Sul giuocare "quella ambientazione"

Salve avventurieri! Ho visto ultimamente alcuni post dove si dice di utilizzare DW per giocare una partita che prenda spunto da una certa ambientazione, come ad esempio Skyrim o Ravenloft.
Ho sempre avuto una certa attrazione per il giocare “quella ambientazione”, anche se quando ho davvero valutato la cosa, sono arrivato a un paio di questioni per me insormontabili.

In particolare le argomentazioni che più mi hanno frenato sono state:

  1. Ho sempre trovato che la creazione del mondo, condivisa tra i giocatori, come una delle parti più interessanti e soddisfacenti. Se per esempio giochiamo con l’ambientazione di Skyrim, potrei sempre inventarmi la città di Icywind in uno degli “spazi bianchi” della mappa, e poi dire che lì ci sta una nuova fazione ecc… A quel punto se però comincio ad inventarmi la maggior parte delle cose, come è lecito che sia, perchè sto giocando Skyrim? Anzi la vera domanda diventa: sto giocando Skyrim o sto giocando qualcosa che mi invento con le caratteristiche dell’ambientazione di Skyrim?

  2. Trovo che DW sia molto democratico e che appiattisca molto l’esperienza dei giocatori. Con questo voglio dire che in una partita a DW, i giocatori si siedono al tavolo e senza bisogno di preparazione alcuna giocano. Ognuno ha lo stesso peso e la stessa conoscenza del mondo che hanno gli altri, proprio perchè prima di sedersi al tavolo il mondo non esiste. Se invece prendo per esempio Forgotten Realms, occorre che ci sia un giocatore(DM) che sappia come sia il mondo e ne sia il responsabile(spiega agli altri cosa devono sapere, fa reagire il mondo sulla base dei canoni dell’ambientazione e decide su quale tema impostare la campagna). Per non parlare del giocatore esperto che conosce a menadito città, organizzazioni ecc. Ok, con DW potresti sempre fare domande provocatorie e costruire sulle risposte ma questo porta a due risultati differenti a seconda della persona che risponde alle domande:

  • Giocatore che conosce l’ambientazione: darà risposte che rispecchiano l’ambientazione, magari riportando proprio le informazioni dell’ambientazione. Facendo così si perde, secondo me, la creazione condivisa del mondo.
  • Giocatore che non conosce l’ambientazione: si inventerà le cose come gli piacciono a lui. In tal caso però si corre il rischio di reinventare interamente parti dell’ambientazione, perdendo così lo spirito della stessa.

Personalmente nelle mia partite, il mondo è sempre stato creato come indica il manuale, tramite domande e risposte. Talvolta alcuni giocatori hanno portato in gioco elementi presi in prestito da opere esistenti(ricordo un paladino che aveva preso in prestito la struttura del suo impero di provenienza dal sultanato storico di “Saladino il magnifico” oppure un chierico che rivolgeva le sue preghiere a R’hllor di GoT), però per il resto ci siamo sempre inventati tutto.

Vorrei sapere cosa ne pensate di questi punti e magari mi piacerebbe avere il parere da qualcuno che ha unsato DW per giuocare “quell’ambientazione”. Qual’è stata la sua esperienza? E’ stato soddifacente? Pechè?

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6 messaggi sono stati uniti ad un Argomento esistente: Con Dungeon World ho giocato a

Ho unito questa discussione a una discussione già esistente che trattava lo stesso argomento.