Inserimento di pericoli in scene concitate

Io e @Davos abbiamo chiarito a voce. Ho riaperto l’argomento, poi uno di noi due farà un intervento per spiegare meglio.

Su richiesta ricevuta provo allora a dire 2 cose veloci, sempre che abbia capito a quale punto fermo siamo arrivati.
Se del caso @ranocchio correggerà.

Questo sopra è il diagramma di flusso della conversazione in DW (ma anche approssimativamente in AW)

Lo troviamo entrambi corretto.

Ora il punto è che, qualora il Tavolo (almeno in Dw, in Aw non è così chiaro che l’autorità di innesco sia del Tavolo e non del master) non ritenga che sia scattata una Mossa lato Giocatori (Base o di Libretto) allora il flusso della conversazione rifluisce sempre sul Master, che potrà allora fare as usual una Mossa Morbida (diciamo “di pericolo”), che poi è quello che succedeva nell’esempio da me postato sopra (Reginald e Boemond).

Non significa che il Master può fare e dire ciò che vuole in ogni santo momento quindi.

Significa solo che può continuare a fare Mosse Morbide (cioè a inserire pericoli relativi a quella stessa situazione come sviluppo dei precedenti) fino a quando ritiene che il posizionamento complessivo della fiction, anche a seguito delle descrizioni del Giocatore per il suo personaggio dopo la famigerata domanda “cosa fai?”, non inneschi Mosse Base o di Libretto e sempre che il Tavolo sia in linea con il suo giudizio, ovvero non interrompa il Master durante la conversazione di gioco per contestare “la chiamata” (dopo di che, magari dopo qualche spiegazione, vale l’Autorità di innesco delle Mosse del Tavolo, con le precisazioni già viste nel thread in questo stesso forum).

Significa più concretamente che ad una Mossa morbida del master può seguire nel flusso di gioco e a seguito di una nuova descrizione di fiction da parte del giocatore un’altra Mossa morbida del master (e non necessariamente una Mossa Base o di Libretto) e così di seguito anche a valanga, anche di gradazione peggiorativa nella scala di pericolosità per il personaggio.

Anche perchè non ogni punto o aspetto della conversazione master-giocatori porta di necessità ad una Mossa, potendo generare semplicemente nuovo e diverso posizionamento di fiction.

In pratica può infatti dar luogo a gioco libero, magari con lo scopo e l’effetto di rendere più chiaro e trasparente ciò che sta per accadere o rischia di accadere in gioco, preparando le successive Mosse e Reazioni, qualunque esse siano.

Concretamente il master, sempre fino a quando non riceve esplictamente richieste/stop/opinioni diverse da parte del Tavolo, può continuare a ritenere il posizionamento di fiction non sufficiente a generare il risultato sperato o voluto da un giocatore.
Insomma può ritenere che manchi la Leva per poter riuscire in qualcosa o perchè si inneschi una Mossa.

Da un punto di vista della conversazione concreta fra gli amici presenti alla giocata, ogni tavolo si gestisce e si capisce come meglio riesce (non ci sono vere e proprie regole di conversazione in Dw o Aw intese come parole trigger o momenti di stop and go del flusso della conversazione) e questo peraltro io lo considero un bene.

Tuttavia va riconosciuto che la fenomenologia del gioco concreto implica che, a causa dell’Autorità di Base del Master sul mondo di gioco e sulla situazione di gioco impostata e pre-data in ogni singolo momento del racconto, (immunità e caratteristiche dei mostri e del luogo, riposizionamento delle icone di gioco nella scena e fra scene, framing del flusso con spotlight, cliffhanger e cambio scena) il master è libero di prendere la parola e stabilire l’iniziativa di parola di questo o quel gicatore.

Tanto più quando ritiene che uno dei casi di REAZIONE del master (termine migliore di Mosse del master), previsto nel manuale si possa attivare.

Per queste reazioni del master (aka Mosse del master) il manuale di DW non richiede infatti momenti decisionali condivisi al tavolo (dice anche che si può pensare fuori scena e nascondere la mossa (aka Reazione) ai giocatori) e richiede a volte presupposti extradiegetici (un giocatore che si ferma e attende l’esito di fiction per ciò che ha dichiarato come posizionamento o un 6 - col dado su una Mossa Base o di Libretto) a volte presupposti diegetici (un’occasione su un piatto d’argento, che evidentemente fa riferimento ad una situazione di fiction che qualcuni giudica e valuta, il che è strumento coerente con l’Autorità di base sulla situazione che ha il master).

