Mi unisco al coro di commenti positivi!
Al mattino ho avuto occasione di giocare The Pool the-pool per la prima volta, con @Bobo nel ruolo di master, nello scenario Base Aurora di cui aveva già parlato qui in Locanda. Una buona sessione, conclusasi con un suicidio e un’esplosione che ha squassato l’asteroide su cui ci trovavamo. Però il mio personaggio Emma ha chiesto scusa per avere fatto brillare svariati quintali di roccia .
Al pomeriggio ho facilitato una sessione di The Fall of House Prosh, che mi dicono essere fortemente ispirato a Dune. (Riferimento che non ho colto, perché di Dune ho visto solo i trailer che mi ha sbattuto in faccia Facebook quando è uscito.) Questa sessione è quella che mi è piaciuta meno, un po’ perché avremmo potuto essere più precisi nell’inquadrare le scene, un po’ perché a volte ho avuto l’impressione che inseguissimo a tutti i costi i gettoni tirando per i capelli gli spunti con cui si guadagnano nella prima fase. Essere tutti alla prima esperienza con questo regolamento ha contribuito.
Di sera da programma avrei dovuto facilitare Fedora Noir, ma siccome è un regolamento per quattro ed eravamo in tre ho ripiegato su Nerves of Steel, per rimanere sul genere noir. Di entrambi ho già scritto su eclectica miscellanea, dove trovate l’uno e l’altro. Sventato un tentativo di concordare la trama prima di giocare , ci siamo lanciati in una sessione con un incastro amoroso e un paio di omicidi. Il mio personaggio doveva essere la femme fatale, ma di fatale aveva poco, era solo una donna. Nel giocare mi è sembrato naturale eleggerla a mio personaggio perché era una chiara conseguenza delle premesse impostate nelle scene precedenti, però pensandoci a mente fredda mi sorge il sospetto che questa scelta abbia un po’ depotenziato i conflitti centrali per il regolamento. C’è anche da dire che il personaggio ideale sarebbe stato la prima vittima, uccisa proprio nella scena di apertura, ma questo posso vederlo chiaramente solo ora che so come è andata la sessione. Comunque al tavolo è stata una sessione positiva e tanto basta.
Bene anche la pizzata: il momento di convivialità ci vuole per fare quelle chiacchiere che non si riescono a infilare fra un turno e l’altro.