Premessa doverosa: fino alla scorsa campagna di DW ho sempre sottovalutato i legami. Non solo non mi sembravano interessanti, ma soprattutto non ero mai riuscito a vederli funzionare davvero al tavolo.
In due campagne precedenti erano sempre sembrati a tutti un modo forzato di mettere assieme i personaggi a inizio campagna e poco più.
In una campagna delle due, addirittura, non avevamo mai risolto un legame.
Poi è arrivata questa nuova campagna dove - complice la chimica elevatissima tra i giocatori e il gioco (sembra scritto apposta per le loro esigenze) - le cose sono cambiate.
L’importanza dei Legami (o del come ho capito metà DW dopo 3 anni)
Nella nuova campagna i personaggi sono partiti con i legami standard sui loro libretti - alcuni collegati molto bene ad altri personaggi, alcuni messi lì un po’ a caso (“sì, lui ha un debito con me ma non sono così interessato a giocare quella cosa…” e situazioni simili).
Andando avanti con la campagna, però, è successo che io, come GM, ho capito che sui legami, a fine sessione, devo fare un sacco di domande. Domande intime, personali, sulla psicologia e l’emotività del personaggio.
“Ah, quindi Ladro lui ha un debito con te… e come hai vissuto la situazione in cui ha preferito difendere il Mago piuttosto che saldare quel debito e venire ad aiutare te?”
“Dunque, Guerriero, tu non ti fidi del Chierico… però hai usato la tua ultima pozione per salvarlo. Perché? Hai iniziato a vederlo sotto una luce diversa?”
Prima, alla fine della sessione, il 90% del tempo lo passavamo sulle domande di gruppo, riflettendo su “abbiamo preso il PX o no?” - adesso passiamo tantissimo tempo (su una sessione di 3 ore, almeno mezzora) a parlare dei legami.
Non solo: io, come GM, li porto in gioco tutte le volte che posso. Quelle domande ho iniziato a farle durante la sessione e non solo alla fine quando si fa il “check legami da aggiornare”.
"Uh, Barbaro, quindi hai deciso di uccidere l’Orco? Come pensi che il Chierico reagirà a questa tua azione? Quando avete stretto quel nuovo legame, hai promesso che avresti evitato di spillare ancora sangue inutilmente…
Faccio domande, costruisco sulle risposte.
E magicamente i legami da un’occasione persa sono diventati il fulcro delle dinamiche dei personaggi e almeno metà dell’esperienza di gioco.
Il prossimo step: gli Orologi (o di come Harper prima o poi mi denuncerà)
Una delle cose che ho notato nelle ultime 10 sessioni è che i miei giocatori hanno iniziato a rispondere alla classica domanda “…e quindi, pensi che questo legame sia risolto?” con un “no, non ancora, ma ci stiamo avvicinando: quello che è successo questa sera ha iniziato a farmi cambiare idea, ma non è ancora sufficiente”.
Premessa doverosa: nella campagna abbiamo abolito gli allineamenti in favore delle Chiavi (una chiave per personaggio come suo drive principale all’interno della storia).
Le chiavi hanno un attivatore molto specifico per essere risolte (o riscattate, in gergo). Ma, soprattutto, le chiavi quando vengono riscattate portano un cambiamento sostanziale nei personaggi.
La stessa cosa i miei giocatori stanno cercando di farla coi legami: li risolvono quando qualcosa di davvero importante fa sentire loro che il legame è risolto, e gli permette di crearne un altro.
Però, spesso, io e loro (o anche tra di loro) non siamo allineati su cosa significa “è in corso il cambiamento ma non è ancora compiuto”.
Un loro “manca poco” a volte poi si rivela essere un “ci sono volute altre 10 sessioni perché per me, quel poco erano avvenimenti importanti”.
Ho deciso, quindi, di far disegnare loro un orologio, accanto ai legami.
4 segmenti se il legame, quando lo creano, lo sentono debole, 6 segmenti se lo sentono forte.
Quando a fine sessione controlliamo i legami, portano avanti o indietro l’orologio in base a come sentono che il legami sta evolvendo. Lo fanno loro, eh, non c’è nessuna procedura specifica: non è un orologio meccanico.
E’ un orologio informativo: serve per visualizzare tutti quanti quanto quel personaggio è vicino a cambiare il suo legame (e quindi a cambiare le sue relazioni con il gruppo). In questo modo siamo tutti allineati.
E niente, l’ho trovato molto utile per i motivi sopra esposti e ho pensato fosse interessante condividerlo con voi.