Arrivo tardi, ma ero in ferie ^^”.
Io l’ho comprato di recente e lo sto giocando da 6 sessioni circa, con un gruppo di media esperienza (un giocatore esperto, uno medio e una giocatrice alle prime armi).
Sto facendo un po’ fatica - sinceramente. Un po’ credo che sia “colpa” mia, perché l’ambientazione non è propriamente nelle mie corde e non ho così tanta fiction di riferimento da cui attingere per suggestioni, colore e impressioni da trasmettere.
Un po’ mi pare che il concetto di “settore della galassia” sia un po’ troppo dispersivo, rispetto a Blades che è ambientato tutto in una sola città.
Soprattutto nel downtime sento questo problema.
Faccio un esempio per spiegare.
Downtime in Blades
Un giocatore decide di indulgere nel vizio e va a giocare in un casinò che si trova dall’altra parte della città.
Visto che spesso ci piace giocare delle “vignette” della scena e non fare solo il tiro di dado, giocare una cosa simile è abbastanza facile da incastrare nelle tempistiche della fiction: andare dall’altra parte della città può significare qualche ora di spostamento, quindi il tutto può avvenire in una notte.
Questo significa che i giocatori sono tutti a portata di “mano” in caso di bisogno, a ore di distanza.
Tornano dalla missione -> fanno i conti alla base per vedere com’è andata -> si prendono un paio di giorni di relax per portare avanti le loro cose -> si incontrano di nuovo e partono con un nuovo piano.
Downtime in S&V
Un giocatore decide di indulgere nel vizio e andare al casinò di Warren (la capitale del settore). Ma è in un’altro quadrante: stando alla mappa e alle regole, ci possono volere settimane. Inoltre, deve prendere un JumpGate, che non è una cosa né immediata né una cosa sicura - a seconda della situazione in cui si trova il gruppo.
Questo significa complicare le cose temporalmente. Facciamo passare un mese tra una missione e l’altra? E se gli altri giocatori passano il downtime ad allenarsi sulla nave, come lo giustifichiamo?
Altra complicazione: i mezzi di spostamento. Se siamo su un pianeta… ok. Ma se siamo nello spazio (dove devono stare 2 navi su 3, perché “troppo grosse per atterrare sui pianeti”), come si spostano i personaggi? Ok, possiamo portare la domanda al tavolo e magari qualcuno dirà “taxi spaziali!”. Ma il fatto che la base sia l’astronave, e che i punti da raggiungere siano a settimane di viaggio rende tutto un po’ “strano” nella mia esperienza - e porta spesso a considerare i pianeti come “punti di interesse” invece che pianeti veri e propri (pianeta X è il pianeta con la base degli scienziati), un po’ come se fossero delle aree di una città, invece che pianeti di una galassia.