Non si intende dire che possono “pop uppare” improvvissmente, nel bel mezzo di ciò che sta raccontando il giocatore, pericoli e problemi nuovi.

Ma che il master, una volta ascoltato il posizionamento del giocatore, che prima o poi finirà pur di parlare e lo guarderà, semplicemente giudica tale posizionamento almeno in via preliminare e propone Mossa o Reazione o Nuovo Posizionamento.
Questo a ben vedere è ciò che concretamente accade ad ogni tavolo da gioco, è il fenomeno in sé. Per effetto dell’Autorità di base del master, del giudizio sulle Reazioni e per come funziona la conversazione in DW.

Se questo giudizio del master non corrisponde a ciò che "ha visto o capito il resto del tavolo allora il Tavolo insieme potrà tranquillamente decidere se al posto della Reazione del master o di un nuovo posizionamento libero di fiction debba scattare una Mossa Base o di Libretto. Ne ha Autorità.

Ma il più delle volte si sarà trattato solo di mancanza di trasparenza e chiarezza nella descrizione e presentazione del posizionamento di fiction da parte del master.

Personalmente sono peraltro convinto che questa autorità condivisa del tavolo sia un’illusione.
È infatti sufficiente che il master il secondo successivo riprenda il posizionamento di fiction degli elementi della situazione concreta in modo chiaro e lapalissiano per costringere il Tavolo a riconoscere l’attuale assenza di leva e lo faccia rispettando i Principi da manuale, senza barare.
Perché fin dall’inizio sua intenzione ad esempio poteva essere mettere in una situazione di pericolo il Personaggio o mandare a vuoto grazie ad immunità o abilità di un mostro l’attacco o qualche altra azione dichiarata dal giocatore per il Personaggio.

Trovo insomma che sia inutile il braccio di ferro fra tavolo e master e che sia abbastanza inutile voler a tutti i costi precisare che è il Tavolo che decide. Ma questa è opinione personale.

Bisogna però riconoscere che di certo NON DECIDE LA FICTION.

Per il banale motivo che la fiction non la puoi salutare per strada e non ci puoi fare colazione insieme. Non è senziente, non è una persona.

Qualcuno che è vero e ha una faccia, nella realtà, decide. Sempre. Ha cioè Autorità sulla fiction.
L’Autorità viene prima della fiction.

Dare al Tavolo l’Autorità di decidere quale punto e variante del flusso di gioco nel diagramma sopra postato è attivato in fiction in un dato momento può essere teoricamente corretto, ma è velleitario.

Significa “mettetevi d’accordo, dovete essere d’accordo”, il che non è una regola, è semplicemente il presupposto di base da contratto sociale per continuare a vedersi, stare seduti e giocare. Non è spostare l’Autorità a favore del tavolo, è non dare alcuna Autorità fingendo che non ce ne sia bisogno e che la fiction decida da sola, cioè che sia il contenuto di gioco a decidere chi e se poteva dirlo. Come se un dipinto potesse decidere chi doveva scegliere i colori da usate per farlo e in quale momento.

Solo che concretamente durante il flusso della conversazione c’è qualcuno che non solo ha Autorità certa di dire qualcosa…ma DEVE PER FORZA dire qualcosa per creare di base la situazione di gioco al fine di consentire a tutti poi di reagire ed intervenire. E quel qualcuno è il master.

Può non piacere, può essere antipatico dirlo in un momento in cui : “al tavolo uno vale uno e l’autorità è una cosa fascista”, ma la fenomenologia di gioco dice che se ad uno dei partecipanti affidi l’Autorità di framing e di backstory e di trama con tutto il contenuto concreto della situazione di gioco che questo implica; se poi gli affidi il giudizio sull’eventuale Reazione rispetto a quanto dichiarano i giocatori per la fiction dei loro personaggi; se poi gli chiedi coi Principi di essere equo e trasparente e di dire e non dire e di non fregare i giocatori…

… alla fine sarà lui e quasi esclusivamente lui a giudicare l’innesco o meno delle Mosse Base o di Libretto.

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