non avevano mai giocato a un FitD e che solo di recente si sono spostati dai tradizionali a giochi differenti (la campagna dell’anno scorso a DW per molti è stata la prima esperienza in questo senso).
Lo premetto perché l’errore l’ho commesso io ma è rafforzato dal fatto che al tavolo, sul momento, nessuno mi ha detto “mmm, ma sei sicuro?” - che è una roba che aiuta sempre a tenere sotto controllo gli eventuali passi falsi.
Anyway, la cosa è più o meno così:
Gruppo si trova a inizio campagna nel covo dei Corvi a discutere - hanno le prove che le Fusciacche Rosse siano coinvolte nell’omicidio di Roric (il vecchio capo dei Corvi) e vogliono in questo modo forzare la mano a Lyssa (nuovo capo dei Corvi) perché rinnovi accordi con loro e supporti i Lampionari, loro amici.
Tra le varie idee che i giocatori hanno c’è quella del Guanto che chiede un flashback per convincere Baszo, capo dei Lampionari, a presentarsi in un’ora X concordata nel covo dei Corvi.
Fin qui, tutto bene.
Giochiamo il flashback e quello che vuole ottenere il Guanto è: convincere i Lampionari della bontà del suo piano e quindi presentarsi nei modi e nei tempi concordati.
I Lampionari, nella mia testa, hanno una loro agenda chiara - che comprende sul lungo periodo fare fuori le Fusciacche ma anche i Corvi stessi.
Chiudiamo il flashback con uno sguardo di intesa tra Baszo e il suo secondo in grado, e ritornando al presente, arrivano i Lampionari nel covo dei Corvi… estraendo da sotto il mantello una bomba alchemica incendiaria.
Nella mia testa il ragionamento era semplice: i Lampionari ne approfittano per fare una scena tipo Leia ne il Ritorno dello Jedi quando si presenta di fronta a Jabba, bluffando.
(per intenderci qui:)
Con il loro arrivo chiudiamo la sessione lasciando in sospeso cosa accadrà.
Discutendo post partita è saltato fuori che ai giocatori non sembrasse corretto che i Lampionari abbiano scelto di agire in quella maniera.
Non tanto perché non sono liberi di seguire la loro agenda (cosa che ovviamente sono liberi di fare) né perché il flashback debba obbligare i png coinvolti a fare le cose richieste dai giocatori (la regola dei flashback non funziona così), quanto perché io non sono stato chiaro nello spiegare l’esito del flashback.
E, ripensandoci, avevano ragione.
Se il giocatore chiede di parlare con un PNG per ottenere X, io come GM devo sempre fargli capire se è riuscito nel suo intento o meno. Ancora meglio, devo accertarmi che sia chiaro ai giocatori.
Anche perché in quel modo lascio la scelta al giocatore: se lui è consapevole di non averlo convinto al 100% e che il PNG potrebbe agire in maniera differente o avere altro in testa, il giocatore potrebbe decidere di rischiare dicendo “magari per convincerlo provo a comandarlo / manipolarlo / ecc ecc”.
Al che, come GM, posso rispondere:
- Non serve il tiro: è d’accordo con te MA mette delle condizioni (esempio: però voglio la testa del capo delle fusciacche rosse quando tutto sarà finito! Ho la tua parola?)
- Sì, serve un tiro: Bazso non sembra persuaso. Forse si presenterà, ma le cose potrebbero non andare come pensi.
- No, non serve un tiro: ti sembra convinto. Tuttavia, è instabile. Quando apparirà farò un tiro sorte per stabilire se ha deciso di seguire il tuo piano. Se vuoi, puoi fare un tiro adesso per migliorare il tiro sorte che poi farò.
Rendendo tutto più chiaro (soprattutto la posizione del PNG nella fiction) e lasciando ai giocatori l’onere di decidere se e quando spingere, rischiando e tirando, o se cambiare approccio, ecc.
Per concludere: alla fine la soluzione è stata semplice - abbiamo rigiocato il flashback, annullando la scena di arrivo dei Lampionari e cambiandola.
E’ stato comunque interessante perché mi ha permesso di spiegare che in un gdr non è un problema rivedere una cosa giocata e cambiarla, soprattutto se si è commesso un errore.