Qualche mese ha ho avuto l’opportunità di giocare a LotFP non nel ruolo di master, utilizzando un modulo della durata di alcune sessioni. Prima che iniziassimo la sezione di creazione personaggio del manuale e sono rimasto colpito dalla descrizione dei personaggi caotici:
L’universo ha una verità ultima, irrefutabile, e un piano impeccabile e immutabile verso il quale tutti gli eventi marciano inevitabilmente. Con il passare del tempo, tutte le distrazioni e la resistenza a questo piano svaniscono fino a quando tutto è in uno stato di perfezione per sempre, senza alterazioni o possibilità di possibilità. Coloro che sono di allineamento legale sono parte di un destino inevitabile, ma non hanno alcuna conoscenza di quale sia questo destino e quale sia il loro ruolo nel compierlo, Quindi sono sempre alla ricerca di segni e presagi che mostrino loro la strada giusta.
Intendevo giocare un chierico, quindi un personaggio forzatamente legale. Dato il setting in cui avremmo giocato, cioè la guerra dei trent’anni, ho deciso che il mio personaggio sarebbe stato un prete cattolico. ho cominciato ad immaginate meglio il mio personaggio: Berthold, un prete cattolico che conduceva una vita insignificante, guidando la sua parrocchia senza entusiasmo fino all’apparizione in sogno un angelo con l’istruzione di comprare una spada e mettersi in viaggio per combattere le forze di Satana che insidiano la santa chiesa nella forma di streghe e eresia protestante.
Il punto su cui vorrei riflettere con questo thread è che questo breve background non è entrato in gioco in modo soddisfacente, ma anzi le uniche due volte che l’ha fatto è stato occasione di un leggero attrito con i miei compagni di gioco.
Prima occasione: incontriamo e uccidiamo un omicida seriale, un contadino che faceva a pezzi le sue vittime per poi seminare i macabri resti nel suo campo. Berthold decide di dare degna sepoltura ai cadaveri. Dopotutto è un rappresentante di Dio in terra: non può ignorare un tale spettacolo senza fare qualcosa. I mei due compagni di party si rifiutano inizialmente di aiutate, ritenendola un operazione inutile e uno spreco di energie, poi uno di loro comincia a dare una mano a Berthold semplicemente per lasciare il prima possibile il posto. A quel punto ho ritenuto opportuno dare un taglio alla situazione, ho ceduto alle richieste dei miei compagni di party e ce ne siamo andati senza aver seppellito i corpi.
Seconda occasione: eravamo stati attaccati da un gruppo di png che utilizzava solo armi non letali, e che fallendo un tiro di morale stavano scappando. I mei compagni di party hanno deciso di rincorrerli e ucciderli, perché avrebbero potuto tornare con dei rinforzi. Ho deciso che Berthold, in quella situazione, avrebbe cercato di convincere i suoi compagni a non uccidere i png, ma dato che gli altri giocatori mi sembravano piuttosto poco interessati all’etica di quello che stavano facendo, ho preferito lasciare perdere.
Ripensando a questi due episodi ho concluso che si è trattato di un disallineamento tra le aspettative che si erano create in me leggendo la descrizione dei personaggi di tipo legale e quanto visto effettivamente al tavolo.
Dato che LotFP è un gioco che si concentra più sull’orrore incontrato dai personaggi che non su questi ultimi, semplicemente l’allineamento del personaggio entra raramente se non mai in gioco. Se questo è vero, rimango un poco deluso da quel testo sull’allineamento che citavo, che ha acceso la mia fantasia: un po’ uno spreco, se poi il personaggio è una pedina e non una persona reale.
A questa riflessione accompagno un’autocritica: ho reso Berthold un buon cattolico tramite le sue azioni cercando di mostrare il suo impegno nel seguire la sua interpretazione del cristianesimo, ma avrei potuto nel fare questo muovermi all’interno della premessa di gioco dovuto piuttosto renderlo prima di tutto un buon avventuriero, utilizzando anche la sua missione per conto di Dio nel farlo! Tuttavia, anche se magari tale comportamento non avrebbe infastidito gli altri giocatori, non credo che neanche tale interpretazione sarebbe facilmente entrata in gioco.