Ruolo del game designer nei videogiochi

Questo è soltanto vero nell’industria dei videogiochi sottosviluppata e striminzita che abbiamo in Italia. Ti dico che negli sviluppatori di videogiochi anche di una media dimensione sia game designer che production sono parti essenziali del processo di sviluppo. Recentemente si sta diffondendo una figura di technical designer, ovvero una figura semi-tecnica che è in grado di mettere in atto ciò che progetta. Però non puoi presentarti e dire di essere un game designer perché lo fai per diletto, c’è una serie abbastanza chiara di abilità che sono assolutamente richieste e di cui non puoi fare a meno.

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Io ti parlo della mia esperienza ad Amburgo, e attraverso quella, di quanto altri operatori del settore mi hanno riferito sia la situazione nel resto della Germania, con cenni di come stanno le cose in America.
Poi non so…
Nella mia lista del post precedente, solo la prima opzione riflette l’esistenza di aziende che non capiscono a cosa serve un GD… le altre due rappresentano banalmente il fatto che non tutte le startup o piccole aziende hanno abbastanza risorse per poter assumere ANCHE un GD, mentre quelle più grandi che possono permetterselo cercano comunque di puntare sul sicuro, sia per non sperperare soldi, sia perchè capiscono l’importanza di tale figura.

Ma magari è solo la situazione qua ad Amburgo, che è un po’ particolare?

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Non voglio andare troppo fuori tema, comunque l’andazzo è che i game designer “puri” (cioè, quelli che scrivono cose e basta) si stanno spegnendo, dando spazio a designer semi-tecnici o semi-artistici, eccetto ai ranghi più alti nelle compagnie di grandi dimensioni (e.g. Creative Director &c). Questo perché avere abilità in altri campi ti rende più capace di mettere in atto le tue idee in maniera indipendente. A mio parere, non è un’evoluzione negativa.

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Concordo con un po’ tutti voi.
Nella mia esperienza personale ho vissuto tutti gli scenari descritti da @Hasimir - compreso il fatto che continuo a pensare di essere riuscito a fare il game designer di mestiere per una strana congiunzione astrale.
Non perché io mi ritenga incapace - anzi :stuck_out_tongue: - ma perché la proporzione di richiesta e offerta è davvero complicata.
Basta pensare al rapporto 1:15 tra designer e programmatori o 1:20 tra designer e artisti in un team (in media, non sono numeri “scientifici” eh, anche perché ogni team è organizzato a modo suo).

Detto questo, @ranocchio sta dicendo una cosa molto vera: il designer che lavora solo sui documenti sta sparendo.
Al netto che anche il game designer ha sotto-specializzazioni nei team grandi (level designer, ui designer, economy designer, ecc), a un game designer è richiesto sempre di più poter mettere le mani sul gioco in maniera diretta, utilizzando tool, linguaggi di programmazione (spesso visuali o semplificati), ecc.

Oltre al game designer, io insegno (game design) da 4 anni circa. Ed è la prima cosa che insegno ai miei studenti: chi è oggi il game designer, che è molto diverso da chi era ieri un game designer.

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