Ieri sera, al GdR al buio di Pavia ho portato:
ANGEL: NeuEon di Starshine
lo potete trovare qui: https://starshinescribbles.itch.io/angel
(fa anche parte del bundle “TTRPGs for Trans Rights in Florida” quindi potreste già averlo).
Il gioco non specifica il numero di persone, io direi 1-5, ma sappiate che vi serviranno 1 mazzo di carte francesi per persona +1 (quindi ieri sera avevamo 6 mazzi di carte).
Personalmente, nonostante al tavolo la serata sia stata piacevole, il gioco non ci è piaciuto.
L’incipit è abbastanza interessante.
Una tecnologia sfuggita al controllo ha creato delle zone di distorsione spazio-temporale dove non ci può essere la vita. Dei robot, guidati remotamente dai giocatori, sono mandati a chiudere questi varchi, chiamati “spire”.
Meccanicamente il gioco prevede di costruire una griglia di carte e con delle altre carte disegnare il proprio robottino, poi esplorando la zona/griglia verranno scoperte delle carte che potranno danneggiare il robottino e daranno degli incipit su cui la persona che starà giocando in quel momento dovrà costruire la narrazione.
Il sistema a una prima lettura non mi era sembrato malaccio, un gioco “a raccontarsela” che per me non è un difetto, ma la verità è che alla prova sul tavolo abbiamo, facendo anche un po’ di debriefing è un giro di “star and wishes” abbiamo evidenziato alcune criticità:
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la griglia si esplora in maniera relativamente veloce, il gioco da come obiettivo di esplorarne più d’una ma i prompt sono gli stessi e quindi ci si ritrova spesso con lo stesso prompt.
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il gioco richiede di elencare 3 cose che piacciono al personaggio e 3 cose che non ama, poi questi input non vengono sfruttati (io ho piegato alcuni prompt per sfruttarli).
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Il gioco dice di giocare bendati, e comunicare “come fossero radioline”, così da inserire la difficoltà del non avere ben chiaro dove fossero. Abbiamo fatto 2 turni così ma è stato evidente che i giocatori hanno semplicemente creato una mappa mentale, inoltre essendo in un pub era piuttosto scomodo e abbiamo quindi optato per lasciar perdere.
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le persone al tavolo hanno evidenziato una mancanza di meccaniche che portassero il gioco a “far parte di una squadra” piuttosto che a essere 5 giocatori distinti, la parte bendata forse avrebbe aiutato ma non ci aveva convito per altri motivi.
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l’obiettivo nelle griglie è sempre di trovare i 4 assi, mancava di un concetto narrativo del perché le “cose da trovare” fossero 4, inoltre la griglia, da regole, può essere 1x1 o anche 2x2, quindi… gli assi? sono tutti? ne tolgo 2? inoltre è stata percepita una mancanza di climax nello scoprire il 4° asso e … boh… finisce la spira.
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sono uscite un po’ di domande sulle meccaniche a cui abbiamo “risposto” come preferenze di gruppo ma che evidenziavano una certa mancanza di playtest.
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c’è più di una meccanica per far esplodere i robottini e scoprire pezzi di griglia, e tornare con uno nuovo; è voluta e all’inizio sembrava anche interessante. in teoria il robot torna in maniera meno efficiente, ma per come è poi costruita la griglia e per quelli che sono gli obiettivi di gioco, se volessimo “vincere” è troppo più conveniente esplodere a ogni turno (anche perché il gioco porta Comunque i robottini a danneggiarsi ed eventualmente a esplodere). Non è stato fatto per volontà comune ma in generale trovo tolga moltissimo al gioco se le conseguenze per un’azione siano così leggere visto che poi il tono teorico presentato era molto più gritty.
Detto questo, il gioco lo boccio, ma la serata è stata comunque piacevole.
Stars and wishes
È uno strumento per incoraggiare feedback positivi e un migliore gioco al tavolo. Al termine di una sessione, ogni personal al tavolo può donare una stella ad un altro per segnalare un’ottima giocata o qualcosa che è piaciuta e poi esprime un desiderio di cosa vorrebbe vedere nel futuro della campagna.