[Blades in the Dark] A cosa si può resistere?

boh, non mi è chiaro, nè leggendo il manuale nè sentendo gli interventi. Non sono per nulla dentro Blades e evito ogni giudizio, davvero non so ancora come è questo gioco, ma quello che avete detto sembra un po’ il solito “accordarsi al tavolo” … che è tanto di moda pare…

No, e in effetti per dire questo è palese che tu non lo abbia mai giocato :wink:

Ci sono delle regole: il GM quando un giocatore sta per tirare i dadi, gli dice in che posizione si trova e quindi quali possibili conseguenze ci saranno in caso di fallimento.

Il discorso del ‘scegliamo il tono della campagna’ non ha nulla a che fare con queste meccaniche. Ma all’inizio della campagna ha senso discutere lo stile: stiamo giocando a Occhi di Gatto oppure stiamo giocando a Peaky Blinders?
Da lì, il tono che guiderà appunto il master a spiegarti posizione ed effetto quando starai cercando di fare qualcosa di pericoloso.

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Boh, a me sembra che tutto il gioco sia una raffinatissima evoluzione delle varie “manopole” che puoi regolare per decidere il tono della campagna. Non solo a inizio partita, ma durante la partita (e lo dice esplicitamente) ogni decisione su cosa posso fare i personaggi, quando e cosa devono tirare, la posizione, l’efficacia, e le conseguenze del tiro, e eventualmente resistenza… Sono tutte meccaniche che includono piccole decisioni finemente progettate per far emergere in maniera spontanea lo stile di gioco unico per quel tavolo (e ribadisco, è scritto esplicitamente, te lo dice Harper che è così). Insomma, a me si accese la lampadina con la supernatural dial di cani, ma qui siamo a un livello di consapevolezza di design elevatissima. Potresti non accordarti su nulla a inizio campagna, giocare con perfetti sconosciuti, e dopo una partita sarebbe chiarissimo a tutti tono e stile della campagna.

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Il punto è che l’accordo è tra tutti, non è in mano al GM e basta.

Detto questo… come posso darti torto quando parli bene di Harper? :stuck_out_tongue:

Se questa tua frase è in risposta al post di Adam subito prima, allora è fuorviante. Blades è ben diverso da Dungeon World, e attribuisce tutta l’autorità in merito al posizionamento al Master. Non ci sono dubbi in merito. L’unica cosa che il giocatore può / deve scegliere è l’abilità.
È devo dire che lo preferisco di brutto a Dungeon World, almeno a livello di chiarezza nell’intento e nella spiegazione (come già visto in altri post).

Se si parla di come impostare la campagna all’inizio, quella è un’altra storia, ovvio.

Sì, intendevo stabilire il tono della campagna.
Adam sostiene che puoi non farlo all’inizio e le meccaniche ti porteranno a doverlo fare in gioco.
Vero.
Ma non farlo all’inizio non deve fare pensare che allora sia responsabilità solo del GM stabilirlo man mano che si affrontano le situazioni.

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Per la cronaca, i giocatori decidono anche cosa effettivamente possono fare i personaggi. È probabilmente… La responsabilità in assoluto più importante, secondo me, riguardo al tono della campagna.