Questo è un ottimo esempio.
Ed il classico esempio che mette in crisi il sistema di Trollbabe, cioè costringe a comprendere fino in fondo il sistema.
Quando scatta un Conflitto?
Quando un partecipante al gioco lo chiama. Cioè lo vuole, in base ad un suo giudizio sulla fiction, cioè in base a come, a “se” , giudica compromesso diegeticamente, nella fiction, l’interesse del personaggio per cui “parteggia”, Trollbabe da un lato, PNG dall’altro.
Questo è vero anche al contrario: se nessuno chiama il conflitto allora il conflitto non c è.
Il Conflitto lo devi volere.
Inutile chiedere alla fiction se si deve fare un conflitto o addirittura se ci sta bene un conflitto in quella situazione.
La situazione di gioco va giudicata per l’interesse della Trollbabe e del png coinvolti (e poi alla fine ti rendi conto che per la tua Trollbabe in realtà sei tu stesso che vieni “presoin mezzo” dalla fiction, che l’interesse tende a diventare il tuo), come presupposto di un tuo giudizio di volontà, non come prescrizione oggettiva contro la tua volontà.
È vero che il manuale suggerisce che in alcune occasioni, specialmente laddove nella situazione di fiction qualcuno può farsi male a causa di qualcun altro, un conflitto dovrà pur essere chiamato da qualcuno dei partecipanti al gioco, ma questo non sostituisce e non può sostituire mai la chiamata volontaria e tanto liberatoria: “Conflitto!”
Cosa significa tutto questo?
Che nell’esempio da te riportato ben potevi non chiamare alcun conflitto e creare una nuova scena dopo la liberazione in cui le guardie avevano trovato e raggiunto la Trollbabe e il prigioniero.
Che tuttavia, se tu avessi voluto, avresti anche ben potuto liberamente chiamare un conflitto.
Di che tipo?
Qui ha ragione @Digio, che però non so se si è reso conto di aver risposto
Sei libero. Come sempre.
Le guardie inseguitrici tirano con balestre, fionde e frombole, sono veloci come il vento e ti assalgono fianco a fianco dai cavalli, hanno carri falcati che ti falciano etc etc etc (a seconda della fiction che era stata creata)? Chiama un Conflitto Combattimento.
Le guardie arrivano con un certo ritardo o comunque la Trollbabe è stata attenta in qualche modo a depistarle o ingannarle, devono trovare le sue tracce, devono non perderladi vista, addirittura si è nascosta o si nasconde in qualche anfratto o da qualche parte, o minaccia le guatdie mentre la inseguono o tenta di corromperle oppure cerca banalmente di convincerle a desistere con una forsennata maratona o di scoraggiarle con una velocità lampo che le demotiva? Chiama conflitto sociale.
La Trollbabe o le guardie intessono incanti per riuscire a fuggire o riuscire a bloccare? Chiama conflitto magia.
Insomma. La situazione suggerisce il tipo di conflitto, ma fai presto a crearla e modificarla, ad introdurla per assecondare il tipo di conflitto che vuoi.
Non è un escamotage, non è barare, non è railroadare.
È come funziona il gioco di ruolo e chi, in occasioni come queste, ti dice che decide la fiction, che c è un’unica risposta, che il gioco ti fa fare una o l’altra cosa, non sa di cosa parla.
Trollbabe è didattico proprio per questo.
Ti insegna che in un gdr fatto bene, davvero decidi tu come prosegue la storia, sei tu che decidi quando una regola e una procedura va usata.
E lo decidi perché vuoi che l’immaginato si modifichi proprio in quel determinato modo.
E nota che in ogni tipo di conflitto descritto sopra l’iniziativa e la scelta del conflitto era, è, nelle mani del master esattamente come in quelle del giocatore.
Significa che il master può limitare il tipo di obiettivo della Trollbabe?
Si.
Nessuno scandalo: il giocatore ha a disposizione la chiamata del conflitto, se lascia che il master chiami conflitto prima implicitamente sta dicendo che vuole vedere fin dove le guardie arriveranno, sta dicendo che è pronto a far male alle guardie se queste lo mettranno alle strette.
Inoltre che cosa di preciso succede nel conflitto viene stabilito con la fase equa e trasparente altrettanto che con la chiamata del tipo di conflitto e con l’obiettivo scelto.
Se il giocatore della Trollbabe mette come obiettivo di un conflitto combattimento chiamato dal master solo"riesco a scappare" e nella fase equa dichiara che li getta a terra senza trafiggerli e anzi stando attenta a non fare loro male vero, allora il racconto dell’outcome da parte del master dovrebbe onorare la fase equa da regole.
Le guardie se ne andranno acciaccate, moralmente sconfitte e con tagli e lividi, ma senza danni veri e magari a causa delle classiche ruzzolate da cavallo o circostanze esterne. Tipici film alla Zorro.
Anche qui Trollbabe è didattico: insegna l’agency, cioè a prestare ascolto e ad onorare la “musica” degli altri, perché il master non ha letteralmente altri strumenti tecnici per descrivere cosa succede che aver ascoltato e riallacciarsi a quanto detto dal giocatore nella fase equa, nessun principio, nessuna mossa o reazione, nessun outcome predescritto da un 7-9 di una Mossa etc etc etc.
Solo nuda agency.