Premessa:
Ho avuto l’impressione che tutti ci fossimo divertiti.
Sessione:
La sessione è durata circa 2 orette e nessuno di noi aveva preso seriamente l’idea di giocare e basta. Ci siamo divertiti con molte chiacchere tra persone, video e svago su argomenti correlati, ma sicuramente non attinenti.
Modalità di gioco:
Abbiamo deciso di rileggere il manuale durante il gioco stesso, così da seguire passo passo le richieste e le specifiche. Abbiamo concluso in un setting storico ambientato a Roma, sotto Caligola e con elementi di sovrannaturale.
Conclusioni:
Ciò che ho notato sta nella differenza tra la trattazione di un setting non-storico ed uno storico. Mentre la prima tipologia può richiedere solo 3 righe di descrizione per creare un setting dettagliato e funzionante, come nell’esempio cyberpunk del manuale, la seconda tipologia richiede uno sforzo ulteriore. Sicuramente abbiamo tergiversato per 1 ora in informazioni ininfluenti per il gioco, sempre riguardanti il contesto dell’epoca, ma tornando a casa e redigendo una piccola prefazione su come la vita si svolgesse all’epoca, mi sono accorto che necessitavo di almeno 1 paginetta.
Il pericolo dei contesti storici in un tavolo non troppo interessato, risiede nel giocatore che invece ne è molto attratto.
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Il tavolo potrebbe non soddisfare le sue necessità di verosimiglianza.
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La suddetta persona potrebbe non riuscire a focalizzare la descrizione durante la fase iniziale e divagare per troppo tempo su informazioni che gli altri giocatori non apprenderanno.