Considera un’altra cosa:
In un metodo di gioco tradizionale funziona più o meno così:
[Giocatore dice una cosa] → [Gm decide se applicare una regola e quale] → [Regola invocata]
In Dungeon World la decisione di quali mosse applicare, anche se spesso informalmente guidata dal GM, è determinata dagli inneschi delle mosse, che vanno interpretati un po’ da tutti. In caso di divergenze tra persone al tavolo, il manuale dice esplicitamente di fermarsi e chiarire la situazione finché tutti non siano d’accordo.
Quindi [Giocatore dice una cosa] → [Una mossa si innesca (GM e giocatori giudicano)] → [La mossa si esegue] → [Si torna alla conversazione].
È sbagliato dunque pensare dal punto di vista di “gli faccio sfidare il pericolo”. È lui, il giocatore, che sfida il pericolo ogniqualvolta “agisce nonostante una minaccia incombente”.
Il GM fa accadere cose nel mondo al di fuori dei personaggi, ma non funge da arbitro delle regole. Mi è anche capitato di giocare, da giocatore, in gruppi dove ero il più esperto di DW, e perciò ho finito per guidare più io che il GM l’interpretazione delle mosse. È assolutamente legittimo!