Premetto: Star Wars è stata una delle mie prime esperienze di gioco di ruolo, prima che sapessi cosa fosse un gioco di ruolo.
Io e i miei amici delle scuole elementari scrivemmo un regolamento per quello che posso solo definire un larp, che giocavamo durante l’intervallo grazie all’ausilio di comodi tubi di PVC di svariati colori che venivano usati per imitare le spade laser – vi sorprenderebbe l’elasticità delle ossa di un bambino di 7 anni. Credo dev’essermi venuta l’idea guardando mio padre che riparava un lavandino, alché il genitore ingenuo decise di incoraggiare la mia passione per il fai-da-te fornendomi riserve enormi di questi tubi, che poi arrotolavo a un lato con il nastro isolante nero per rappresentare un’impugnatura. I bimbi erano divisi tra Sith e Jedi, e il gioco andava avanti a mo’ di società segreta anche durante la normale scuola. Compivamo missioni gli uni contro gli altri.
Uno dei momenti migliori (a ripensarci, probabilmente una buona lezione ricevuta) fu quando fui spodestato da una delle comode poltrone del concilio Jedi che avevo ritagliato per me stesso, alché andai a frignare da una maestra, alla quale fu consegnato il manualetto. Da manuale, ero stato spodestato correttamente, e dunque la maestra mi disse di non fare il deficiente e stare alle regole pattuite. Grazie maestra. Possiedo ancora una copia di questo manuale, intitolato “REGOLAMENTO JEDY”, con typeface Agency FB. Prendevo la cosa estremamente sul serio.
Seguì il coinvolgimento di altri bimbi che non sapevano di che cazzo stessimo parlando, e completa degenerazione del tutto in politica da cortile. Ho anche dei vaghi ricordi di aver picchiato una bimba con i suddetti tubi di PVC sullo stinco che, non protetto da pantaloni o ginocchiere, sviluppò un visibile livido. Questo accadde durante uno dei ritrovi fuori dalla scuola, in un parco giochi, fortunatamente, e non fui punito.
Insomma, faccio questa roba da una vita. Star Wars è una delle cose che amo di più al mondo, anche se ultimamente faccio finta non sia vero (non parlarmi dei film nuovi, orchidea).
Finita la storiella del cazzo, adesso ti consiglio dei giochi.
Vorrei scriverti una storia allucinante per ciascuno di questi, ma è tardi e te li elenco e basta adesso.
Nei primi due, si giocano personaggi “normali”, ovvero non Jedi. Si presume che siano ambientati nel periodo imperiale dove i Jedi siano estinti o quasi, e si giocano gruppi di personaggi ai limiti della legge che fanno missioni stile Firefly. In entrambi, si può finire a giocare un personaggio sensibile alla Forza, e ci sono anche regole per le spade laser, ma sono cose rare.
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Edge of the Empire della FFG: Questo è un gioco ufficiale con tanto materiale. Ha una presentazione da “tradizionale”, ma (a) non ha regola zero, anzi dice di consultare i giocatori pure prima di applicare le regole opzionali, (b) ha un sistema di risoluzione molto innovativo che farebbe invidia a un PbtA basato su una pool di dadi speciali con simboli, nel quale è previsto sia il successo con conseguenze che il fallimento con vantaggio (c) il fatto che usa simboli invece che numeri rende sorprendentemente facile spiegare questo gioco a giocatori abituati a D&D, è come se rompesse le abitudini (d) ha relativamente buoni consigli per il GM, (e) non privilegia particolarmente il combattimento rispetto ad altri modi di risolvere i conflitti (f) ha un sistema d’iniziativa abbastanza figo che permette di riordinare a piacimento l’ordine di ciascun lato di un conflitto a scopi narrativi (g) ha i punti Destino simili a quelli del FATE, (h) i dadi vanno tirati all’aperto, anche quelli del GM, eccetto alcuni casi speciali.
È abbastanza macchinoso e richiede dadi speciali.
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Scum and Villainy di Stras Acimovic: è uno dei miei giochi preferiti del momento. Fondamentalmente Blades in the Dark reskinnato sulla frontiera galattica di Star Wars. Si gioca la ciurma di una nave che va in giro a fare lavori (anche la nave ha una scheda). Non cita direttamente la proprietà intellettuale della Disney, ma puoi rimpiazzare per ciascuna cosa gli equivalenti: non c’è l’Impero ma c’è l’Egemonia, etc. A me questo gioco piace addirittura più di Blades in the Dark, perché l’ambientazione e il colore è più nelle mie corde di quello di BitD. Ci gioco molto volentieri.
L’altro gioco che ti consiglio, e va nella direzione completamente opposta, è … Cani nella Vigna. Se vuoi giocare i Jedi, e giocarli davvero, nel loro periodo d’oro, questo è il modo per farlo. I Jedi fondamentalmente sono la stessa identica cosa dei Cani: un gruppo di frustrati sessualmente cui è stato fatto il lavaggio del cervello fin da bambini e che sono chiamati a portare l’ordine e la giustizia nella galassia. In questo caso giocherai gruppi di Jedi che viaggiano su vari pianeti risolvendo i problemi della gente, con attenzione particolare alle questioni morali sviluppate da ciascuna situazione. Puoi prendere il gioco così com’è e rimpiazzare l’ambientazione, è molto semplice.